Intervista ai liguri Mastercastle in occasione della pubblicazione del loro ultimo disco "Last Desire". Ci rispondono il chitarrista della band Pier Gonella e la cantante Giorgia Gueglio:
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
(Giorgia) - Last Desire è il nostro secondo album. Siamo riusciti a farlo uscire dopo un anno dal precedente “The Phoenix” che già era stato accolto con grande entusiasmo da giornali e webzine italiane e straniere. La vena creativa è come un fiume in piena e l’abbiamo sfruttata.
(Pier) - Questo album segue la naturale direzione artistica intrapresa dalla band col precedente album. Quindi un disco di heavy metal melodico con influenze neoclassiche. Questa è la definizione che ci venne subito attribuita dalla Lion Music records. Ora in qualche brano ci siamo avvicinati anche all hard rock, giusto per cercare comunque qualcosa di nuovo rispetto al precedente disco. Siamo molto soddisfatti del lavoro, e dalle recensioni che stiamo leggendo pare lo siano anche tutti quelli che lo ascoltano.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
(Pier) - La band è nata nel 2008 dalla mia collaborazione con la singer Giorgia Gueglio. Avevamo avuto svariati progetti assieme ma non avevamo mai provato a creare qualcosa di nostro concentrandoci sopra tutte le nostre esperienze ed energie. Ero ancora membro fisso dei Labyrinth quando nel periodo estivo del 2008 la band si fermo’ in seguito a tanti motivi di stanchezza e di stress. Chiaramente nulla di pesante o personale ma la pausa sembrava a tempo indeterminato e siccome io nella musica non riesco proprio a stare fermo presi un po di tempo per scrivere qualche brano. Utilizzando una chitarra baritona particolare, marchiata Carlo Pierini, ottenni dei brani con sonorità diverse dal mio solito così provai a farle cantare a Giorgia tanto per sperimentare qualcosa di diverso. Il risultato fu davvero entusiasmante cosi’ andammo avanti e giusto il tempo di realizzare un promo di 4 brani avevamo già una proposta contrattuale della Lion Music. Nel frattempo avevo proposto la cosa a Steve Vawamas (già Athlantis, Shadows of steel, The Dogma) come bassista, e ad Alessandro Bissa (Vision Divine Labyrinth) come batterista. Sarò sempre grato a loro perché presero parte al gruppo quando non c’era nulla di pianificato a livello discografico, ma solo perché avevano una gran fiducia nei pezzi. Nello stesso periodo, e approfitto per chiarire un po la mia situazione, venni a sapere da mr Peso che il chitarrista dei Necrodeath di allora avrebbe alcuni mesi dopo lasciato la band. Dovevo fare una scelta e in quel momento. E cosi’ feci buttandomi in toto su Mastercastle e rientrando nei Necrodeath. Il discorso della reunion dei Labyrinth avvenne successivamente e questo lo dico non per orgoglio personale, ma anche per riepetto degli altri Lab, perché non c’è stata la minima scorrettezza nei miei confronti. Abbiamo vissuto tutti la reunion con serenità e intelligenza. Sono sempre in contatto col Tiranti e co e sono molto felice che stiano riscuotendo un grande successo.
Come è nato invece il nome della band?
(Giorgia) - L’intuizione del nome è avvenuta durante un viaggio di ritorno da un concerto. Cercavamo un modo per rappresentarci entrambi. La parola “master” si adatta a Pier per la sua serietà e abilità chitarristica e compositiva. La parola “Castle”invece mi evoca un castello scozzese che ho visitato durante un viaggio l’anno scorso. L’atmosfera che ho respirato tra quelle pietre umide di pioggia mi ha trasmesso sensazioni intense che mi porto dentro e cerco di comunicare attraverso la musica. Mastercastle per me rappresenta il nucleo dei sogni e dei desideri di ognuno di noi, che ci porta a sostenere continue battaglie per difenderlo.
