Ansa News

martedì 15 febbraio 2011

SYNDONE - Melapesante


Tra i protagonisti dell’ondata new prog degli anni ‘90, i Syndone erano stati congelati dal loro leader Nik Comoglio, che aveva preferito profondere il proprio talento compositivo alimentato da svariate influenze nelle sue opere soliste, improntate su di un’accentuata vena sperimentale. Il rock (sempre prog sia chiaro!) esercita comunque un richiamo interiore al quale ognuno di noi prima o poi deve rispondere … Ed allora, con una nuova formazione, quello che una volta era un power trio ritorna in modalità allargata a cinque elementi, con nuovi ed entusiasti musicisti che producono un lavoro che, seppur eccezionalmente complesso, ha il dono di essere godibile ed avvincente. Partendo da una matrice musicale le cui dimensioni iniziali sono ELP ed Orme, l’inserimento di tantissimi altri strumenti come violino elettrico, flauto, oboe, vibrafono, armonica distorta, chitarra classica, ecc. suonati dai numerosi ospiti, combinati all’elevato talento di Riccardo Ruggeri, dotato di una bellissima voce ed una vena interpretativa fuori dal comune, nonché un’eccezionale sezione ritmica ( incredibili i contrappunti del bassista Federico Marchesano), rendono Melapesante l’esempio supremo di quello che potrebbe essere il rock quando si combina alle sonorità di strumenti inusuali per il genere proposto. Il concept è particolare ed è incentrato sui contenuti simbolici del frutto che da il titolo al lavoro. Masterizzato addirittura negli studi di Abbey Road, per valorizzare le sonorità analogiche prodotte da questo melting pot di strumenti e suoni, si rivela un lavoro interessante ed innovativo che riscontrerà il favore di tutti i progsters.

Voto: 8,5/10

Salvatore Mazzarella

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