Intervista ai Dead Guitars, ci risponde il cantante della band Carlo Van Putten:
Come descriveresti in termini musicali il nuovo album? Vuoi introdurlo?
-Io chiamerei la nostra musica malinconica (ma non disperata), come un'onda di chitarra psichedelica oppure musica pop. È che qualcosa che si puoi riscontrare in te stesso dopo aver ascoltato il disco.
Quanto tempo è servito per registrarlo?
-Abbiamo fatto questo album subito dopo il tour di The Mission, forse nel complesso tutto in un mese. Abbiamo suonato alcuni brani durante il tour e la cosa ha reso più facile la registrazione.
Quale è l'origine di una vostra canzone? Come create una canzone?
-Una canzone è qualcosa che inizia col riunire cinque menti diverse che poi si tramutano in una sola mente, se lasciamo che accada questo, è una fusione, una escalation di pensieri, parole e melodie.
Quali sono i temi affrontati nel nuovo album?
-Il tema è sulle bandiere che si alzano, ognuno crea una propria bandiera, una bandiera personale. Non si tratta di nazionalismo, voglio dire, penso che siamo internazionalisti ed infatti siamo abituati a vivere in diversi paesi. Sono tornato nel mio paese, i Paesi Bassi dopo essere stato assente per più di venti anni. A volte sento che sono stato lontano da me stesso per quasi tutta la mia vita. Oggi mi alzo per me stesso, cerco di essere felice nel mio piccolo mondo. Non posso cambiare il mondo, non c'è giustizia, ma posso creare il mio piccolo mondo con i miei amici, creare le mie regole e alzare una mia bandiera, il mio è un cuore rosso e lo pongo su di essa, perché l'amore è tutto quello di cui abbiamo bisogno!
Quale è il brano del tuo nuovo album al quale ti senti più affezionato?
-Io non mi sono mai innamorato di una canzone, ma di un intero album. Con la mia vecchia band The Convent mi sono piaciute le canzoni di ogni album, ma odiavo anche alcune cose, tranne l'album "Red Light Melancholy" e "Tales From The Frozen Forest". Con questo album "Flags" posso dire che mi piace l'intero album! Lo dico davvero! È come una storia, come un libro, non è solo una raccolta di canzoni. Puoi sederti su una poltrona comoda, mettere il volume alto e bere un bicchiere di whisky. Se questo album non vi porta da nessuna parte, buttarlo fuori dalla finestra o utilizzate il cd per metterci sopra il vostro drink.
Quali sono le band che hanno influenzato il vostro sound di più?
-Un sacco di nuove band sono influenzate da noi in questi giorni, ascolto musica dal 1981. Abbiamo vissuto il periodo dei Joy Division e quando Chameleons, Echo & The Bunnymen, The Sound, Psychedelic Furs, Sisters of Mercy, The Cure, Kraftwerk e mille altre band andavano in tour e passavano alla radio. Sono stato ispirato da molti gruppi e musiche, come: Leonard Cohen, The Doors, Velvet Underground e un sacco di anni musica anni settanta, ma ho amato anche gli anni ottanta! Dead Guitars saranno amati da chi ama questo tipo di musica. Un sacco di nuove band, come Muse, Snow Patrol, Editors, White Lies e molte altre sono state influenzate dalla nostra generazione e sono contento per il fatto che questi musicisti ricreano oggi gli echi di quella musica ed hanno successo con la loro di musica.
Cosa vi aspettate dal nuovo album?
-Che coloro che lo ascolteranno con gioia, lo masterizzarerano con il proprio computer e lo daranno ai loro amici e che dopo averlo dato ai loro amici, essi a sua volta lo masterizzeranno o lo acquisteranno per diffonderlo. Mi aspetto che i concerti saranno affollate di persone pronte a godersi lo spettacolo. È tutto quello che vogliamo e sono un sacco di cose!
Cosa ne pensi del music business? Come lo giudichi?
