Ansa News

giovedì 16 luglio 2009

GRAVEWORM - Diabolical Figures


Settimo disco in studio per i Graveworm che con questo nuovo lavoro "Diabolical Figures", edito per la Massacre Records, fanno ritorno sul mercato discografico a due anni di distanza dal precedente "Collateral Defect". Musicalmente, lo stile della band è rimasto saldamante ancorato ad un melodic black metal molto raffinato, infarcito di venature ghotic metal che rendono la musica dei Graveworm ancor più elegante e succulenta. Difficile fare paragoni tra i Graveworm con qualsiasi altra band del settore, perché Stefan Fiori e compagni mostrano in tutto il disco una fortissima personalità e questa è una grandissima dote. Detto questo,"Diabolical Figures" è un gran disco, ben prodotto e straordinariamente suonato, con l'ulteriore capacità di porre in luce in ogni canzone tutto il notevole spessore artistico del gruppo. Si parte con "Vengeance Is Sworn", un pezzo brutale, eseguito con una violenza sbalorditiva e con una rapidità assolutamente incredibile, suppurtato da momenti di tecnica di vibrante interessa ed una melodia ipnotizzante, "Circus Of The Damned" a seguire, vede la band adagiarsi su ritmi ponderati ed avvolgenti, ma sempre molto incisivi e pungenti, in un brano capace di contenere momenti rabbiosi e raffinati allo stesso tempo, "Diabolical Figures" pone in luce il talento della band in tutta la sua completezza, soprattutto per quanto riguarda il notevole contributo delle tastiere che donano alla musica dei Graveworm colore ed eleganza, "Hell's Creation" invece, è in assoluto il momento più estremo del disco, dove è la sezione ritmica a ritagliarsi un ruolo da protagonista assoluto. "Forlorn Hope", scopre la dimensione più cupa ed oscura della band, ma aanche la più intensa ed ispirtata, "Architects Of Hate" esalta l'eccellente lavoro delle chitarre, mentre "New Disorder" giova di un sound molto moderno ed all'avanguardia. Nella parte finale del disco, "Message In A Bottle" è la classica cover dei Police che eseguita nello stile dei Graveworm acquista maggiore potenza ed energia spiazzando in modo strabiliante, "Ignoreance Of Gods" è un martello pneumatico di riff ruvidi e robusti dotati di un impatto incredibile, la conclusiva "The Reckoning" infine, mostra il lato più versatile dei Graveworm e conferma una cura maniacale degli arrangiamenti in un disco che gli amanti del settore ameranno sicuramente alla follia.

Lineup:
Stefan Fiori - Vocals
Eric Righi - Guitar
Orgler "Stirz" Thomas - Guitar
Harry Klenk - Bass
Sabine Mair - Keyboards
Maschtl Innerbichler - Drums

Voto: 8/10

Maurizio Mazzarella

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