Intervista ai nostrani Holy Martyr in occasione della pubblicazione del loro ultimo album in studio Invincible. Ci risponde il chitarrista della band Ivano Spiga. Ringraziamo infinitamente Pamela Scavran e la Kizmaiaz:
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
-Invincible è la nostra terza fatica, un album completamente nuovo e fresco, finalmente senza canzoni riprese da vecchi demo. E’ un disco di cui siamo orgogliosi perché rappresenta il gruppo attuale dopo dopo due dischi, sicuramente più maturo e con le idee chiare. Pensiamo sia il nostro miglior lavoro.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
-Il gruppo ha avuto origine nella metà degli anni ’90, dopo tanti cambi di line up ci siamo attestati in una formazione stabile, siamo tutti originari della Sardegna ma viviamo in Lombardia da tre anni.
Come è nato invece il nome della band?
-E’ una combinazione fra la ricerca di un nome eroico che richiamasse temi epici o fantasy ed una canzone degli Omen. Holy Martyr ci ha dato una connotazione Epica ed un chiaro riferimento al tipo di musica da cui veniamo, ancorato all’Heavy Classico degli anni ’80.
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
-La maggior parte delle nostre canzoni prende spunte da vicende storiche, abbiamo parlato di Romani, di divinità Greche, degli Spartani e con l’ultimo disco dei Samurai. Il peso delle liriche è molto importante, cerchiamo sempre di dire qualcosa di molto forte e ispirato e soprattutto riusciamo a stabilire una comunione fra parole e musica che riesce a trascinare l’ascoltatore.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
-Gli Holy Martyr hanno sempre cercato di ritagliarsi un proprio stile personalizzato album dopo album, nei testi, nella musica, nelle melodie e con questo ultimo disco anche nell’immagine. Invincible racchiude tutte queste caratteristiche ed ha la grossa potenzialità di essere diretto, potente, melodico e indubbiamente fuori dagli schemi. 100% Holy Martyr, 100% da scoprire e ascoltare con attenzione.
Come nasce un vostro pezzo?
-Mi occupo sempre io del songwriting, di solito ho già tutta l’idea completa che mi gira per la testa, la propongo agli altri del gruppo e pian piano prende forma. Mi occupo anche delle linee melodiche e vocali, praticamente do un’impronta abbastanza decisa e personale, ma tutti assieme riusciamo a creare qualcosa che si adatta allo stile di ognuno di noi.
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
-Come ho già detto questo disco è da considerarsi il nostro miglior lavoro, difficile scegliere un brano rispetto ad un altro. Probabilmente ti direi Zatoichi perché è forse la più diretta ma anche Shichinin No Samurai, dal vivo è assolutamente avvincente.
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
-Iron Maiden, Metallica, Judas Priest, Black Sabbath…e agli esordi c’era un po’ più di Manilla Road e Omen.
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
-Non abbiamo un’agenzia di booking, abbiamo qualche live nel periodo estivo, speriamo di poter avere qualche proposta concreta.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
Siamo un gruppo troppo piccolo per arrivare a questo…di sicuro ci servirebbero molti più live alle spalle, in Italia non è facile.
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
-Quella di suonare tanto dal vivo, l’interesse del pubblico magari poco attento ai gruppi nostrani e la vendita di cd molto limitata. All’estero è sicuramente molto meglio.
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
-Agli esordi sicuramente ci ha dato una mano per uscire fuori da confini nazionali e farci conoscere un po’ ovunque nel mondo. Attualmente è una lama a doppio taglio, nessuno vuole comprare dischi e le spese ed i sacrifici per fare un disco finiscono per servire a mettere l’album in rete da scaricare gratis.
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
-Pensiamo che quello che suoniamo ci piace molto e fa vedere ciò di cui siamo capaci, sia nel trasferire queste emozioni in musica che dal vivo…dove l’energia della musica è palpabile durante le esibizioni.
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
-Probabilmente qualche amico che suona un genere simile o con i nostri compagni di label DoomSword.
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
-Per chi ancora non ci ha mai sentito spero scatti la molla della curiosità…se cercate un gruppo VERO questa è l’occasione giusta per scoprire gli Holy Martyr, Invincible è l’album ideale per farlo.
Maurizio Mazzarella
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