Ansa News

venerdì 18 settembre 2009

JULIETTE LEWIS - Terra Incognita


Disco discreto questo di Juliette Lewis, che a cospetto della musica banale che circola attualmente, prova a mettere sul mercato un prodotto mai scontato, spesso cupo ed introspettivo, ma dalla presa facile. La cosa che piace di questo "Terra Incognita" è che l'artista in questione riesce nell'impresa di mettere in musica un progetto dotato di una pregevole personalità e questo nel bene e nel male è assolutamente un pregio di questi tempi. Dopo il crepuscolare "Intro" che apre "Terra Incognita", si apre con "Noche Sin Fin", un pezzo privo di grossi punti di riferimento dove la brava Juliette mette in mostra delle buone doti interpretative, la title-track a seguire, è un componimento più frizzante, più vicino alle varie produzioni di rock melodico che vanno in giro di questi tempi, ma comunque dotato della giusta dose di durezza, "Hard Lovin' Woman" invece, è una ballata dai connoati blues che rimarca le discrete doti canore di questa artista. "Fantasy Bar" ha il pregio di puntare a sonorità ponderatamente attuali e si lascia ascoltare con piacere, "Romeo" seduce ed ipnotizza con la sua atmosfera vellutata, stesso dicasi per "Ghosts" adagiata su ritmi prevalentemente lenti e "All Is For God", song crepuscolare capace di spiazzare, mentre "Female Persecution" è forse il pezzo più complesso del disco, ma anche quello tecnicamente più elevato. Nella parte finale del disco, "Uh Huh" rispolvera la voglia di Juliette Lewis di raggiungere il numero più alto di consenti possibili, in una canzone che risulta adattissima per serie televisive come Dawson's Creek, un discorso simile può essere fatto anche per "Junkyard Heart", accattivante ed avvolgente, la conclusione, è infine affidata a "Suicide Dive Bombers" song dal sapore country che riassume i contenuti complessivi di un disco gradevole, ma nulla di più.

Voto: 6/10

Maurizio Mazzarella

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