Intervista ai polacchi Darzamat, ci risponde il cantante della band Rafał "Flauros" Góral:
Come descriveresti in termini musicali il vostro nuovo album? Vuoi introdurlo?
-In genere quando fai un disco è come disputare una partita con se stessi, i suoni che si creano sono una sorta di risultante di ciò che si ascolta normalmente. Non è diverso nel nostro caso, ma se dovessimo definire i Darzamat e lo stile di oggi, ogni tentativo di dare un taglio o una classificazione è davvero molto difficile. Vi è un enorme insieme di elementi caratteristici altri settori del metal diverenti che troverete in questo. Si sentirà il classico riff di black metal, sentirete riff di death metal, potrete anche ascoltare riferimenti al buon vecchio thrash. Inoltre, il fattore cruciale nella nostra musica è il pessimismo gotico presente nelle nostre canzoni. Quello che mi piace di questo gruppo è che siamo costantemente in ricerca di ispirazioni e stili diversi, che cercano di evolversi con coerenza. Noi non siamo sempre nello stesso posto e non registriamo album che suonano sempre allo stesso modo. Ma siamo consapevoli di questo, quando i nostri fan ascolterano il nuovo album, non si sentiranno delusi o indotti in errore, perché è ancora un disco che attraversa la strada dei Darzamat. Ma credo che la nostra ricerca musicale ed il circolo creativo continueranno in questa band. E' una bellissima sensazione da provare, un nuovo album finalmente è uscito, dopo una pausa piuttosto lunga. Il percorso fatto a riguardo di "Solfernus' Path" per noi si è rivelato essere un qualcosa di molto significativo. In realtà, siamo sicuri di poter dire realmente che è l'album più importante nella storia della band. La nostra line-up ha subito delle modifiche ed abbiamo cambiato etichetta discografica. Abbiamo inserito un paio di turnisti per quanto riguarda le persone con cui lavoriamo quotidianamente. Di conseguenza, le cose fatte ultimamente sono state grandiose e come band siamo saliti ad un livello superiore. Ciò che è anche di fondamentale importanza, è che stiamo facendo il nostro debutto sul mercato tedesco. Inoltre, per la prima volta il nostro album è stato rilasciato in Giappone. Questo è un importante passo in avanti per i Darzamat.
Quanto tempo è stato necessario per registrarlo?
-Devo ammettere che la situazione globale durante le sessioni di Solfernus' Path è stato come attraversare un sentiero molto confortevole. Non eravamo interessati a economizzare tutto, la nostra unica preoccupazione è stata la qualità dell'album, motivo per cui durante le sessioni abbiamo lavorato in ben tre differenti studi. Tutti gli strumenti e le tracce vocali sono state registrate in Polonia sotto l'occhio e l'orecchio del nostro ingegnere del suono Jaroslaw Toifl. Per la batteria e le chitarre abbiamo lavorato nell'HH studio a Gliwice in Polonia, le parti vocali sono state registrate nello Studio MAQ. Per quanto riguarda le parti di tastiera, abbiamo fatto il tutto nel Red Room Studio. Per ogni strumento abbiamo scelto il posto migliore per registrare le varie parti e abbiamo speso un bel po' di tempo per mettere assieme tutti gli elementi di questo puzzle. Abbiamo ascoltato varie band prodotte in quei posti ed alla fine di tutto non abbiamo dubbi sulle nostre scelte che sono state semplicemente perfette. L'unica cosa che contava era l'effetto finale ed è stato positivo, soddisfando anche il più grande malcontento. Quindi, il processo di registrazione ci ha portato via più di un mese, dopo di che, i brani sono stati mixati in Svezia da Jonas Kjellgren, chiarrista degli Scar Symmetry nei Black Lounge Studios. Francamente, ho scoperto che Mr. Perfect Symmetry non aveva fretta, per il suo lavoro ci sono volute circa quattro settimane.
Quale è l'origine di una vostra canzone? Come create una canzone?
-Questa volta tutto è iniziato con la creazione del concept e la scrittura dei testi. Solo quando è stato fatto questo abbiamo iniziato a scrivere la musica. Tale onere lo ha portato avanti principalmente Chris, il nostro chitarrista, assieme Spectre, l'uomo delle tastiere, ma io ho mantenuto un occhio e l'orecchio vigile su quello che stava succedendo in quel momento. Ho lavorato con loro per assicurarmi che rispecchiasse la storia di "Solfernus' Path" nel modo migliore possibile. Più in avanti, insieme a Agnieszka "Nera" Górecka, abbiamo iniziato a comporre i pezzi ed abbiamo adattato le dovute correzioni a ciò che avevamo fatto fino a quel momento e finalmente abbiamo lavorato con Spectre sull'intro atmosferico per completare l'intero progetto.
