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lunedì 18 ottobre 2010

CRADLE OF FILTH - Darkly, Darkly, Venus Aversa


Ho sempre adorato i Cradle Of Filth, sin dai tempi di "The Principle of Evil Made Flesh", il disco che nel 1994 ne sancì l'esordio sul mercato discografico. Ritengo che lo spessore artistico di quel lavoro non sia mai stato emulato, anche se i Cradle Of Filth, tra i normali alti e bassi di ogni gruppo, abbiamo sempre composto album di grandissimo livello, a prescindere dai propri gusti personali. "Midian", "Cruelty and the Beast" e "Dusk... and Her Embrace" ad esempio, sono tutti e tre album molto differenti tra loro, eppure hanno sempre mantenuto alto il nome di Dani Filth e compagni, proprio per la propria immensa qualità. A distanza di due anni da "Godspeed on the Devil's Thunder", il combo inglese torna sul mercato discografico con questo pregevolissimo "Darkly, Darkly, Venus Aversa", edito per la Peaceville, raggiungendo quota dieci album in studio, confermando di essere sempre stato un gruppo capace di sapersi evolvere in modo coerente, senza mai disdegnare il proprio glorioso passato. Ed in virtù di questo glorioso passato, i Cradle Of Filth a livello compositivo compiono un netto balzo indietro, cercando di riportare al presente con "Darkly, Darkly, Venus Aversa", l'essenza e l'intensità del grandissimo "The Principle of Evil Made Flesh". Ci troviamo di fronte ad un disco massacrante, potente e violento, come è sempre stato nello stile di Dani Filth e compagni, che suonano in modo vertiginoso, cercando di essere il più veloci possibile, specialmente con la batteria e con le chitarre, cercando di fare della melodia il proprio punto di forza predominante. L'aspetto sinfonico è quasi messo del tutto ai margini ed anche quelle sfumature gotiche ed oscure sono il più delle volte assenti. "Darkly, Darkly, Venus Aversa" è un disco d'impatto, un disco diretto, dove i Cradle Of Filth hanno provato ad estremizzare al massimo quello che è il proprio stile, senza però mai trascurare il fattore tecnico. Da questo ultimo punto di vista ci troviamo di fronte ad un lavoro sbalorditivo e con onestà, non serve affatto aggiungere altri commenti. "Darkly, Darkly, Venus Aversa" è quindi un'autentica opera d'arte, forse il disco che più ricorda nell'attitudine e nell'approccio "The Principle of Evil Made Flesh" e questo è un punto d'onore per i Cradle Of Filth, un particolare che farà sicuramente felici coloro che di quel primo album della band inglese hanno sempre avuto un po' di nostalgia. La produzione è perfetta, impeccabile, il suono è pulito e moderno, oltre che più che adatto per lo stile dei Cradle Of Filth. Siamo di fronte ad un disco destinato a diventare un classico non solo del settore, ma di tutto il mondo metal nel suo complesso, al pari di "Master Of Puppets" dei Metallica oppure "The Number Of The Beast" degli Iron Maiden. "Darkly, Darkly, Venus Aversa" è un'opera d'arte autentica che non può mancare nelle discografie di ogni metallaro degno di questo nome.

Voto: 9,5/10

Maurizio Mazzarella

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