Ansa News

giovedì 14 ottobre 2010

MELECHESH - The Epigenesis


Gli israeliani Melechesh sono nati all'inizio degli anni novanta, per la precisione nel 1993 per opera del cantante e polistrumentista Melechesh Ashmedi che ha sempre accentrato questo progetto attorno alla sua persona. Nel proseguo sono stati reclutati altri musicisti e questo ha consentito ai Melechesh di diventare una vera e propria band. Questo "The Epigenesis", edito per la Nuclear Blast, è il loro quinto album in studio e giunge a distanza di quattro anni dal precedente "Emissaries". Di acqua sotto i ponti ne è davvero passata tanta dal 1996, quando uscì "As Jerusalem Burns...Al´Intisar". A questo seguì nel 2001 il pregevole "Djinn", ma questo "The Epigenesis", con grande onestà, è ben altra cosa, perché oggi possiamo serenamente affermare che siano di fronte ad un gruppo maturo e determinato, che sa molto bene quello che vuole ed è capace di raggiungere il proprio obiettivo senza grossi patemi. Musicalmente suonano un death/black metal d'impatto, ma non mancano delle marcate sfumature attribuibili al paese di provenienza del gruppo, oltre a momenti oscuri e crepuscolari. Ne viene fuori un disco aggressivo e violento, ma tecnicamente impeccabile, in ogni frangente ed in ogni sua componente. Ottimo il lavoro delle chitarre, che ben si sposa con una sezione ritmica massacrante e martellante. Ottima la qualità delle composizioni, perché i Melechesh sono dei veri artisti del settore, basta ascoltare gli arrangiamenti delle singole canzoni per comprenderlo. La musica di questo gruppo non è semplice, ma complessa e questo rende poco assimilabile il disco ad un primo impatto, questo nel complesso, è l'unico lato negativo. La definzione di death/black metal band, sta poi stretta ai Melechesh, che definiscono il proprio genere mesopotamian metal, a conferma della loro immensa personalità e della loro precisa identità. Se avete voglia di musica estrema fatta con i sacri crismi, l'avete trovata.

Voto: 7,5/10

Maurizio Mazzarella

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