Quali sono i temi affrontati nel vostro nuovo album?
-Per la prima volta nella nostra carriera abbiamo deciso di creare un concept album. L'idea era una novità, ma per essere onesti avevo pensato a questa idea da un bel po' di tempo. Fin dai tempi della mia giovinezza sono sempre stato affascinato di concept-album, come spesso fatto da King Diamond. La cosa quindi era semplicemente inevitabile ed era solo una questione di tempo. Per una storia coerente, che deve essere raccontata dai testi e dalla musica nello stesso modo, è molto più di una sfida modellare dieci nuove canzoni nella stessa vena stilistica. Come la storia si sviluppa, così lo fa la musica ed entrambi gli elementi devono andare di pari passo. Si tratta, in un certo senso di una sceneggiatura, creato per attirare il pubblico. La storia raccontata per l'album si svolge in uno scenario mistico, quello che circonda la contessa Giuseppina Von Küchmeister, l'ispirazione poi giunge da due posti veramente fantastici in Slesia, ossia il Willa Caro a Gliwice ed il palazzo di Pawniowice. Il racconto si è impostato all'inizio del ventesimo secolo. Il protagonista principale è un giovane studente di medicina, che subisce una trasformazione spirituale, egli sperimenta l'esistenza del mondo incorporeo e percepisce l'altra dimensione. L'intera storia è permeata da un'atmosfera fiabesca, piena di concetti chiave occulti. Nulla è ovvio, nulla è prevedibile. Naturalmente, l'omonimo Solfernus non è il protagonista principale, è solo un'eminenza grigia. Questa caratteristica è rispettosamente riportato da un'opera dal titolo "Playing with the Devil", scritta dal drammaturgo ceco Jan DRDA. Questa è solo l'ispirazione, un impulso che non significa che abbiamo preso il tutto dalla storia di DRDA. In realtà, la sua storia è grottesca ed è piuttosto divertente. La nostra storia, ha un carattere completamente diverso, più vicino alle storie horror di un classico polacco come Stefan Grabinski rispetto all'opera del drammaturgo ceco.
Quale è la traccia del vostro nuovo album alla quale ti senti più affezionato?
-Francamente parlando, non penso di essere in grado di dire un tittolo specifico di una qualsiasi canzone. Mi sento molto vicino all'album nel suo insieme. Forse questo è per via del percorso intrapreso per "Solfernus' Path", che è un concept album ed ogni elemento non è frutto del caso.
Quali sono le band che hanno influenzato il vostro sound maggiormente?
-Credo quando si ascolta la propria musica, le influenze vengono in gran parte dall'inconscio. Puoi immaginare di prendere le idee per la tua musica direttamente da altre band e dal loro lavoro. Quindi, se ci sono alcune linee parallele, non sono realmente destinate ad incontrarsi. Da un punto di vista lirico, però, mi sembra di aver tratto ispirazione da alcuni album di King Diamond. Mi sono sempre piaciute le storie raccontate dalla sua band, così il fatto di essere arrivati ad un concept album, può essere ricondotto alla prima volta che ho sentito "Abigail". Ma ci vorrebbe uno psicoanalista di metal per determinarlo! (ride n.d.a.)
Cosa vi aspettate dal nuovo album?
-Questo è l'aspetto positivo di tutto, perché grazie alla Massacre Records faremo un balzo in avanti. Sono fermamente convinto che l'esperienza che il personale della Massacre Records ha acquisito nel corso degli anni, si tradurrà nella possibilità di far ottenere maggiori consensi ad un disco dei Darzamat. Abbiamo posto un sacco di speranze nella promozione e nella distribuzione di Solfernuis Path, disco di grande prospettiva per noi.
Cosa ne pensi della music business? Come lo giudichi?
-Suonare e comporre musica è una esperienza fantastica. Tuttavia, tutto ciò che è legato ad essa è molto meno eccitante. Per quanto mi riguarda, il mondo della music business mi stanca, ma molto spesso non ho altra scelta. Se si vuol consentire al tuo album di andare in giro, si deve diventare parte di esso. Anche per un attimo.
