Ansa News

martedì 14 luglio 2009

AUGURY - Fragmentary Evidence


Attivi dal 2001 e provenienti dal Canada, gli Augury fanno ritorno sul mercato discografico con "Fragmentary Evidence", edito per la Nuclear Blast, a cinque anni di distanza da "Concealed", il disco che ne ha consentito l'esordio sul mercato discografico. Musicalmente, gli Augury suonano un progressive death metal riconducibile grossomodo allo stile degli Opeth, ma fondamentalmente questa band ha una grande personalità e non deve pagare dazio a nessuno, perché "Fragmentary Evidence" per questo settore musicale è un capolavoro di inestimabile valore artistico. Prodotto in modo egregio e suonato meravigliosamente, questo prodotto musicale rende onore al talento di una band di grande prospettiva e di incredibile valore da un punto di vista prettamente tecnico. Il disco scorre in modo fluido ed è corredato da atmosfere ipnotizzanti ed avvolgenti che si fondono con la parte più cruda e cattiva della band. Passando all'album in modo più approfondito, si parte con "Aetheral", song impostata su ritmi essenzialmente lenti, ma particolarmente pungenti ed incisivi, adagiata su un letto strumentale di notevole spessore tecnico ed artistico, "Simian Cattle" è un pezzo molto compatto, privo di eccessivi virtuosismi, dove la band si concentra principalmente sull'ottimo contributo delle chitarre che ben si sposano con la voce brutale di Patrick Loisel, "Orphans of Living" invece, è un concentrato di violenza e cattiveria, dove la sezione ritmica, in particolare la batteria, esegue un ruolo di fondamentale importanza. "Jupiter to Ignite" è un'autentica opera d'arte nell'opera d'arte, dove gli Augury mettono dentro tutta la propria classe ed il proprio talento, facendo risultare il brano un concentrato di rabbia e raffinatezza, "Sovereigns Unknown" vede la band estremizzare al massimo il proprio sound, ponendo in luce il proprio lato più ruvido e robusto, mentre "Skyless" è un pezzo molto intenso ed ispirato, dove è ben presente anche una palpabile componente emozionale che si fonde con trame potenti e partiture energiche. "Faith Puppeteers" rispolvera a livello di sound uno stile più datato che consente alla musica degli Augury di acquisire maggiore incisività, differentemente "Brimstone Landscapes" rimarca l'aspetto più versatile e poetico di un disco che si conclude con "Oversee the Rebirth", poco più di undici minuti di grande classe che racchiudono il meglio della band che in questo episodio mette in mostra tutte le proprie peculiarità. Inutile dire che l'acquisto di questa opera d'arte è assolutamente obbligato per tutti!

Voto: 9/10

Maurizio Mazzarella

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