Ansa News

mercoledì 4 novembre 2009

CLAUSTROFOBIA - I See Red


Vengono dal Brasile questi Claustrofobia, che con il loro nuovo album "I See Red", giungono al proprio quarto lavoro in studio, facendo ritorno sul mercato discografico a quattro anni di distanza dal precedente "Fulminant". Siamo nel campo del death/thrash metal e questa band del sud America, non ha alcuna intenzione di stupirci con sonorità nuove, niente di tutto questo, loro puntano esclusivamante su uno stile semplice, scontato e fortemente prevedibile, dove l'unico intento è quello di suonare nel modo più violento possibile, puntanto su un'attitudine brutale ed aggresiva, a volte anche a discapito della tecnica, una componente presente, se pur in modo ponderato. Il disco nel complesso è buono, gode di una produzione discreta, il sound infatti è lineare e suona particolarmente pulito, ma la cosa che lascia del tutto indifferenti è la poca originalità delle singole canzoni presenti in questo disco. Per fare un esempio più pratico e concreto, sono tantissimi i punti in comune con i migliori Sepultura, basta ascoltare le chitarre di War Stomp per avere larga conferma di questo concetto. Se quindi vi bastano per primo una batteria violenta che picchia duro senza sosta puntando esclusivamante su un battito di pelli di grande potenza, per secondo chitarre iper rapide che puntano a graffiare ed a pungere con la loro ruvidità e per terzo un catante grintoso e carismatico che mette nel disco tutta la propria rabbia, questo "I See Red" è un bel prodottino di death/thrash metal, dove non vi à neanche un piccolissimo spunto di novità. Se invece siete stanchi delle solite cose e vi attendete qualcosa in più anche dallo stesso settore, lasciate perdere questo disco, perché vi basta ascoltare un qualsiasi lavoro dei Sepultura con Max Cavalera dietro al microfono per essere soddisfatti. Espresso questo concetto, il disco è giusto dire che non è comunque un prodotto negativo, è certamente monotono, ma è costruito discretamente. Da evidenziare anche la presenza della cover dei Sepultura Beneath the Remains. Ai posteri infine l'ardua sentenza.

Voto: 6,5/10

Maurizio Mazzarella

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