(Pier) - Sono due termini molto comuni, ma che accostati acquistano originalità. Trasmette un senso di potere e ambiguità allo stesso tempo perché alle due parole puoi dare traduzioni differenti, e cio mi affascina non poco…
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
(Giorgia) - In generale nello scrivere i testi mi lascio trasportare da quello che mi comunica la musica. Di solito ogni pezzo ha una storia a sé, ma in quest’album c’è un comune denominatore che è il “desiderio”, interpretato in ogni canzone in modo diverso. Ad esempio nella title track “Last Desire” il desiderio è inteso come passione, attrazione tra due persone: una delle più importanti alchimie del nostro vivere. Nella opening track “Event Horizon” troviamo il desiderio umano di superare i limiti della propria ragione. L’ orizzonte degli eventi, punto di non ritorno che circonda i buchi neri nell’ universo, rappresenta uno degli ostacoli massimi che non riusciamo a scavalcare, contro il quale la nostra ragione si infrange, ma il desiderio di conoscenza ci porterà sempre a cercare di capire l’infinito. In “Scarlett” tratto il desiderio di rivalsa e l’istinto a combattere per la propria sopravvivenza in una condizione tragica come può essere la guerra (in questo caso quella di secessione americana).
(Pier) - Anche l’anno passato Giorgia ha scritto i testi senza prefissarsi argomenti particolari ma in base alle emozioni che gli trasmettono i brani. Cosi’ fra l’altro uscì il testo di “Greedy Blade”, che parla della tragedia dal Vaiont del 1963. Fin dall’inizio abbiamo avuto piacere che si occupasse lei dei testi perché anch’essi hanno acquistato un loro stile unico, in questo campo la sua sensibilità offre delle soluzioni più originali e ricercate.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
(Giorgia) - Gli elementi sono la grinta e la passione, elementi fondamentali durante la composizione e che si riflettono ovviamente sull’ascoltatore.
(Pier) - Sicuramente quello che colpisce di più l’ascoltatore è la voce di Giorgia, potente e melodica allo stesso tempo. Lavoriamo sempre tanto sulle melodia vocali per ottenere dei bei ritornelli, che cantati su ritmi e riff chitarristici possenti danno vita a un ensemble originale, che si colloca tranquillamente nel metal classico distinguendosi per la voce femminile ma nello stesso tempo si differenzia anche dal filone gotico o di female vocals. Ma più in generale è il modo in cui si fondono i nostri stili, le melodie di Giorgia col mio modo di schitarrare, dove la solida sezione ritmica Alessandro Bissa/Steve Vawamas fa da collante e da il suono di una vera e propria band.
Come nasce un vostro pezzo?
(Pier) - Generalmente partiamo da mie idee chitarristiche su cio Giorgia costruisce una prima melodia vocale. Quando otteniamo una canzone con struttura ben definita lavoriamo sull’ottimizzazione delle melodie vocali e nel contempo passiamo il tutto al Bix e Steve per gli arrangiamenti di basso e batteria. Poi ben vengano le ecezioni come gli strumentali che sono per lo più farina del mio sacco, il la ballade “Jade-Star” scritta da Steve su cio Giorgia ha scritto il testo
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
(Giorgia)- Ovviamente in ogni brano c’è un pezzettino di me, ma uno dei miei preferiti è “Misr”, per l’atmosfera che, testo e musica comunicano. Chi è stato in Egitto (Misr) e ha la sensibilità di lasciarsi trasportare in mondi diversi, sa quanto il profumo del deserto e delle spezie si possa imprimere in una mente fertile, cancellando gli stress e gli inquinamenti del nostro quotidiano civilizzato.
(Pier) - Se devo proprio scegliere vado per “Away”, che al momento è uno dei brani piu’ melodici che abbiamo scritto. Ma anche lo strumentale “La Serenissima” continuo ad ascoltarlo sempre con molto entusiasmo. E’ una cover di uno dei brani più conosciuti dei Rondò Veneziano, un ensemble esploso negli anni 80 per l’idea originale di accostare violini clarinetti e oboe a un basso elettrico ed a una batteria moderna. Chiaramente l’ho riarrangiata tutta in chiave chitarristica…
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
(Giorgia) - Sono ascoltatrice di musica in generale, senza paletti di nessun genere. I gruppi che mi hanno formata da bambina e ragazzina sono stati i Led Zeppelin, i Whitesnake, e Deep Purple.