Quali sono le principali difficoltà per una band come la vostra?
-Il nostro problema principale è la nostra mancanza di tempo. Quando si ha un lavoro fisso, suonare in un gruppo e la relativa gestione richiedono un sacco di sacrifici.
C'è qualche musicista con il quale desideri collaborare un giorno?
-Ci sono due ospiti illustri in questo album. In primo luogo l'introduzione è stata scritta dal batterista degli Stone Sour Roy Maurice Mayorga. Poi Andy LaRocque ha fatto un assolo di chitarra come ospite in King Of The Burning Anthems. Andy non è solo un eccellente chitarrista e produttore, ma ha anche una grande personalità. Ci siamo incontrati durante le sessioni per i nostri album precedenti. Siamo stati sempre in contatto, fino a quando c'è stata occasione per far nascere questa cooperazione e non ha esitato un secondo. Lui che suona un assolo su un album dei Darzamat è stato un sogno che si avverato, è stato davvero sovrannaturale il fatto che ha accettato di partecipare alle sessioni. Questo è l'album più importante nella storia della band e c'è voluto un sacco di lavoro. Abbiamo riversato carichi di energia e di emozioni in esso e la presenza di LaRocque su questo album è il gioiello della corona di tutta la struttura del disco stesso. Ho grande orgoglio per il fatto che lui è in questo disco, finora in tutti i dischi dove è stato ospite si sono rivelati davvero speciali. Basta guardare l'elenco: Death - "Individual Thought Patterns", At The Gates - "Slaughter of the Soul", Evergrey - "Dark Discovery", Dimmu Borgir - "Puritanical Euphoric Misanthropia". E ora siamo in questo elenco pure noi! (ride n.d.a.) Siamo amici anche con Roy Mayorga da un bel po' di tempo. Quando abbiamo registrato "Transkarpatia", ci ha inviato le sue congratulazioni, semplicemente l'album gli è piaciuto molto, ci ha scritto così. Noi siamo sempre contatto e quando viene in Polonia per i suoi concerti, cerchiamo sempre di trovare il tempo per vederlo. Maurice non è solo un grande batterista, ma è anche un eccellente songwriter. Quando ho sentito l'intro che ha scritto per Asesino, progetto di Dino Cazares, non avevo dubbi che avrebbe scritto qualcosa anche per noi. Nera ha preparato un paio di campioni vocali e con quelli è stato in grado di creare un intro per l'album. Forse un giorno saremo in grado di creare qualcosa di più insieme, abbiamo condiviso un sacco di sogni musicali! (ride n.d.a)
Quali sono i programmi futuri per la band? Come volete promuovere il vostro nuovo album?
-Come Darzamat, abbiamo intenzione di registrare più album e raggiungere quei luoghi dove non siamo mai stati prima in tour. Speriamo fortemente di poterlo fare. Abbiamo anche in programma di registrare della musica con i nostri progetti collaterali. Penso sia anche necessario aggiungere che nel prossimo anno abbiamo in programma di pubblicare i nostri side-project album. La nostra cantante, con un piccolo aiuto da parte del nostro chitarrista Chris, sta preparando un album di debutto per un qualcosa chiamato NeraNature. Nera presta il suo nome a questo progetto, che come sound sarà più vicino al rock alternativo, in quanto evoca lo spirito dei Gatherning o dei Katatonia, piuttosto che il ruggito del vero metallo. Ci saranno un sacco di grandi armonie e melodie, aspettiamo quindi che esca. Per quanto mi riguarda, io ho intenzione di dedicarmi ad un qualcosa di dimenticato, ovvero la mia vecchia band Mastiphal. Abbiamo già messo insieme dei pezzi con i ragazzi in un paio di prove, faremo uno sporco black n' roll, così ci si può attendere qualcosa di duro senza snaturare il sound.
Sarà pubblicato un live CD o un DVD?
-Per ora non ci sono piani di questo tipo. Nel 2007 abbiamo pubblicato un album in DVD intitolato "Live Profanity" e penso che bisognerà attendere ancora un po' per un prodotto di questo tipo.
Vuoi lasciare un messaggio ai nostri lettori?
-Vi ringrazio per il vostro sostegno. Grazie per il vostro interesse nei confronti dei Darzamat e spero di vederti un giorno ad un concerto! Stay metal!
