Ansa News

martedì 8 settembre 2009

DEVILS WHOREHOUSE - Blood & Ashes


Non siamo di fronte a dei mostri di tecnica, questo è vero, ma i Devils Whorehouse ci sanno fare davvero e con la loro musica sono capaci di divertire ed entusiasmare. Le loro canzoni sono fresche, frizzanti, dinamiche, si fondono in un gradevole mix di grinta e melodia e con le loro armonie incantanto, ipnotizzano e seducono. Non è bello dare etichette, in alcuni frangenti viene facile associare a questa band gli ottimi The 69 Eyes, ma i Devils Whorehouse hanno un proprio stile ed una determinata identità che li rende più singolari a qualsiasi altro tipo di band. Tra sonorità degne di un film horror, momenti tipicamante dark e sfaccettature epic doom, trova spazio in modo congruo un gothic rock suadente, a volte vellutato, ma sempre maestoso e possente. Si parte con la coinvolgente "Oceans Turn To Blood", che parte lentamente per poi sofociare in un dinamismo energico ed accattivante, si prosegue con "Wicked One", un pezzo più crudo e rabbioso incentrato su atmosfere introspettive, "Speak The Name Of Dead" è uno dei momenti più immedidati ed oscuri del disco, "The Cult Of Death" invece, è forse l'episodio dotato di maggiore teatralità. Con "Werewolf" la band indurisce notevolmente il proprio stile, estremizzandolo fino all'eccesso in alcuni frangenti, "Demons Of The Flesh" si districa nella propria complessità ed in sound dai tratti innovativi, "Tight White Ropes" si assesta tra momenti intensi ed ispirati, mentre "Shadow Never Change" è l'episodio più singolare di "Blood & Ashes", un componimento privo di punti di riferimento. "Smell Of The Ancient Ones" spiazza per la sua rapidità d'esecuzione e per una eccessiva brutalità, discorso simile per "Face The Master", versatile e varigata, "Werewolf Nation" conferma una pregevole cura degli arrangiamenti e la conclsuiva "Snakes Out The Mounth Of Hell" riassume nel complesso le peculiarità di un buon disco. Lasciatevi sedurre dai Devils Whorehouse.

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella

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