Intervista con il mitico chitarrista nostrano Andrea Braido in occasione della pubblicazione del suo ultimo lavoro in studio edito da Videoradio "Jazz Organ Trio". Ringraziamo sentitamente per la loro immensa disponibilità Beppe Aleo di Videoradio e lo stesso artista Andrea Braido:
Andrea, ci parli della genesi di Jazz Organ Trio?
-Avevo in mente questo progetto da molto tempo, ma ho aspettato che succedesse in modo naturale e con i musicisti giusti! L’idea era appunto quella di inserire l’80% di brani originali e qualche jazz cover particolarmente significativa nella Musica! La cosa molto importante in questo cd oltre al piacere di suonare è la registrazione in diretta senza sovra incisioni come si faceva una volta e ancora molto viva nel jazz!
Alex noi tarantini lo conosciamo bene. Ci parli della vostra partnership e ci presenti anche Vito Di Modugno?
-Con Alessandro(Napolitano) e Vito (Di Modugno) suonammo insieme per la prima volta nel febbraio 2007 con grande soddisfazione ed energia, ripromettendoci di fare qualcosa assieme prima o poi! Prima della realizzazione di questo cd abbiamo suonato al Meet di Milano nel 2007, in vari festival jazz e altri siti dove si fa musica dal vivo, tra cui Roma, Policoro, Milano, Cosenza, Taranto e altri ma i vari impegni personali alla fine ci hanno portato al febbraio 2011! Alessandro un giorno si presentò dicendomi di essere il batterista giusto per me,successivamente facemmo una jam-sessions insieme e lo trovai molto swingante,potente e con una notevole padronanza sullo strumento e quindi lo coinvolsi in altri progetti tra cui il mio “Andrea Braido trio Plays Hendrix Music live” del dicembre 2007 sempre con Videoradio. Vito Di Modugno me lo ha presentato Alessandro ed e’senza dubbio un grande organista / musicista e nel nuovo cd è stato un ideale partner soprattutto sul piano ritmico e solistico!
Nei credits abbiamo letto che il disco è stato registrato a Manduria (TA). Come ti trovi quando vieni da queste parti?
-Si l’abbiamo registrato negli XRL studio di Marco Rollo,che ha registrato e mixato insieme a Beppe Aleo e me il cd. La puglia mi piace molto,la trovo molto ricca di sfumature diverse e mi sono sempre trovato bene con un pubblico felice di ascoltare la mia musica live e con una gradita ospitalità oltre che molti fans!
Che strumentazione hai usato? E più in generale ci parli delle tue chitarre, quali prediligi?
-In questo cd “Andrea Braido Jazz organ trio”ho utilizzato la mia prima Prs(di cui sono endorser ufficiale dal luglio 2007) ossia la Custom 22 che si vede in copertina e in altri miei lavori come “Braidus in Funk”(Videoradio)e un ampli Marshall jcm 900 combo che uso anche dal vivo. Ho suonato e posseduto in periodi diversi tutti i modelli storici oltre a quelle di liuteria,sia nazionale che straniera e dopo 30 anni sono approdato alle Prs su consiglio di un amico che mi stuzzicò la curiosità spingendomi a provarle e continuo con grande soddisfazione! Essenzialmente Paul Reed Smith cercò di dare vita ad uno strumento che avesse alcune splendide caratteristiche sia della Gibson ma anche dell’antagonista Fender ed il successo che continua ad avere per esempio la Prs Custom 24 dimostra che c’è riuscito ampliamente e con personalità! Questo vale anche per gli ampli Marshall con cui ebbi il mio contatto chitarristico nel 1986,anno in cui comprai il mio primo Marshall Mosfett 100 e dopo averne suonati molti altri sono ritornato alla Marshall con Plexi / Jcm 900 / Vintage Modern!
Molti credono, per i tuoi trascorsi, tu sia un chitarrista rock ma, se non ricordo male, su un lontanissimo numero di Guitar Club lessi che Vasco ti ha scoperto proprio mentre suonavi la musica di Pat Metheny, o sbaglio?
