Ansa News

venerdì 4 settembre 2009

LUNARSEA – Route Code Selector


Nati nel 2003 e provenienti dalla città di Roma, i Lunarsea giungono con “Route Code Selector” alla pubblicazione del secondo album in studio, edito per l’etichetta Punishment 18 Records, facendo ritorno sul mercato discografico a circa due anni di distanza dal disco d’esordio “Hydrodynamic Wave”. La formazione attuale di questo combo capitolino vede Filippo Palma dietro al microfono, Fabiano Romagnoli e Emiliano Pacioni alle chitarre, Cristian Antolini al basso e Stuart Franzoni alla batteria. Musicalmente i Lunarsea, sono fautori un death metal melodico di matrice scandinava, con forti richiami a Children Of Bodom in primis ed a seguire In Flames, Dark Tranquillity e gli immancabili At The Gates. Nel suo genere e nel proprio complesso “Route Code Selector” è un album assolutamente più che eccellente, suonato in modo egregio, prodotto in modo impeccabili con suoni puliti e taglienti e capace a sua volta di porre in luce la notevole personalità oltre che le palpabili doti tecniche e compositive della band. Si parte con “Magnitude 9.6”, song straordinariamente affascinante che dopo un inizio sublime si dirige verso un incredibile massacro, senza mai rinunciare alla melodia, “Metamorphine” a seguire, è incentrata su uno stupefacente lavoro delle chitarre, risultando aggressivo ed energico, rimarcando un’ottima rapidità d’esecuzione, “In a Firmness Loop Day” è un brano intenso ed ispirato, mentre “The Apostate” è un pezzo dall’impatto sconvolgente, crudo, robusto e compatto. Aperto da uno splendido arpeggio di chitarra, “Ashen” si districa su ritmi incisivi e penetranti, la dinamica “Five-Sided Platform Shape” e “Found Me Cryogenized”, giovando di un sound ultra moderno, ricordando in alcuni frangenti gli In Flames, mentre “Infinite Process One” e “Suphur’s Song, The Swan Died” sono due autentici pugni nello stomaco in stile Children Of Bodon che evidenziano una cura minuziosa degli arrangiamenti. La conclusiva “Subspace Transition” infine, aperta da un profondo pianoforte, racchiude l’essenza dei Lunarsea, riassumendo in modo egregio le peculiarità di un album altamente consigliato ai fruitori del genere.

Voto: 8/10

Maurizio Mazzarella

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