Ansa News

martedì 18 gennaio 2011

RUSTLESS - La Storia del Metallo Italiano


Con grande onore ed immenso piacere, ospitiamo tra le pagine multimediali di Informazione Metal, una pregevole intervista ai Rustless, band nata dalle ceneri dei Vanadium, un gruppo ben noto al grande pubblico per aver fatto la storia del "metallo made in Italy". In occasione della pubblicazione del loro ultimo grande disco "Silent Scream", ci risponde tutta la band, composta da i tre ex Vanadium Stefano ''Steve'' Tessarin (chitarra), Ruggero ''Ruggy'' Zanolini (tastiere) e Lio Mascheroni (batteria) e da Roberto ''Robi'' Zari (voce) e Daniela Marelli (basso):

Un nuovo album,Silent Scream,questa volta composto da brani inediti, dopo Start From The Past. Un periodo felicemente prolifico… ce ne parlate?

-Dopo l'esperimento del primo album abbiamo raccolto tutte le energie per imprimere il nostro marchio di fabbrica virando su sonorità più consone al nostro stile. E' stato facile in seguito al cambio di formazione che vede l'inserimento di Daniela al basso e la scelta di Roberto come unica voce, facendoci tornare alla classica impostazione hard rock oriented. Pensa che abbiamo già altro materiale inedito pronto...!

Come sono nati i Rustless?Cosa ha scatenato la voglia,dopo la cover-band Diumvana,di una nuova esperienza musicale che producesse anche qualcosa di nuovo?

-In realtà non ho mai smesso di comporre e l'incontro dopo tanti anni con Lio ha fatto nascere in noi tre la voglia di rimetterci in gioco.

Ruggero,Lio e Steve vi conosciamo bene…Ci presentate Daniela Marelli (basso) e Roberto Zari (voce)?

-Conoscevamo già Roberto, avendo collaborato con lui nel 1997, quindi in pieno periodo post Vanadium, e ci siamo ricordati di lui per questo nuovo progetto. Mentre Daniela l'abbiamo incontrata grazie a Lio che l'aveva già notata e le abbiamo proposto di entrare a far parte del gruppo, vista l'incombente uscita del precedente bassista.

Ci descrivete come si è svolto il lavoro di composizione ed incisione del nuovo disco?

Steve –Per questo album ho preso alcune registrazioni e idee che avevo accantonato da anni e le ho rielaborate per renderle attuali. La fase compositiva ha richiesto circa 6 mesi di lavoro, con sedute personali con ogni membro della band per delineare e nobilitare ogni esecuzione. Grazie al nuovo assetto abbiamo raggiunto un grande feeling in breve tempo. Sono rimasto sorpreso da Daniela, una bassista grintosa, precisa con un ottimo orecchio musicale. Mentre con Roby mi sono trovato perfettamente in sintonia per creare le melodie vocali. Ovviamente l'intesa con Lio e Ruggy non ha fatto altro che accrescersi e cementarsi sempre più. Il primo varato è stato Never alone. Nell'intro mi è venuto in mente di utilizzare dei cori e delle percussioni gitane oltre che il violino e la chitarra classica (suonata da Francesco Bianco) per dare un tocco prog al pezzo. Pensa che per Somewhere Everyday sono andato in un locale a registrarmi tutto il brusìo della gente che abbiamo inserito nella coda del brano. Un pezzo nato in modo strano e finito strano: Roby è venuto da me con la melodia del ritornello registrata sul suo cellulare, mi ha incuriosito e l'ho sviluppata creando un pezzo di “rock fresco”. Pensa che anche Falling from the moon è nata in modo particolare: Ruggero stava suonando un giro melodico di pianoforte, ho “drizzato” l'orecchio - “Continua a suonarlo, Ruggy...” ho registrato la take e poi con Roberto abbiamo creato subito la strofa e il ritornello. Il bello è che eravamo in saletta per arrangiare un altro brano! Tengo a dire che su questo pezzo ho suonato forse l'assolo più vario, sentito e delicato della mia carriera.

Ruggy – In Somwhere Everyday Roberto ha avuto l’idea di aggiungere la coda con gli effetti ambientali del locale e mi ha chiesto di creare un pezzo ragtime di piano. Voglio dedicare questo cameo a mio nonno Luigi Zanolini che suonava per il cinema muto.

Roby – La lavorazione è stata molto intensa e laboriosa. Steve sforna pezzi in continuazione e tiene tutti in fermento per le parti. Ho la mail piena di: “Hai fatto il testo?”, “Sei pronto a cantare?”. Però c'è da dire che mi è sempre piaciuto lavorare in modo professionale. Nulla è lasciato al caso, ognuno nella band ha il suo ruolo e così l'ingranaggio non subisce intoppi. Per fortuna tra noi non c'è nessun leader che cerca di emergere rispetto agli altri: questa è la prima regola che assicura longevità ad una band! Come per Start from the past mi sono sentito onorato a cantare brani che sono nella storia del metal italiano e ho dato il massimo nell'interpretarli con sentimento e rispetto. Sono felice della considerazione che hanno di me i tre Vanadium, spero che anche i vecchi fan capiscano lo spirito con il quale i brani sono stati riproposti.