Intervista a cura di Maurizio Mazzarella
Come descriveresti in termini musicali il vostro nuovo album? Vuoi introdurlo?
-In genere quando fai un disco è come disputare una partita con se stessi, i suoni che si creano sono una sorta di risultante di ciò che si ascolta normalmente. Non è diverso nel nostro caso, ma se dovessimo definire i Darzamat e lo stile di oggi, ogni tentativo di dare un taglio o una classificazione è davvero molto difficile. Vi è un enorme insieme di elementi caratteristici altri settori del metal diverenti che troverete in questo. Si sentirà il classico riff di black metal, sentirete riff di death metal, potrete anche ascoltare riferimenti al buon vecchio thrash. Inoltre, il fattore cruciale nella nostra musica è il pessimismo gotico presente nelle nostre canzoni. Quello che mi piace di questo gruppo è che siamo costantemente in ricerca di ispirazioni e stili diversi, che cercano di evolversi con coerenza. Noi non siamo sempre nello stesso posto e non registriamo album che suonano sempre allo stesso modo. Ma siamo consapevoli di questo, quando i nostri fan ascolterano il nuovo album, non si sentiranno delusi o indotti in errore, perché è ancora un disco che attraversa la strada dei Darzamat. Ma credo che la nostra ricerca musicale ed il circolo creativo continueranno in questa band. E' una bellissima sensazione da provare, un nuovo album finalmente è uscito, dopo una pausa piuttosto lunga. Il percorso fatto a riguardo di "Solfernus' Path" per noi si è rivelato essere un qualcosa di molto significativo. In realtà, siamo sicuri di poter dire realmente che è l'album più importante nella storia della band. La nostra line-up ha subito delle modifiche ed abbiamo cambiato etichetta discografica. Abbiamo inserito un paio di turnisti per quanto riguarda le persone con cui lavoriamo quotidianamente. Di conseguenza, le cose fatte ultimamente sono state grandiose e come band siamo saliti ad un livello superiore. Ciò che è anche di fondamentale importanza, è che stiamo facendo il nostro debutto sul mercato tedesco. Inoltre, per la prima volta il nostro album è stato rilasciato in Giappone. Questo è un importante passo in avanti per i Darzamat.
Quanto tempo è stato necessario per registrarlo?
-Devo ammettere che la situazione globale durante le sessioni di Solfernus' Path è stato come attraversare un sentiero molto confortevole. Non eravamo interessati a economizzare tutto, la nostra unica preoccupazione è stata la qualità dell'album, motivo per cui durante le sessioni abbiamo lavorato in ben tre differenti studi. Tutti gli strumenti e le tracce vocali sono state registrate in Polonia sotto l'occhio e l'orecchio del nostro ingegnere del suono Jaroslaw Toifl. Per la batteria e le chitarre abbiamo lavorato nell'HH studio a Gliwice in Polonia, le parti vocali sono state registrate nello Studio MAQ. Per quanto riguarda le parti di tastiera, abbiamo fatto il tutto nel Red Room Studio. Per ogni strumento abbiamo scelto il posto migliore per registrare le varie parti e abbiamo speso un bel po' di tempo per mettere assieme tutti gli elementi di questo puzzle. Abbiamo ascoltato varie band prodotte in quei posti ed alla fine di tutto non abbiamo dubbi sulle nostre scelte che sono state semplicemente perfette. L'unica cosa che contava era l'effetto finale ed è stato positivo, soddisfando anche il più grande malcontento. Quindi, il processo di registrazione ci ha portato via più di un mese, dopo di che, i brani sono stati mixati in Svezia da Jonas Kjellgren, chiarrista degli Scar Symmetry nei Black Lounge Studios. Francamente, ho scoperto che Mr. Perfect Symmetry non aveva fretta, per il suo lavoro ci sono volute circa quattro settimane.
Quale è l'origine di una vostra canzone? Come create una canzone?
-Questa volta tutto è iniziato con la creazione del concept e la scrittura dei testi. Solo quando è stato fatto questo abbiamo iniziato a scrivere la musica. Tale onere lo ha portato avanti principalmente Chris, il nostro chitarrista, assieme Spectre, l'uomo delle tastiere, ma io ho mantenuto un occhio e l'orecchio vigile su quello che stava succedendo in quel momento. Ho lavorato con loro per assicurarmi che rispecchiasse la storia di "Solfernus' Path" nel modo migliore possibile. Più in avanti, insieme a Agnieszka "Nera" Górecka, abbiamo iniziato a comporre i pezzi ed abbiamo adattato le dovute correzioni a ciò che avevamo fatto fino a quel momento e finalmente abbiamo lavorato con Spectre sull'intro atmosferico per completare l'intero progetto.
