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domenica 14 giugno 2009

VISION DIVINE – Report Live Target Club Bari 13-03-09


Reduci dalla pubblicazione del brillante “9 Degrees West Of The Moon”, edito per la nostrana Frontiers Records, i Vision Divine nel tour di supporto all’ultimo lavoro in studio, hanno fatto tappa in quel di Bari presso l’accogliente Target Club lo scorso 13 Marzo, in quella che al momento rappresenta l’unica data nel sud della penisola italica per Olaf Thorsen e compagni.
Attivi ormai da circa dieci anni, “9 Degrees West Of The Moon” è per i Vision Divine il sesto album, il primo dopo il rientro in pianta stabile dietro il microfono di Fabio Lione, che con lo stesso Olaf Thorsen sul finire degli anni novanta diede vita alla band, prestando le proprie corde vocali a due capolavori assoluti come l’omonimo “Vision Divine” e l’eccellente “Sand Me An Angel”. La formazione attuale, oltre ai già citati Olaf Thorsen alla chitarra e Fabio Lione alla voce, comprende Federico Puleri alla seconda ascia, Cristiano Bertocchi al basso, Alessio Lucatti alle tastiere e Alessandro Bissa alla batteria, per un insieme di musicisti che già nel precedente “The 25th Hour”, l’ultimo lavoro con il cantante Michele Luppi, aveva dimostrato grande compattezza e dinamicità, caratteristiche egregiamente confermante ed ampliate nello show di Bari.
Il Target Club è straripante, un folto numero di spettatori accoglie l’ingresso sul palco dei Vision Divine che tra una serie di scroscianti applausi danno inizio al proprio spettacolo. Fabio Lione è in forma smagliante, impugna il suo microfono e scalda la propria ugola sulle note di “Letter To My Child Never Born”, brano che nei propri nove minuti circa di durata fonde egregiamente potenza e melodia in un vortice sonoro avvolgente. Ottima la sinergia tra le chitarre di Thorsen e Pulieri, perfetti nei propri sincronismi, puntuale ed incisiva la sezione ritmica di Bertocchi e Bissa, un rullo compressore indomabile. I Vision Divine donano ampio spazio a “9 Degrees West Of The Moon” proseguendo con “Violet Loneliness”, pezzo intenso e straordinariamente ispirato, caratterizzato da una componente emozionale penetrante ed ulteriormente valorizzato da un ritornello a dir poco splendido. Lione esalta i tanti presenti con grande abilità, il pubblico gradisce e risponde con il proprio costante battito di mani. Segue “Fading Shadow”, song che giova di un sound all’avanguardia, districandosi tra una serie di assoli di chitarra graffianti e taglienti, spaziando tra atmosfere armoniche e toni robusti. Piace la grinta ed il carisma della band, ma soprattutto è la musica ad essere l’assoluta protagonista della serata. Con “Alpha & Omega” ed “A Perfect Sucide” si spazia sul passato più recente, tornando al presente con la bellissima “Angels In Disguise”, brano dotato di notevoli potenzialità, dai ritmi essenzialmente morbidi e capace di esaltare la qualità interpretativa di Fabio Lione. Ecco poi giungere “The Killing Speed Of Time”, in assoluto la canzone più estrema composta nel percorso artistico dei Vision Divine, che spiazza per le proprie partiture incisive che si fondono con frangenti iper melodici. Tra cavalcate di chitarra e momenti fortemente tecnici e “progressive”, si arriva a “The Streets Of Laudomia”, che mostra il lato più versatile di Thorsen e compagni, per un componimento di grande qualità, con egregi cambi di tempo, dove Lione strappa una moltitudine di applausi per i propri acuti estesi. Breve tuffo nel passato con “1St Day Of A Never-ending Day”, seguita da due capolavori assoluti come “The Secret Of Life” e “Colors Of My World”, dove il Target Club di Bari esplode letteralmente. In “Fly” le tastiere di Lucatti incantano con suoni idilliaci ed estatici, Thorsen invece, sbalordisce con i suoi assoli rapidi ed ultra tecnici. “Out In Open Space” coinvolge ed avvolge, “God Is Dead”, tratta da “The Perfect Machine”, diventa più massiccia e brutale in chiave live, mentre in “9 Degrees West Of The Moon” la poesia si trasforma in musica attraente e maestosa, colpendo i cuori più sensibili grazie ad un testo profondo e passionale e con frasi ad alto effetto. Nella cover dei Judas Priest “Touch Of Evil” i Vision Divine improvvisano un elegante duetto, particolarmente apprezzato, tra Lione e la guest Ilaria Geniola, autrice di una pregevole prestazione, in un eccellente mix di voci. Osannati dal pubblico, i Vision Divine chiudono lo show con la sempre attuale “Sand Me An Angel”, potente ed energica e con la cover dei Maiden “Wasted Years”, nel quale Olaf Thorsen emula Adrian Smith con un assolo di chitarra stupefacente.
Successivamente, si chiude il sipario su un’altro grande show di heavy metal e per questo è doveroso porgere un grosso plauso a Luigi Pisanello della Vivo Management, a cui va il merito, come rimarcato durante il concerto dagli stessi Vision Divine, di aver portato con costanza la musica metal in Puglia e nella parte bassa dell’Italia.

Maurizio Mazzarella

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