Dany - Per quanto mi riguarda “Silent Scream” è il mio primissimo album! Come tale non nascondo d’esser stata inizialmente un po’ intimorita dall’idea: vuoi non aver mai preso appunto parte ad un lavoro inedito, vuoi avere a che fare con 3 “mostri sacri” dell’hard rock italiano.. Il tutto però non è stato affatto un freno, anzi! Fin dall’inizio mi hanno sempre fatta sentire pienamente a mio agio, manifestandomi in continuazione una forte stima come musicista che vi assicuro, è un grande onore per me! In ambito delle registrazioni poi mi son trovata di fronte delle fantastiche persone, pronte ad ascoltare le mie idee, i miei dubbi, le mie proposte apertamente.. mi reputo fortunata, non avrei potuto sperare in una prima esperienza migliore!

Perchè Silent Scream come titolo? C’è inoltre qualche testo in particolare del disco a cui siete particolarmente legati o con cui volete lanciare un messaggio a chi vi ascolta?

-Il titolo e la rispettiva foto di copertina, le mani tese, rappresentano appunto un “grido silenzioso” che può avere varie chiavi di lettura: la più immediata è una richiesta d'aiuto. Però può anche essere vista dal lato “musicale”: noi ci siamo! nonostante il poco appoggio mediatico che abbiamo. Ci siamo e lasciamo parlare la nostra musica.Per quanto riguarda i test, i temi generali dell'album sono il riscatto e la speranza.Hold on è incentrato sul resistere anche nei periodi di difficoltà, Don't fear evil parla di luce ritrovata dopo un periodo buio, Never alone parla di amicizia, Silent scream ha un testo un po' particolare che parla di ricerca interiore. Last goodbye parla del rapporto che si è perso tra l'uomo e la natura. Somewhere everyday, Weird game e Show me the way hanno testi più leggeri. Falling from the moon è quella con il testo più personale e introspettivo, dedicata da Roberto ad una persona speciale che purtroppo non c’è più. Non vogliamo entrare proprio nel dettaglio dei vari testi perché ci piace pensare che chi li ascolta dia una sua interpretazione in base alla sensibilità personale.

Siete sempre legati al vostro passato? D’altro canto è evidenziato anche sulle copertine dei vostri lavori…cosa vuol dire per voi?

Ruggy - Nessuno nega un grande passato sempre vivo nei nostri cuori. Siccome in questi anni la storia Vanadium è arrivata distorta e da una sola campana sia in TV che sui giornali, ci teniamo a ribadire che i Vanadium erano una band formata da 5 elementi, tutti egualmente importanti per il successo ottenuto. Io, Steve e Lio ci teniamo a ricordarlo e a riproporre qualche nostro brano storico ricantato da Roberto perché riteniamo che lui abbia le caratteristiche vocali ed espressive che si sposano perfettamente con le nostre sonorità.

Steve – Siccome tanti nostri album non sono mai stati rieditati in CD, ci tenevamo a riproporre man mano alcuni pezzi storici che abbiamo composto nei Vanadium. Devo dire che sono soddisfatto di come li ha cantati e interpretati Roberto, in quanto non sono per niente facili a livello vocale sia in studio che soprattutto dal vivo.Specialmente l'arrangiamento acustico di Don't be looking back mi ha sorpreso per come è stato “vestito”. Ti assicuro che in studio non abbiamo utilizzato nessun “trucchetto” tecnico che potesse agevolare le take delle voci. Tutti i brani dell'album (eccetto Falling from the moon e Never alone che per sonorità voluta sono un semitono sotto il La naturale) sono stati cantati con intonazione a 440hz.

Che musica ascoltano i Rustless. C’è qualche gruppo dei giorni nostri che vi colpisce?

Ruggy - Personalmente ascolto un po' di tutto, in particolare mi piacciono i Kamelot.

Steve – In questo periodo ascolto sempre il nostro disco anche per motivi di studio! Gli ultimi miei acquisti sono stati: Halford – Live in Anaheim, Slash, Avantasia- The wicked symphony & Angel of Babylon.

Roby – In questo periodo mi sono buttato sul jazz: Hiromi, Return to Forever, Birèli Lagréne, Lee Ritenour. Ultimo Cd in ambito rock: Transatlantic – Whirlwind.

Lio - Slash, Carmine Appice, W.E.T., Return to Forever.

Cosa vi aspettate da questo album?

-Ci aspettiamo che questo album lasci un'impronta positiva in generale e anche ai nostri vecchi fan Vanadium; le recensioni avute finora sono state più che positive e pure i riscontri live, quindi tutto questo ci da grande fiducia e soprattutto forza e voglia di continuare su questa strada.

Sul fronte live come vi muoverete? E qui al sud abbiamo qualche speranza di godere delle vostre performances?

-Il panorama live è parecchio complicato, è sempre più difficile riuscire ad ottenere serate e purtroppo in Italia la mentalità rema contro le band inedite come noi, preferendo le cover e i tributi.. speriamo la situazione cambi, anche perchè la continua chiusura di locali è la dimostrazione che ormai la gente vuole altro. Per quanto riguarda il sud abbiamo dei contatti e speriamo vivamente che vadano in porto!

State pensando ad una testimonianza live su dvd da lasciare ai posteri? Tutti ben sappiamo cosa riescono a fare sul palco Steve,Lio e Ruggero…Sarebbe un graditissimo regalo…

-Grazie del consiglio! In effetti non ci avevamo mai pensato e non sarebbe una brutta idea da considerare in futuro.

Un messaggio ai lettori di Informazione Metal...

-Vorremmo ringraziare le persone come te che sostengono la musica con passione, tutti i nostri fan vecchi e nuovi che ci ripagano di tutti gli sforzi fatti. Ricordatevi sempre che la musica unisce, non divide, di qualsiasi genere essa sia. Non credete a chi vi racconta il contrario.

Intervista di Salvatore Mazzarella

Nessun commento:

Posta un commento