Ansa News

sabato 17 ottobre 2009

EPICA - Design Your Universe


Grande, grande disco, grandissimo disco. Gli olandesi Epica si sono superati ed hanno composto un autentico capolavoro. Inutile soffermarsi nei particolari, perché Design Your Universe eccelle da ogni dimensione, ottima la produzione, eccellenti i singoli pezzi che scorrono in modo fluido e dinamico, eccellente la personalità della band, dotata di grande tecnica e strordinarie doti compositive, magnifica l'atmosfera che regna dal primo all'ultimo minuto. Questa è un piccola gemma musicale che non contiene solo heavy metal, ma degli aspetti di muscia classica di straordinario livello e spessore artistico che faranno assolutamente impazzire tutti gli amanti della buona musica, a prescindere dal proprio genere apprezzato. Passando ad analizzare il disco in modo dettagliato, dopo il maestoso e possente preludio Samadhi, contaminato da elementi sinfonici, la partenza è affidata a Resign To Surrender, song che mette subito in chiaro le cose sulla straordinarietà di questo disco, capace di unire partiture aggressive alla melodia ed all'intensità, rimarcando l'eccellente contributo di Coen Jansen alle tastiere, Unleashed a seguire, è un pezzo più compatto e dall'impatto molto forte, dove la band mette in mostra il proprio aspetto più duro ed energico, ma anche la propria dimensione più versatile e seducente, Martyr Of The Free World, risalta le sblalorditive chitarre di Isaac Delahaye e Mark Jansen, ben modulate ed adagiate su sincronismi perfetti, risultando un unico ingranaggio di inestimabile valore, Our Destiny invece, è uno di quei brani capaci di trasmettere fortissime emozioni, grazie alla propria componente poetica che si fonde in modo fluido con partiture più robuste e ruvide. Con Kingdom Of Heaven bisogna inchinarsi al talento degli Epica, tredici minuti di straordinaria qualità che sintetizzano lo spessore artistico di un album che eccelle da ogni punto di vista, successivamente, passando per lo spiazzante The Price Of Freedom, si passa Burn To A Cinder, l'episodio che più mette in luce la duttilità della splendida voce di Simone Simons, abile a destreggiarsi su tonalità diverse, mentre Tides Of Time, è un brano fortemente ispirato ed intenso, dove regna la malinconia ed un alone di tristezza. Nella parte finale del disco, Deconstruct, conferma la voglia della band di puntare su sonorità moderne ed all'avanguardia, Semblance Of Liberty coinvolge con la sua incredibile rapidità d'esecuzione e risulta il pezzo più estremo del disco, White Waters è un altro momento profondo e passionale, dotato anche di una moltitudine di elementi romantici e la conclusiva Design Your Universe infine, è un'altra perla di grande musica, nove minuti di arrangiamenti curati in modo maniacale e strumetali sinfonici di grande effetto. Poche parole, fate vostro questo disco magnifico.

Voto: 9/10

Maurizio Mazzarella

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