Ansa News

venerdì 23 ottobre 2009

CLAIRVOYANTS – Word To The Wise


Attivi dal 2001 e provenienti dalla Lombardia, precisamente dalla città di Como, dopo un primo periodo come cover band dei mitici Iron Maiden, i Clairvoyants giungono con l’album “Word To The Wise” al proprio esordio sul mercato discografico per l’etichetta nostrana Valery Records. La formazione attuale di questo combo lombardo vede Gab Bernasconi dietro al microfono, Luca Princiotta (Doro, Blaze) e Marco Demartini alla chitarre, Paolo Turcatti al basso e Manuel Pisano alla batteria. La proposta musicale dei Clairvoyants come facilmente intuibile, deve molto a quello che rappresenta il classico sound degli Iron Mainden, per uno stile particolarmente riconducibile a quelli che sono stati i primi album con Bruce Dickinson alla voce, ossia “The Number Of The Beast”, “Piece Of Mind” e “Powerslave”, ma fermarsi a questo concetto risulterebbe alquanto riduttivo per la band stessa che in “Word To The Wise” evidenzia una notevole personalità, eccellenti doti compositive ed un’egregia tecnica. Andando dritti al sodo, senza effettuare tortuosi giri di parole, “Word To The Wise” è un disco stupefacente, suonato e prodotto in modo impeccabile, ulteriormente valorizzato dalla presenza in veste di guest dell’ex Angra Andrè Matos e del tastierista dei Kamelot Oliver Palotai. La partenza è affidata a “Journey Through the Stars”, brano dinamico ed iper tecnico incentrato su assoli di chitarra graffianti e taglienti allo stesso tempo, “The Lone” a seguire, è un pezzo compatto e dall’impatto notevole, irrobustito da un sound granitico ed alquanto impenetrabile, “Choose the Truth” invece, giova di una pacata vena melodica che funge alla stesa song da spina dorsale. L’intensa “The Pain of Sight” è uno dei componimenti più ispirati del disco, con a correndo una palpabile componente emozionale e una successiva sterzata verso uno stile più robusto, “Sheer Hate” decolla in modo armonico fino a diventare uno dei pezzi più duri e ruvidi districandosi su trame pungenti ed incisive, mentre “Back to My Dreams” rimarca una notevole qualità, spaziando tra partiture poetiche ed idilliaci assoli di chitarra. Dall’inizio cupo e forgiato da un’atmosfera profonda, “Step Aside” d’incanto si trasforma in un pezzo potente ed energico, “Closure” esalta l’ottima qualità interpretativa di Gab Bernasconi, differentemente la versatile “title-track”, pone in luce la buona cura degli arrangiamenti. La conclusione del disco infine, è affidata alla cover dei Maiden “Hallowed be Thy Name”, canzone che racchiude l’essenza dei Clairvoyants riassumendo le peculiarità di un disco che farà assolutamente più che felici i fruitori del genere.

Voto: 8/10

Maurizio Mazzarella

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