(Pier) - Personalmente sono sempre stato legato a tanta musica chitarristica strumentale, da Satriani a Vinnie moore e tutti gli altri, e credo che il bello dei Mastercastle sia proprio questo: abbiamo tutti influenze diverse, ma non c’è nessun gruppo che ci influenzi come band, abbiamo cominciato a fare musica perché eravamo entusiasmati da questa formazione, non avevamo interesse a seguire nessuno. Il risultato è per forza qualcosa di più originale del solito. Questa è una cosa molto importante. Oggi tante band nascono a tavolino, decidendo il genere musicale prima ancora di mettersi a suonare. Magari poi scopsiono che non si trovano cosi’ bene a suonare quel genere musicale per cui non si divertono più, e alla prima difficoltà il gruppo si sgretola.
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
(Pier) - Stiamo programmando ora delle date live, ma a partire dal prossimo autunno. Pubblicare Last Desire a un anno dal disco precedente è stata un’impresa ardua che non ci ha lasciato tanto spazio per il resto. E visto che le prime recensioni uscite ci hanno dato ulteriore entusiasmo vogliamo anche riprendere presto la composizione.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
(Pier) - No, è ancora presto e soprattutto abbiamo ancora tanta voglia di scrivere brani. Un DVD è chiaramente un’ottima cosa ma richiede molto tempo se si vuole fare un lavoro come si deve, quindi dal punto di vista discografico la prossima mossa è un nuovo cd. L’esperienza del disco precedente è stata molto importante per questo nuovo “Last Desire”, ora che sto leggendo sui giornali e webzine le prime recensioni dove si loda il fatto di aver superato il primo disco sotto tanti aspetti non vedo l’ora di mettermi al lavoro per il prossimo, dove sono sicuro che faremo ancora meglio!
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
(Giorgia) - Le difficoltà generali del mercato non solo italiano comprendono qualsiasi genere musicale. Di conseguenza, vuoi per difficoltà ad investire, vuoi per paura di scommettere su qualcosa di nuovo, il panorama italiano ci presenta sempre le stesse proposte. In realtà ci sono tantissimi musicisti e artisti “sotterranei” che non riescono ad emergere per mancanza di mezzi.
(Pier) - Dalla parte dei musicisti nel metal in particolare credo si tenda ancora a seguire troppo gli altri a scapito della propria personalità. L’originalità a mio avviso è l’unico vero traguardo che consente a una band di distinguersi e fare strada. E poi bisogna faticare. Oggi chi vuole studiare musica va in internet e si trova una marea di video didattici tanto che alla fine non ne guarda uno bene. Poi prende lo strumento in mano e vuole esser capace a suonare. Noi abbiamo faticato tanto per raggiungere i nostri traguardi e ultimamente vedo un po troppa pigrizia in tanti musicisti giovani. Dai su diamoci da fare!
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
(Pier) - Internet è sicuramente un’arma a doppio taglio. Da una parte da la possibilità a chiunque di far sentire la propria voce, in qualunque campo, ed è quindi un mezzo di diffusione della cultura straordinario. Dall’altra rende più pigra la gente, che vuole avere tutto li davanti al computer e non ha più voglia di muoversi o più semplicemente di “sbattersi” per qualcosa come si faceva una volta. Il download illegale della musica è diventato davvero vergognoso e vedo ormai da anni nel mio lavoro di insegnante di chitarra che le nuove generazioni sono parecchio “diseducate” quando si parla di cd, per non parlare dei vinili. Dall’altra parte non posso negare gli aspetti positivi. Il nostro videoclip “Princess of love ha ormai raggiunto le 60mila visualizzazioni su youtube e questo è un risultato davvero notevole per una band al disco di esordio. Anche il myspace Mastercastle è andato in continua crescita ed ha superato di gran lunga le 400mila visite. Sono numeri molto importanti che ci danno molta fiducia in questa band.