Quali sono i temi affrontati nel vostro nuovo album?
-Per la prima volta nella nostra carriera abbiamo deciso di creare un concept album. L'idea era una novità, ma per essere onesti avevo pensato a questa idea da un bel po' di tempo. Fin dai tempi della mia giovinezza sono sempre stato affascinato di concept-album, come spesso fatto da King Diamond. La cosa quindi era semplicemente inevitabile ed era solo una questione di tempo. Per una storia coerente, che deve essere raccontata dai testi e dalla musica nello stesso modo, è molto più di una sfida modellare dieci nuove canzoni nella stessa vena stilistica. Come la storia si sviluppa, così lo fa la musica ed entrambi gli elementi devono andare di pari passo. Si tratta, in un certo senso di una sceneggiatura, creato per attirare il pubblico. La storia raccontata per l'album si svolge in uno scenario mistico, quello che circonda la contessa Giuseppina Von Küchmeister, l'ispirazione poi giunge da due posti veramente fantastici in Slesia, ossia il Willa Caro a Gliwice ed il palazzo di Pawniowice. Il racconto si è impostato all'inizio del ventesimo secolo. Il protagonista principale è un giovane studente di medicina, che subisce una trasformazione spirituale, egli sperimenta l'esistenza del mondo incorporeo e percepisce l'altra dimensione. L'intera storia è permeata da un'atmosfera fiabesca, piena di concetti chiave occulti. Nulla è ovvio, nulla è prevedibile. Naturalmente, l'omonimo Solfernus non è il protagonista principale, è solo un'eminenza grigia. Questa caratteristica è rispettosamente riportato da un'opera dal titolo "Playing with the Devil", scritta dal drammaturgo ceco Jan DRDA. Questa è solo l'ispirazione, un impulso che non significa che abbiamo preso il tutto dalla storia di DRDA. In realtà, la sua storia è grottesca ed è piuttosto divertente. La nostra storia, ha un carattere completamente diverso, più vicino alle storie horror di un classico polacco come Stefan Grabinski rispetto all'opera del drammaturgo ceco.
Quale è la traccia del vostro nuovo album alla quale ti senti più affezionato?
-Francamente parlando, non penso di essere in grado di dire un tittolo specifico di una qualsiasi canzone. Mi sento molto vicino all'album nel suo insieme. Forse questo è per via del percorso intrapreso per "Solfernus' Path", che è un concept album ed ogni elemento non è frutto del caso.
Quali sono le band che hanno influenzato il vostro sound maggiormente?
-Credo quando si ascolta la propria musica, le influenze vengono in gran parte dall'inconscio. Puoi immaginare di prendere le idee per la tua musica direttamente da altre band e dal loro lavoro. Quindi, se ci sono alcune linee parallele, non sono realmente destinate ad incontrarsi. Da un punto di vista lirico, però, mi sembra di aver tratto ispirazione da alcuni album di King Diamond. Mi sono sempre piaciute le storie raccontate dalla sua band, così il fatto di essere arrivati ad un concept album, può essere ricondotto alla prima volta che ho sentito "Abigail". Ma ci vorrebbe uno psicoanalista di metal per determinarlo! (ride n.d.a.)
Cosa vi aspettate dal nuovo album?
-Questo è l'aspetto positivo di tutto, perché grazie alla Massacre Records faremo un balzo in avanti. Sono fermamente convinto che l'esperienza che il personale della Massacre Records ha acquisito nel corso degli anni, si tradurrà nella possibilità di far ottenere maggiori consensi ad un disco dei Darzamat. Abbiamo posto un sacco di speranze nella promozione e nella distribuzione di Solfernuis Path, disco di grande prospettiva per noi.
Cosa ne pensi della music business? Come lo giudichi?
-Suonare e comporre musica è una esperienza fantastica. Tuttavia, tutto ciò che è legato ad essa è molto meno eccitante. Per quanto mi riguarda, il mondo della music business mi stanca, ma molto spesso non ho altra scelta. Se si vuol consentire al tuo album di andare in giro, si deve diventare parte di esso. Anche per un attimo.
