Ansa News

mercoledì 15 luglio 2009

HEAVEN & HELL - The Devil You Know


Incredibile!!! Non c’è altra parola per descrivere un disco così. Come può un gruppo si fondamentale per la storia dell’heavy metal (parliamo dei Black Sabbath era Dio, è chiaro no?), i cui componenti se fossero normali impiegati statali sarebbero già in pensione da un bel pezzo, sfornare un lotto di canzoni senza alcun filler, una più bella dell’altra a testimonianza delle quali i nostri ricevono lusinghieri riscontri ovunque!!! Detto molto sinceramente, questo disco, per songwriting e per energia, spazza via molte delle uscite degli ultimi anni e di gruppi molto più giovani “sulla carta”. E pensare che tutto è cominciato solo per un giro di concerti, che poi erano talmente ottimi da riuscire a trarne un live stupendo (Live from Radio City Music Hall) che rendeva giustizia alla band per quel Live Evil mal prodotto e pomo della discordia tra Tony Iommi e Ronnie James Dio sino a quando il chitarrista semplicemente dopo un concerto ha proposto a Dio di riprovarci…ed eccoci qua. Come testimoniano le immagini e le interviste presenti nel dvd allegato alla limited edition del cd, questo è un lavoro corale, cioè suonato e registrato da tutti e quattro i componenti della band contemporaneamente negli studi di Iommi, cosa che ormai accade raramente, figlio dei nostri giorni cupi e pieni d’incertezza, quindi ne è uscito fuori un lavoro molto oscuro…doom nel vero senso della parola. Atom and Evil è una grandissima opener, lenta, pesantissima; si prosegue con Fear che è un bel pezzo con un bridge energico ed un ritornello con una melodia non comune. Bible Black è il primo singolo che apre con un’arpeggio di chitarra e la voce di Ronnie ora delicata e malinconica; irrompe il basso di Geezer Butler e si sprigiona tutta la potenza di quella che è una grandissima track. In Double the Pain è il basso a tessere un riff inquietante mentre Rock and Roll Angel a delle strofe cupe alterna un ritornello melodioso e cantabile. Seguono ancora The Turn of The Screw ed Eating the Cannibals, pezzi normalmente gradevoli. Follow the Tears è introdotta da un suono di un organo ed altre tastiere (quasi da Death SS epoca Black Mass), davvero molto oscure, per sfociare in un altro doom da paura con un bellissimo riff di chitarra. Scorre normale Neverwhere, per chiudere alla grande con Breaking the Heaven, altro pezzo dal sapore doom. Detto che la prestazione dei quattro è notevole, specialmente la chitarra di Iommi ora foriera di devastanti riff, ora incantevole negli assoli, che altro dire. Ascoltare a tutti i costi!!!

10/10

Salvatore Mazzarella

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