Ansa News

martedì 21 luglio 2009

STEADLUR - Steadlur


E' un buon disco questo omonimo album d'esordio degli Steadlur, band con buone doti tecniche e compositive che con la propria musica cercherà di raggiungere ampi consensi e larghe platee. Non c'è metal in questo lavoro, ma c'è del buon rock melodico, con qualche spruzzata proveniente anche dal passato. Si, perché l'abilità principale di questa band è proprio quella di mettere assieme il passato con il presente. Nella musica degli Steadlur infatti, è possible trovare tracce di Nickelback, di Muse, di Go Go Dolls, di Staind e di Linkin Park, come anche di Guns'n Roses, Extreme, Skid Row, Poison e Motely Crue, caratteristica che mette in chiaro quali sono le radici della band. La produzione è buona e l'album scorre via in modo fluido. Questo però non vuol dire che siamo di fronte ad un capolavoro, gli Steadlur hanno delle buone capacità artistiche, ma solo il tempo ci dirà di che pasta sono fatti questi ragazzi. Passando al disco, si parte con "Poison", song frizzante e vibrante, estremamente dinamica con un egregio lavoro delle chitarre, ottimi cori ed un ritornello dalla facile presa e particolarmente efficace, "Bumpin'" vende la band picchiare duro sulle pelli e pigiare forte sull'accelleratore, riportando con abilità al presente i momenti migliori di Motley Crue e Skid Row, "My Mom Hates Me" si assesta su ritmi lenti, ma sempre pungenti e ricorda vagamente i Clash, "Turn It Up" invece, giova di una forte intensità e di sonorità in un certo senso alternative. "It's Too Late" si discosta dai componimenti precedenti, avvicinandosi a produzioni più attuali come Nickelback e Linkin Park, "Whisky And Woman" segue sulla stessa scia, "Angel (On The Wrong Side Of Town)" si assesta su territori del tutto commerciali, mentre "Time" mostra un sound molto moderno ed all'avanguardia. Con "Suffocate" si espolrano territori più versatili e ruvidi, stesso dicasi per "Barely Breathing" robusta e accattivante come "Livin' A Lie", colmo di tecnicismi apprezzabili, la conclusiva "Change" infine, conferma la matrice commerciale di un album che tutto sommato si lascia apprezzare senza fatica.

Voto: 6/10

Maurizio Mazzarella

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