L'hard rock degli anni ottanta non è morto e direi che i Pompei Nights ne sono la matematica dimostrazione. Dopo il pregevole EP 'Midnight Mistress', ecco arrivare il disco d'esordio "Rather Die Than Livin' In Boundaries", edito per l'etichetta Street Symphonies Records. Da un punto di vista strettamente musicale, la band si adagia in un classico street/glam metal, basandosi sul classico stile di mostri sacri come Skid Row, in primis ed a seguire i soliti Kis, Motley Crue, L.A. Guns e direi anche gli Extreme, in particolare quelli del mitico "Pornograffiti", i momenti più melodici, intensi ed anche ispirati di questo gran bel disco, ricordano in alcuni attimi più profondi, un grande classico come "More Than Word" per empatia, coinvolgimento e sentimento, aspetti che la dicono lunga su quello che è lo spessore artistico di questa band di prospettiva e dal sicuro avvenire. I brani non sono complessi, sono di facile presa e giovani di pregevoli ritornelli che li rendono facilmente assimilabili anche ad un primo ascolto. L'impatto del disco quindi, è davvero molto buono, si ha infatti immediatamente una buonissima impressione della musica dei Pompei Nights, che anche da un punto di vista tecnico, dimostra come band di saperci fare, sia se ci soffermiamo sulle linee di chitarra e sia se valutiamo la prova complessiva della sezione ritmica. La loro musica è trascinante, ma soprattutto è spontanea ed è questo che rimarca il vero valore della band. Impossibile quindi non lasciarsi andare ascoltando questo album, che tra l'altro gode anche di una produzione discreta, capace di donare un suono moderno ad un gerene che negli anni ottanta ha goduto del proprio momento massimo di gloria. Bravi Pompei Nigths, continuate così perché il futuro è vostro.
Voto: 7,5/10
Maurizio Mazzarella
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