-Noi non lo giudichiamo, il mondo della musica è sempre stato uno schifo per coloro che non sono mai diventate una band di successo. E' come giocare lotteria in realtà, si vince o si perde. Nessuna band può farne a meno, ci sono persone che rischiano di perdere soldi o di fare fortuna. Se pensi che sia diverso e più duro altri settori, allora resta in sala prove e suona per gli amici. Abbiamo raggiunto il successo partendo dal basso, passando di bocca in bocca, dal masterizzatore cd ad un lettore cd. Abbiamo successo oggi, perché siamo ancora qui, non siamo più noi? Amiamo fare musica, curiamo meno il business, perché lo fa la nostra azienda, perché loro credono nella nostra musica. Una combinazione perfetta.
Quali sono le principali difficoltà per una band come la vostra?
-Noi non abbiamo difficoltà veramente, le teniamo lontano da noi. Suoniamo, creiamo cd, stiamo bene insieme e non ci aspettiamo di diventare famosi. Un sacco di band che pensano che il successo avrebbe risolto i loro problemi, sbagliano! È lì che iniziano!
C'è qualche musicista con il quale desideri collaborare un giorno?
-Per quanto riguarda me personalmente, ho già lavorato con i miei "eroi", parlo di Mark Burgess dei Chameleons, Adrian Borland dei The Sound, Marty Willson Piper dei The Church, Wayne, Rich & Mark dei The Mission, ho incontrato Chris Reed dei Red Lorry Yellow Lorry e molte altre persone con le quale ho lavorato. Chi lo avrebbe detto. Chi mi piacerebbe lavorare per la prossima volta? Forse Bowie J?
Quali sono i programmi futuri per la band? Come volete promuovere il vostro nuovo album?
-Beh suonare, perché promuovere l'album è compito della Echozone la nostra azienda, noi suoneremo, voi tutti scaricatelo gratuitamente comunque. Prendete la musica e fatela girare.
Sarà pubblicato un live CD o un DVD?
-Chissà, forse se la gente lo vuole.
Vuoi lasciare un messaggio ai nostri lettori?
-Restate in vita, restate in sintonia e rimaneteci vicini. Alzate una vostra bandiera in alto nel cielo!
Intervista a cura di Maurizio Mazzarella
Come descriveresti in termini musicali il nuovo album? Vuoi introdurlo?
-Io chiamerei la nostra musica malinconica (ma non disperata), come un'onda di chitarra psichedelica oppure musica pop. È che qualcosa che si puoi riscontrare in te stesso dopo aver ascoltato il disco.
Quanto tempo è servito per registrarlo?
-Abbiamo fatto questo album subito dopo il tour di The Mission, forse nel complesso tutto in un mese. Abbiamo suonato alcuni brani durante il tour e la cosa ha reso più facile la registrazione.
Quale è l'origine di una vostra canzone? Come create una canzone?
-Una canzone è qualcosa che inizia col riunire cinque menti diverse che poi si tramutano in una sola mente, se lasciamo che accada questo, è una fusione, una escalation di pensieri, parole e melodie.
Quali sono i temi affrontati nel nuovo album?
-Il tema è sulle bandiere che si alzano, ognuno crea una propria bandiera, una bandiera personale. Non si tratta di nazionalismo, voglio dire, penso che siamo internazionalisti ed infatti siamo abituati a vivere in diversi paesi. Sono tornato nel mio paese, i Paesi Bassi dopo essere stato assente per più di venti anni. A volte sento che sono stato lontano da me stesso per quasi tutta la mia vita. Oggi mi alzo per me stesso, cerco di essere felice nel mio piccolo mondo. Non posso cambiare il mondo, non c'è giustizia, ma posso creare il mio piccolo mondo con i miei amici, creare le mie regole e alzare una mia bandiera, il mio è un cuore rosso e lo pongo su di essa, perché l'amore è tutto quello di cui abbiamo bisogno!
Quale è il brano del tuo nuovo album al quale ti senti più affezionato?