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
(Giorgia) - Ho avuto in passato svariate esperienze ma sono sempre dovuta sottostare a decisioni altrui che interferivano, anche involontariamente, con la mia vena creativa limitandola. Con Mastercastle ho la totale libertà di espressione, e questa credo che sia la condizione ideale nella quale ogni artista, degno di questo nome, si dovrebbe trovare.
(Pier) - Indubbiamente si. Il gruppo è nato come progetto mio e di Giorgia ma è una vera e propria band. Ognuno ha messo nel disco tutto ciò che sentiva di mettere. C’è stato chi ha lamentato la “troppa linearità” dei pezzi o chi avrebbe voluto sentire più assoli di chitarra, ma si è trattao al 100% di musicisti. Abbiamo ricevuto pareri entusiasti sia da persone che avevano una scarsa o nulla cultura di heavy metal, cosi’ come pure da parte di persone legate al metal estremo. Questi sono stati i risultati più importanti. Del resto il mio scopo era quello. Tutto quello che posso trasmettere come chitarrista l’ho potuto inserire nel disco senza mai eccedere e la stessa cosa hanno potuto fare Steve Vawamas e Alessandro Bissa. La voce della Gueglio si è rivelata
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
(Giorgia) - David Coverdale è in cima ai miei pensieri.
(Pier) - Mike Terrana, Deen Castronovo, Joe Satriani, Tom Araya, Yngwie Malmsteen, Gianpiero Reverberi dei Rondò Veneziano, Blackie Lawless, e tanti altri.
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
(Giorgia) - Ascoltate “Last Desire”, lasciatevi trasportare ed emozionatevi. Non c’è regalo più grande per me.
(Pier) - Ringrazio te Maurizio e tutto lo staff di Informazione Metal. Invito tutti voi che state leggendo a fare un salto sul nostro sito www.myspace.com/mastercastle dove troverete delle preview del disco nuovo, videoclip e tante altre belle cose. A presto!
Intervista di Maurizio Mazzarella
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
(Giorgia) - Last Desire è il nostro secondo album. Siamo riusciti a farlo uscire dopo un anno dal precedente “The Phoenix” che già era stato accolto con grande entusiasmo da giornali e webzine italiane e straniere. La vena creativa è come un fiume in piena e l’abbiamo sfruttata.
(Pier) - Questo album segue la naturale direzione artistica intrapresa dalla band col precedente album. Quindi un disco di heavy metal melodico con influenze neoclassiche. Questa è la definizione che ci venne subito attribuita dalla Lion Music records. Ora in qualche brano ci siamo avvicinati anche all hard rock, giusto per cercare comunque qualcosa di nuovo rispetto al precedente disco. Siamo molto soddisfatti del lavoro, e dalle recensioni che stiamo leggendo pare lo siano anche tutti quelli che lo ascoltano.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
(Pier) - La band è nata nel 2008 dalla mia collaborazione con la singer Giorgia Gueglio. Avevamo avuto svariati progetti assieme ma non avevamo mai provato a creare qualcosa di nostro concentrandoci sopra tutte le nostre esperienze ed energie. Ero ancora membro fisso dei Labyrinth quando nel periodo estivo del 2008 la band si fermo’ in seguito a tanti motivi di stanchezza e di stress. Chiaramente nulla di pesante o personale ma la pausa sembrava a tempo indeterminato e siccome io nella musica non riesco proprio a stare fermo presi un po di tempo per scrivere qualche brano. Utilizzando una chitarra baritona particolare, marchiata Carlo Pierini, ottenni dei brani con sonorità diverse dal mio solito così provai a farle cantare a Giorgia tanto per sperimentare qualcosa di diverso. Il risultato fu davvero entusiasmante cosi’ andammo avanti e giusto il tempo di realizzare un promo di 4 brani avevamo già una proposta contrattuale della Lion Music. Nel frattempo avevo proposto la cosa a Steve Vawamas (già Athlantis, Shadows of steel, The Dogma) come bassista, e ad Alessandro Bissa (Vision Divine Labyrinth) come batterista. Sarò sempre grato a loro perché presero parte al gruppo quando non c’era nulla di pianificato a livello discografico, ma solo perché avevano una gran fiducia nei pezzi. Nello stesso periodo, e approfitto per chiarire un po la mia situazione, venni a sapere da mr Peso che il chitarrista dei Necrodeath di allora avrebbe alcuni mesi dopo lasciato la band. Dovevo fare una scelta e in quel momento. E cosi’ feci buttandomi in toto su Mastercastle e rientrando nei Necrodeath. Il discorso della reunion dei Labyrinth avvenne successivamente e questo lo dico non per orgoglio personale, ma anche per riepetto degli altri Lab, perché non c’è stata la minima scorrettezza nei miei confronti. Abbiamo vissuto tutti la reunion con serenità e intelligenza. Sono sempre in contatto col Tiranti e co e sono molto felice che stiano riscuotendo un grande successo.
