Ansa News

sabato 3 ottobre 2009

LION'S SHARE - Dark Hours


Prosegue il nuovo percorso artistico dei Lion's Share con questo nuovo "Dark Hours", un album che conferma la linea intrapresa con il precedente "Emotional Coma", ottenendo gli stessi eccellenti risultati, lasciando a sua volta trasparire una maggiore intensità e consistenza. La formazione della band, è rimasta invariata con il leader storico Lars Chriss, accompagnato da Sampo Axelsson e Patrik Johansson, mentre alla batteria si sono alternati Richard Evensand (già presente su "Emotional Coma") e Conny Pettersson. Da segnalare la presenza come ospite quasi a sorpresa del chitarrista Michael Romeo, in una collaborazione nata grazie al produttore dell'album Jens Bogren, che aveva già lavorato in precedenza con i Symphony X, ma per la cronaca anche con Opeth, Amon Amarth e Paradise Lost. La cosa che balza maggiormente agli occhi nella parte inziale del disco, è il proprio aspetto lirico, con ogni canzone che manifesta una certa venatura cupa, introspettiva e crepuscolare, con momenti ultra oscuri, componente manifestata anche attraverso i temi trattati, come la Guerra Fredda, il Vietnam e Martin Luther King. I ritmi del disco sono sempre elevati e già dalla partenza, la band pigia forte sull'acceleratore con "Judas Must Die", in chiaro stile Judas Priest e "Phantom Rider", ossia la fusione perfetta tra King Diamond ed i Gamma Ray, discorso identico per la dinamica "Demon in Your Mind", anche se il lavoro alle tastiere ed un ritornello avvolgente, donano al brano un approccio più seducente e melodico, mentre su "Heavy Cross to Bear", la band punta su sonorità che richiamano uno stile più epico ed intenso tipico del miglior Ronnie James Dio, sia nella versione solista che in quella con i Black Sabbath (o Heaven & Hel come dir si voglia), un campo dove Patrik Johansson conferma e rimarca il proprio talento. "The Bottomless Pit" è un pezzo strutturato ed articolato in modo egregio, sucessivamente irrompe in modo rapido e veloce "Full Metal Jacket", forse il pezzo più ruvido, seguito da "The Presidio 27", un brano che esalta la splendida voce di Johansson e la modulazione perfetta della chitarra di Lars Chriss. I Lion's Share non hanno mai un momento di sosta e mantengono alta la tensione con la brutale e robusta "Barker Ranch", che rimarca nuovamente il ruolo da protagonista di Lars Chriss e con la successiva "Napalm Nights", song di grande potenzialità, considerbile in assoluto come il momento più elevato del disco. "Space Scam" conferma la cura minuziosa degli arrangiamenti, mentre "Behind the Curtain" racchiude l'essenza della band e riassume le peculiarità di un disco di notevole qualità e spessore artistivo.

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella

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