Ansa News

mercoledì 29 giugno 2011

SYMPHONY X - Iconoclast


Sono consapevole del fatto che sto per dire una grossa eresia, ma dal mio punto di vista e per certi versi, attualmente preferisco di gran lunga i Symphony X ai Dream Theater. So bene che non è bello fare paragoni, ma sono pienamente convinto, che la band del bravissimo Michael Romeo abbia molto di più da dire della band di John Petrucci e lo dimostrano con i fatti, ma non allontaniamoci troppo dall'argomento in questione. "Iconoclast" (edito dalla Nuclear Blast) è l'ultimo lavoro in studio del combo del New Jersey, per la precisione è l'ottavo, che giunge sul mercato discografico a distanza di quattro anni dal precedente "Pradise Lost". Prima di fare eccessivi paragoni, possiamo dire tranquillamente che anche questo disco ha una storia propria. In "Paradise Lost" la band aveva trovato un equilibrio nel complesso definitivo, ma con questo disco prova ad osare, cercando di evolversi in modo coerente, senza discostarsi mai da quella che è la propria essenza musicale. Al centro di tutto c'è sempre del progressive metal sopraffino, ma quello che piace di più, è il notevole indurimento dei toni, coadiuvato da una sana dose di grinta e carisma. Tutto è perfetto, tutto è stato eseguito senza la minima sbavatura. La chitarra di Michael Romeo, che spesso è un po' "troppo carica" tipo i cannoli alla crema di "Acqua & Sapone", il film del buon Carlo Verdone, si sposa egregiamente con le tastiere di Michael Pinnella che non sbaglia mai un colpo. La sezione ritmica è un autentico massacro, un rullo compressore che spazza via ogni cosa passa dinanzi a se. Ma chi è davvero impeccabile è Russell Allen. Anche qui commetto un'eresia ed affermo che la sua voce per la band è un marchio di fabbria ancor più marcato della chitarra di Romeo e questo disco lo dimostra ampiamente. Quando venen dato alle stampe "The Divine Wings of Tragedy" andai letterlamente in estasi, ma dopo "The Odyssey" raggiunsi la convinzione che questo gruppo poteva spingersi ancora molto oltre e direi che prima "Paradise Lost" ed oggi "Iconoclast" confermano e rafforzano questo concetto. I brani sono compatti, hanno un impatto fortissimo, ma sono anche dotati di una versatilità affascinante, spesso ipnotizzante, seducente e nel contempo sempre molto energica. C'è una congrua complessità di fondo nei loro componimenti, ma la presa è facile, ogni ritornello si stampa nella mente e non ti lascia più. Anche questa è la forza dei Symphony X. Immenso quindi il talento compositivo e quello tecnico è ancora più elevato, inutile soffermarsi nel singolare, perché lo spessore artistico di questo gruppo è ben noto a tutti. La produzione a ben oltre la perfezione, il suono è molto moderno ed attuale e va anche ben oltrei i limiti della prospettiva. Io direi che questo è l'episodio più elevato dei Symphony X di tutta la loro carriera ed ha tutto per diventare un grande classico non solo della band, ma del settore progressive e di tutto il mondo metal. Provare per credere.

Voto: 9,5/10

Maurizio Mazzarella

Nessun commento:

Posta un commento