Come è nato invece il nome della band?
(Giorgia) - L’intuizione del nome è avvenuta durante un viaggio di ritorno da un concerto. Cercavamo un modo per rappresentarci entrambi. La parola “master” si adatta a Pier per la sua serietà e abilità chitarristica e compositiva. La parola “Castle”invece mi evoca un castello scozzese che ho visitato durante un viaggio l’anno scorso. L’atmosfera che ho respirato tra quelle pietre umide di pioggia mi ha trasmesso sensazioni intense che mi porto dentro e cerco di comunicare attraverso la musica. Mastercastle per me rappresenta il nucleo dei sogni e dei desideri di ognuno di noi, che ci porta a sostenere continue battaglie per difenderlo.
(Pier) - Sono due termini molto comuni, ma che accostati acquistano originalità. Trasmette un senso di potere e ambiguità allo stesso tempo perché alle due parole puoi dare traduzioni differenti, e cio mi affascina non poco…
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
(Giorgia) - In generale nello scrivere i testi mi lascio trasportare da quello che mi comunica la musica. Di solito ogni pezzo ha una storia a sé, ma in quest’album c’è un comune denominatore che è il “desiderio”, interpretato in ogni canzone in modo diverso. Ad esempio nella title track “Last Desire” il desiderio è inteso come passione, attrazione tra due persone: una delle più importanti alchimie del nostro vivere. Nella opening track “Event Horizon” troviamo il desiderio umano di superare i limiti della propria ragione. L’ orizzonte degli eventi, punto di non ritorno che circonda i buchi neri nell’ universo, rappresenta uno degli ostacoli massimi che non riusciamo a scavalcare, contro il quale la nostra ragione si infrange, ma il desiderio di conoscenza ci porterà sempre a cercare di capire l’infinito. In “Scarlett” tratto il desiderio di rivalsa e l’istinto a combattere per la propria sopravvivenza in una condizione tragica come può essere la guerra (in questo caso quella di secessione americana).
(Pier) - Anche l’anno passato Giorgia ha scritto i testi senza prefissarsi argomenti particolari ma in base alle emozioni che gli trasmettono i brani. Cosi’ fra l’altro uscì il testo di “Greedy Blade”, che parla della tragedia dal Vaiont del 1963. Fin dall’inizio abbiamo avuto piacere che si occupasse lei dei testi perché anch’essi hanno acquistato un loro stile unico, in questo campo la sua sensibilità offre delle soluzioni più originali e ricercate.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
(Giorgia) - Gli elementi sono la grinta e la passione, elementi fondamentali durante la composizione e che si riflettono ovviamente sull’ascoltatore.
(Pier) - Sicuramente quello che colpisce di più l’ascoltatore è la voce di Giorgia, potente e melodica allo stesso tempo. Lavoriamo sempre tanto sulle melodia vocali per ottenere dei bei ritornelli, che cantati su ritmi e riff chitarristici possenti danno vita a un ensemble originale, che si colloca tranquillamente nel metal classico distinguendosi per la voce femminile ma nello stesso tempo si differenzia anche dal filone gotico o di female vocals. Ma più in generale è il modo in cui si fondono i nostri stili, le melodie di Giorgia col mio modo di schitarrare, dove la solida sezione ritmica Alessandro Bissa/Steve Vawamas fa da collante e da il suono di una vera e propria band.