Quali sono le principali difficoltà per una band come la vostra?
-Il nostro problema principale è la nostra mancanza di tempo. Quando si ha un lavoro fisso, suonare in un gruppo e la relativa gestione richiedono un sacco di sacrifici.
C'è qualche musicista con il quale desideri collaborare un giorno?
-Ci sono due ospiti illustri in questo album. In primo luogo l'introduzione è stata scritta dal batterista degli Stone Sour Roy Maurice Mayorga. Poi Andy LaRocque ha fatto un assolo di chitarra come ospite in King Of The Burning Anthems. Andy non è solo un eccellente chitarrista e produttore, ma ha anche una grande personalità. Ci siamo incontrati durante le sessioni per i nostri album precedenti. Siamo stati sempre in contatto, fino a quando c'è stata occasione per far nascere questa cooperazione e non ha esitato un secondo. Lui che suona un assolo su un album dei Darzamat è stato un sogno che si avverato, è stato davvero sovrannaturale il fatto che ha accettato di partecipare alle sessioni. Questo è l'album più importante nella storia della band e c'è voluto un sacco di lavoro. Abbiamo riversato carichi di energia e di emozioni in esso e la presenza di LaRocque su questo album è il gioiello della corona di tutta la struttura del disco stesso. Ho grande orgoglio per il fatto che lui è in questo disco, finora in tutti i dischi dove è stato ospite si sono rivelati davvero speciali. Basta guardare l'elenco: Death - "Individual Thought Patterns", At The Gates - "Slaughter of the Soul", Evergrey - "Dark Discovery", Dimmu Borgir - "Puritanical Euphoric Misanthropia". E ora siamo in questo elenco pure noi! (ride n.d.a.) Siamo amici anche con Roy Mayorga da un bel po' di tempo. Quando abbiamo registrato "Transkarpatia", ci ha inviato le sue congratulazioni, semplicemente l'album gli è piaciuto molto, ci ha scritto così. Noi siamo sempre contatto e quando viene in Polonia per i suoi concerti, cerchiamo sempre di trovare il tempo per vederlo. Maurice non è solo un grande batterista, ma è anche un eccellente songwriter. Quando ho sentito l'intro che ha scritto per Asesino, progetto di Dino Cazares, non avevo dubbi che avrebbe scritto qualcosa anche per noi. Nera ha preparato un paio di campioni vocali e con quelli è stato in grado di creare un intro per l'album. Forse un giorno saremo in grado di creare qualcosa di più insieme, abbiamo condiviso un sacco di sogni musicali! (ride n.d.a)
Quali sono i programmi futuri per la band? Come volete promuovere il vostro nuovo album?
-Come Darzamat, abbiamo intenzione di registrare più album e raggiungere quei luoghi dove non siamo mai stati prima in tour. Speriamo fortemente di poterlo fare. Abbiamo anche in programma di registrare della musica con i nostri progetti collaterali. Penso sia anche necessario aggiungere che nel prossimo anno abbiamo in programma di pubblicare i nostri side-project album. La nostra cantante, con un piccolo aiuto da parte del nostro chitarrista Chris, sta preparando un album di debutto per un qualcosa chiamato NeraNature. Nera presta il suo nome a questo progetto, che come sound sarà più vicino al rock alternativo, in quanto evoca lo spirito dei Gatherning o dei Katatonia, piuttosto che il ruggito del vero metallo. Ci saranno un sacco di grandi armonie e melodie, aspettiamo quindi che esca. Per quanto mi riguarda, io ho intenzione di dedicarmi ad un qualcosa di dimenticato, ovvero la mia vecchia band Mastiphal. Abbiamo già messo insieme dei pezzi con i ragazzi in un paio di prove, faremo uno sporco black n' roll, così ci si può attendere qualcosa di duro senza snaturare il sound.
Sarà pubblicato un live CD o un DVD?
-Per ora non ci sono piani di questo tipo. Nel 2007 abbiamo pubblicato un album in DVD intitolato "Live Profanity" e penso che bisognerà attendere ancora un po' per un prodotto di questo tipo.
Vuoi lasciare un messaggio ai nostri lettori?
-Vi ringrazio per il vostro sostegno. Grazie per il vostro interesse nei confronti dei Darzamat e spero di vederti un giorno ad un concerto! Stay metal!
Intervista a cura di Maurizio Mazzarella
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