Un grande disco, un grande album che rende onore alla carriera di uno dei miti viventi non solo del metallo italiano, ma di tutta la musica nel suo complesso. Per festeggiare i quaranta anni della sua carriera, Pino Scotto (ex ugola dei mitici Vanadium), non si è accontentato di pubblicare il classico “Best Of”, ma ha voluto risuonare alcuni dei suoi brani più celebri scritti durante la propria carriera solista, accompagnato da un folto numero di artisti di spessore, dando ad ogni pezzo un suono più attuale e moderno, oltre ad una maggiore dose di energia. Si parte con la granitica “Come Noi”, un pezzo di grande impatto, un urlo contro le ingiustizie del sistema dove Pino Scotto mostra immediatamente grande grinta e grande carisma, duettando con J.AX degli Articolo 31 e con GL Perotti degli Extrema che dona al brano maggiore potenza, ottimi i cori dello stesso Perotti e di Lella delle Settevite, straordinario anche il contributo della chitarra di Tommy Massara (Extrema) e della batteria di Mario Riso (Rezophonic). Segue “Il Grido Disperato Di Mille Band”, dove la voce di Pino Scotto s’intreccia con quella più epica di Morby, in un brano assolutamente elettrizzante e da brividi, con una buona prova di Steve Volta alla chitarra. In “Dio Del Blues” Pino Scotto ospita Le Vibrazione, che donano un notevole contributo ad un pezzo particolarmente melodico ed intenso. “Piazza San Rock” riporta al presente un altra parte consistente della storia del metallo italico grazie alla presenza di Bud e Dario Cappanera della Strana Officina, in “Segnali di Fuoco” primeggia Briegel dei Ritmo Tribale, mentre “Le Stelle Cadenti” giova della massiccia aggressività di Trevor dei Sadist. “Guado 3000” è una canzone dotata di una immensa presa magnetica, “Disperanza” invece evidenzia la grande qualità interpretativa di Pino Scotto. “Predatori Della Notte” è uno dei momenti più alti del disco, un pezzo molto ispirato dotato di una melodia straordinaria, dove è assolutamente d’applausi la prova di Enrico Ruggeri e dello stesso Pino Scotto, con l’elegante contributo della chitarra di Luigi Schiavone e del basso di Saturnino. “Nunu” è una canzone di straordinaria raffinatezza che vede la presenza di Roberto Tiranti e Pier Gonnella dei Labyrinth, con l’eccezionali percussioni di Cristiano Mozzati dei Lacuna Coil. “Code Di Cometa” evidenzia il lato più blues di Pino Scotto coadiuvato nell’occasione da Stefano Brandoni (chitarrista di Francesco Renga) ed Andy dei Bluvertigo autore di un notevole assolo di Sax. La conclusione di “Datevi Fuoco (Lo Scotto Da Pagare)” è affidata a “Gamines”, una delle canzoni più profonde mai scritte da Pino Scotto, un pezzo dai ritmi lenti con la presenza di Aida Cooper e Mauro Pagani (ex P.F.M.) autore di uno splendido assolo di violino. “Datevi Fuoco (Lo Scotto Da Pagare)” si completa con la biografia di Pino Scotto scritta da Norman Zoia, un libro che racconta l’intensa vita di uno degli artisti più importanti della nostra nazione.
Voto: 8/10
Maurizio Mazzarella
Voto: 8/10
Maurizio Mazzarella
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