Ansa News

venerdì 22 ottobre 2010

VIRGIN STEELE - The Black Light Bacchanalia


I Virgin Steele hanno sempre composto album d'immensa qualità, ma soprattutto d'incredibile spessore artistico e questo da diversi punti di vista. Il primo è sicuramente un punto di vista musicale, perché le loro canzoni e quindi di conseguenza i loro album, risultano sempre dei contenitori di talento, d'ispirazioe, di una mostruosa preparazione tecnica e di un'elevata abilità compositiva. Poi c'è un'altro punto di vista ed è una dimesione, o meglio ancora, un aspetto prettamente artistico e culturale, per via dei testi che il più delle volte narrano fatti storici risalenti all'antica Grecia, episodi che spesso sono tragedie e questo è un qualcosa che finisce per influenzare la musica stessa, facendo diventare i dischi firmati dai Virgin Steele delle autentiche colonne sonore delle stesse storie narrate nei testi. Diciamo che questa è una costante della band statunitese, accade ormai dal mitico "Life Among The Ruins" ed è un concetto che è stato rafforzato nei due "Marriage", nei due "Atreus" ed anche nel bellissimo "Invictus". "The Black Light Bacchanalia" non tradisce questo intento dei Virgin Steele, in un disco che giunge a distanza di quattro anni dal profonfo "Visions of Eden", un album l'ultimo enunciato, molto volte criticato senza alcun motivo valido. "The Black Light Bacchanalia", edito per la SPV, è il dodecesimo album in studio targato Virgin Steele e si conferma anche esso una perla musicale e culturale. Non mancano i virtuosismo del bravissimo Edward "Van Dorian" Pursino, che regna sovrano con la sua chitarra, ma il mattatore e protagonista resta sempre il mitico David De Feis, con la sua voce velutata e con le sue tastiere avvolgenti. Bisogna però essere anche onesti. I Virgin Steele, si sono evoluti notevolmente, sono sempre fedeli alle loro origini e sono rimasti coerenti con le loro tradizioni. L'epicità è rimasta sempre al centro della loro musica, ma la differenza rispetto al passato è che la poesia e l'arte sono più importanti della musica stessa, nel senso, per essere chiari, che "The Black Light Bacchanalia" bisogna leggerlo nel proprio complesso come un'autentica opera culturale e non come un disco di solo heavy metal, perché risulta meno duro ed aggressivo del solito, ma questo non finisce assolutamente per cancellare l'essenza della musica targata Virgin Steele. Poche parole per concludere, "The Black Light Bacchanalia" è altro album magnifico d'avere assolutamente senza mezze misure e senza mezze parole.

Voto: 9,5/10

Maurizio Mazzarella

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