Ansa News

giovedì 8 ottobre 2009

BELPHEGOR - Walpurgis Rites - Hexenwahn


Per gli austriaci Belphegor, questo nuovo Walpurgis Rites - Hexenwahn, è l'ottavo capitolo del proprio percorso artistico, che gli vede tornare sul mercato discografico ad un solo anno di distanza dal precedente Bondage Goat Zombie. Questo è il clasico disco coerente, dove la band resta focalizzata sul proprio classico stile ancorato sul black metal forgiato da sfumarure death, senza provare ad evolversi. Fondamantelmente è quello che vogliono i sostenitori di ogni band, anche se a volte è anche giusto rischiare e provare a mettersi in discussione come musicisti. Resta anche qusto comunque un concetto discutibile, perché alla fine quello che conta e fare della buona musica ed i Belphegor per il loro settore restano sempre dei maestri. Il disco è buono, è ben prodotto ed è ben suonato e chi ama questo genere non fara grossa fatica ad apprezzarlo fino in fondo. Passando ad analizzare l'album in maniera più dettagliata, la partenza è affidata a Walpurgis Rites, un pezzo crudo, ruvido e robusto, eseguito con grandissima violenza e notevole brutalità, senza dare spazio ad alcun tipo di virtuosismo, Veneratio Diaboli - I Am Sin a seguire, vede i Belphegor districarsi in territori più progressivi, avvalendosi di una sottile melodia, senza mai rinciare al proprio stile massacrante, giovando di diversi spunti tecnici di vibrante interesse, Hail The New Flesh invece, punta sulla dimensione più malvagia e maligna della band, adagiandosi su rimti incisivi, pungenti ed assolutamente penetranti. Con Reichswehr In Blood, i Belphegor estremizzano ed incattiviscono ulteriomente il proprio stile, esasperandolo e puntando su una rapidità d'esecuzione incredibile, The Crosses Made Of Bone giova di una struttura assolutamente perfetta e si segnala come uno dei momenti più elevati del disco da un punto di vista puramante tecnico, mentre Der Geistertreiber è un'autentica dichiarazione di guerra, che pone in luce il lato più intenso e crudele della band. Nella parte finale del disco, Destroyer Hekate è un pezzo compatto e dall'impatto molto forte, dove l'unico intento dei Belphegor è quello di essere i più aggressivi possibili, Enthralled Toxic Sabbath, mostra il lato più oscuro ed introspettivo della band, che conferma una cura degli arrangiamenti di notevole qualità, la conclusiva Hexenwahn - Totenkult infine, segue la scia del brano precedente, rassumendo le peculiarità di un pregevole disco di black metal consigliato esclusivamente agli amanti del settore.

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella

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