-Io non mi sono mai innamorato di una canzone, ma di un intero album. Con la mia vecchia band The Convent mi sono piaciute le canzoni di ogni album, ma odiavo anche alcune cose, tranne l'album "Red Light Melancholy" e "Tales From The Frozen Forest". Con questo album "Flags" posso dire che mi piace l'intero album! Lo dico davvero! È come una storia, come un libro, non è solo una raccolta di canzoni. Puoi sederti su una poltrona comoda, mettere il volume alto e bere un bicchiere di whisky. Se questo album non vi porta da nessuna parte, buttarlo fuori dalla finestra o utilizzate il cd per metterci sopra il vostro drink.
Quali sono le band che hanno influenzato il vostro sound di più?
-Un sacco di nuove band sono influenzate da noi in questi giorni, ascolto musica dal 1981. Abbiamo vissuto il periodo dei Joy Division e quando Chameleons, Echo & The Bunnymen, The Sound, Psychedelic Furs, Sisters of Mercy, The Cure, Kraftwerk e mille altre band andavano in tour e passavano alla radio. Sono stato ispirato da molti gruppi e musiche, come: Leonard Cohen, The Doors, Velvet Underground e un sacco di anni musica anni settanta, ma ho amato anche gli anni ottanta! Dead Guitars saranno amati da chi ama questo tipo di musica. Un sacco di nuove band, come Muse, Snow Patrol, Editors, White Lies e molte altre sono state influenzate dalla nostra generazione e sono contento per il fatto che questi musicisti ricreano oggi gli echi di quella musica ed hanno successo con la loro di musica.
Cosa vi aspettate dal nuovo album?
-Che coloro che lo ascolteranno con gioia, lo masterizzarerano con il proprio computer e lo daranno ai loro amici e che dopo averlo dato ai loro amici, essi a sua volta lo masterizzeranno o lo acquisteranno per diffonderlo. Mi aspetto che i concerti saranno affollate di persone pronte a godersi lo spettacolo. È tutto quello che vogliamo e sono un sacco di cose!
Cosa ne pensi del music business? Come lo giudichi?
-Noi non lo giudichiamo, il mondo della musica è sempre stato uno schifo per coloro che non sono mai diventate una band di successo. E' come giocare lotteria in realtà, si vince o si perde. Nessuna band può farne a meno, ci sono persone che rischiano di perdere soldi o di fare fortuna. Se pensi che sia diverso e più duro altri settori, allora resta in sala prove e suona per gli amici. Abbiamo raggiunto il successo partendo dal basso, passando di bocca in bocca, dal masterizzatore cd ad un lettore cd. Abbiamo successo oggi, perché siamo ancora qui, non siamo più noi? Amiamo fare musica, curiamo meno il business, perché lo fa la nostra azienda, perché loro credono nella nostra musica. Una combinazione perfetta.
Quali sono le principali difficoltà per una band come la vostra?
-Noi non abbiamo difficoltà veramente, le teniamo lontano da noi. Suoniamo, creiamo cd, stiamo bene insieme e non ci aspettiamo di diventare famosi. Un sacco di band che pensano che il successo avrebbe risolto i loro problemi, sbagliano! È lì che iniziano!
C'è qualche musicista con il quale desideri collaborare un giorno?
-Per quanto riguarda me personalmente, ho già lavorato con i miei "eroi", parlo di Mark Burgess dei Chameleons, Adrian Borland dei The Sound, Marty Willson Piper dei The Church, Wayne, Rich & Mark dei The Mission, ho incontrato Chris Reed dei Red Lorry Yellow Lorry e molte altre persone con le quale ho lavorato. Chi lo avrebbe detto. Chi mi piacerebbe lavorare per la prossima volta? Forse Bowie J?
Quali sono i programmi futuri per la band? Come volete promuovere il vostro nuovo album?
-Beh suonare, perché promuovere l'album è compito della Echozone la nostra azienda, noi suoneremo, voi tutti scaricatelo gratuitamente comunque. Prendete la musica e fatela girare.
Sarà pubblicato un live CD o un DVD?
-Chissà, forse se la gente lo vuole.
Vuoi lasciare un messaggio ai nostri lettori?
-Restate in vita, restate in sintonia e rimaneteci vicini. Alzate una vostra bandiera in alto nel cielo!
Intervista a cura di Maurizio Mazzarella
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