Attivi dal 1994, i teutonici Dark Age giungono con questo nuovo "Acedia", edito per l'etichetta AFM Records, alla pubblicazione del proprio sesto lavoro in studio, facendo ritorno sul mercato discografico ad un anno di distanza dal precedente "Minus Exitus". Le note descrittive parlano di una band che affonda le proprie radici in un power/death metal di stampo melodico, con una netta prevalenza per il secondo genere. In effetti esprimendo un concetto altamente sintetico, il loro stile può essere descritto in questo modo, anche se i Dark Age con onestà, ricordano in modo palpabile i Dark Tranquilly sperimentali o gli In Flames più evoluti, prendendo le distanze da sonorità più tradizionali, puntando palesemente verso un genere futuristico e dai forti contenuti commerciali, ricordando in più frangenti i Soilwork, in particolare per la fusione tra le voci death e le linee vocali pulite, con una forte strizzata d'occhio a quelle band di rock alternativo che vanno per la maggiore nel territorio americano e che intasano i media mondiali. I Dark Age rappresentano al massimo il conetto appena espresso per essere chiari, ma questo non vuole dire che "Acedia" sia un brutto disco, perché nella sua prevedibilità, contiene senza dubbio della buona musica, certamente di gran lunga migliore di quei componimenti che si ascoltano costantemente sulle radio o nei vari mezzi di comunicazione. La produzione è buona e si sofferma molto sulle partiture sintetiche della musica dei Dark Age a cospetto di quelle più ruvide ed incisive, comunque presenti, ma con grandissimo equilibrio. Non ci sono momenti di improvvisazione, anche la più piccola sfumatura sembra studiata a tavolino, tuttavia non mancano momenti intensi e qualitativamente egregi. Se siete stanchi di ascoltare la solita musica ed avete voglia di ampliare i vostri orizzonti, ascoltate "Acedia", perché probabilmente è quello che state cercando.
Voto: 6,5/10
Maurizio Mazzarella
Voto: 6,5/10
Maurizio Mazzarella
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