–Non ti sbagli però ci sono da fare due osservazioni: Per la precisione il primo disco che acquistai e studiai di P.Metheny risale al 1980! Quello a cui faceva riferimento l’intervista era “Song X”,disco che coronava il sogno di Metheny di suonare come co-leader insieme al grande Ornette Coleman ed il mio studio riguardava le figurazione poliritmiche ripetute contenute in quel disco! Per onore del vero la mia madrina professionale nel pop è stata Patty Pravo nel 1986 e a quell’epoca avevo già sulle spalle ore di Metheny / Mahavisnu Orchestra / Parker / Miles / W.Report / Deep Purple e altre 1000 cose! Mi reputo un eterno allievo della Musica e dico tutta la Musica quindi Rock / Jazz / Blues / Funk / Country / Classica / Flamenco / Musica Indiana e Araba sono tutti parenti legati da elementi comuni,per questo le etichette mi vanno strette! Amo il rock quanto il jazz ed ogni giorno studio e ristudio musica che ho suonato migliaia di volte imparando sempre qualcosa di nuovo!
Parlaci dei tuoi studi, a tutt’oggi cosa fai per evolverti? Come ti eserciti?
-Innanzi tutto cerco di suonare tutti i giorni vari tipi di musica con strumenti diversi come chitarra elettrica/classica e basso elettrico,oppure componendo istantaneamente e poi fissare le idee. L’evoluzione per me è spingersi verso lidi sconosciuti o molto impervi ma anche risuonare e riscoprire quello che si crede di sapere già! Amo molto alcuni classici del 900 come Debussy / Bartok / Stravinsky / Ligeti e altri più tradizionali come Vivaldi / Bach / Tschaikowsky e provo spesso a suonarci assieme la chitarra elettrica o classica,cosa sicuramente complessa e strana ma molto interessante!
Trovo molto innovativo il tuo modo di fare jazz. In certi momenti inserisci delle svisate pirotecniche non proprio ortodosse… Ce ne parli?
-Per me è tutto molto naturale,penso ad esprimere la mia energia con libertà di linguaggi ed espressione,poi ascoltando,studiando tutti i grandi improvvisatori in particolar modo strumenti a fiato vedi John Coltrane / Davis / Coleman / Rollins ed altri cerco di ricreare quel tipo di fluidità e tensione emotiva tipicamente fiatistica! Aggiungici molto rock/musica etnica di molti paesi asiatici ed ecco che ne viene fuori un mix particolare!
Che ricordi hai del periodo con Vasco e più in generale delle varie collaborazioni con altri artisti tanto blasonati?
-Sicuramente il primo tour di Fronte del Palco ha segnato una svolta molto metal a tutto il repertorio e da quanto scrivevano i giornalisti del periodo ed anche in un libro recente sui concerti di Vasco live che titola il mio intervento con “Andrea Braido l’uomo dalla svolta metal” ho sicuramente indurito la sua musica attraverso il mio sound! Ho un ricordo molto buono soprattutto dei live dove non potevo sbagliare una virgola e con una grandissima responsabilità,ho compiuto i 25 anni nel primo tour “Fronte del Palco”! Oggi la sua musica è molto più rilassata del resto passano gli anni per Vasco come per tutti. Per ogni collaborazione ho sempre cercato di dare il meglio rispettivamente.
E più in generale, qui in Italia, chi sono i colleghi che apprezzi di più?
-Più che di chitarristi parlerei di musica per esempio ho ascoltato moltissimo i due Concerti Grossi dei New Trolls e tutti i dischi degli Aerea che trovo grandiosi e avanti di molto rispetto al periodo della loro realizzazione!
Ed in campo internazionale?
-I miei più importanti riferimenti chitarristici sono molti tra cui: Hendrix / Mc Laughlin / Beck / Van Halen / W:Montgomery / Metheny / Blackmore / C.Atkins anche se ho ascoltato molte altre cose!
Con Videoradio hai creato un rapporto molto solido e tutti noiabbiamo imparato ad apprezzare la passione che mette Beppe Aleo nelle sue produzioni. Ce ne parli?
-Il primo disco con Beppe Aleo risale al 2004/2005 e cioè “Space Braidus”! Da allora siamo quasi al decimo e oltre ad essere una persona ricca di entusiasmo e dinamismo è sempre stato preciso,puntuale e di parola! Oltre a ciò è sempre stato molto importante dividere con lui importanti decisioni artistiche e non sui dischi da realizzare,quindi lo ringrazio anche per questo!
Quali sono le prossime mosse di Andrea Braido?
-Per scaramanzia non parlo mai dei lavori che sono in fase di realizzazione ma ci saranno delle sorprese,credo…!
Chiudi come vuoi quest’ intervista con Informazione Metal.
-Un saluto a tutti i lettori e staff di “Informazione Metal”,mi ha fatto piacere fare quest’intervista! Andrea Braido.
Salvatore Mazzarella
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