Come nasce un vostro pezzo?
(Pier) - Generalmente partiamo da mie idee chitarristiche su cio Giorgia costruisce una prima melodia vocale. Quando otteniamo una canzone con struttura ben definita lavoriamo sull’ottimizzazione delle melodie vocali e nel contempo passiamo il tutto al Bix e Steve per gli arrangiamenti di basso e batteria. Poi ben vengano le ecezioni come gli strumentali che sono per lo più farina del mio sacco, il la ballade “Jade-Star” scritta da Steve su cio Giorgia ha scritto il testo
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
(Giorgia)- Ovviamente in ogni brano c’è un pezzettino di me, ma uno dei miei preferiti è “Misr”, per l’atmosfera che, testo e musica comunicano. Chi è stato in Egitto (Misr) e ha la sensibilità di lasciarsi trasportare in mondi diversi, sa quanto il profumo del deserto e delle spezie si possa imprimere in una mente fertile, cancellando gli stress e gli inquinamenti del nostro quotidiano civilizzato.
(Pier) - Se devo proprio scegliere vado per “Away”, che al momento è uno dei brani piu’ melodici che abbiamo scritto. Ma anche lo strumentale “La Serenissima” continuo ad ascoltarlo sempre con molto entusiasmo. E’ una cover di uno dei brani più conosciuti dei Rondò Veneziano, un ensemble esploso negli anni 80 per l’idea originale di accostare violini clarinetti e oboe a un basso elettrico ed a una batteria moderna. Chiaramente l’ho riarrangiata tutta in chiave chitarristica…
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
(Giorgia) - Sono ascoltatrice di musica in generale, senza paletti di nessun genere. I gruppi che mi hanno formata da bambina e ragazzina sono stati i Led Zeppelin, i Whitesnake, e Deep Purple.
(Pier) - Personalmente sono sempre stato legato a tanta musica chitarristica strumentale, da Satriani a Vinnie moore e tutti gli altri, e credo che il bello dei Mastercastle sia proprio questo: abbiamo tutti influenze diverse, ma non c’è nessun gruppo che ci influenzi come band, abbiamo cominciato a fare musica perché eravamo entusiasmati da questa formazione, non avevamo interesse a seguire nessuno. Il risultato è per forza qualcosa di più originale del solito. Questa è una cosa molto importante. Oggi tante band nascono a tavolino, decidendo il genere musicale prima ancora di mettersi a suonare. Magari poi scopsiono che non si trovano cosi’ bene a suonare quel genere musicale per cui non si divertono più, e alla prima difficoltà il gruppo si sgretola.
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
(Pier) - Stiamo programmando ora delle date live, ma a partire dal prossimo autunno. Pubblicare Last Desire a un anno dal disco precedente è stata un’impresa ardua che non ci ha lasciato tanto spazio per il resto. E visto che le prime recensioni uscite ci hanno dato ulteriore entusiasmo vogliamo anche riprendere presto la composizione.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
(Pier) - No, è ancora presto e soprattutto abbiamo ancora tanta voglia di scrivere brani. Un DVD è chiaramente un’ottima cosa ma richiede molto tempo se si vuole fare un lavoro come si deve, quindi dal punto di vista discografico la prossima mossa è un nuovo cd. L’esperienza del disco precedente è stata molto importante per questo nuovo “Last Desire”, ora che sto leggendo sui giornali e webzine le prime recensioni dove si loda il fatto di aver superato il primo disco sotto tanti aspetti non vedo l’ora di mettermi al lavoro per il prossimo, dove sono sicuro che faremo ancora meglio!
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
(Giorgia) - Le difficoltà generali del mercato non solo italiano comprendono qualsiasi genere musicale. Di conseguenza, vuoi per difficoltà ad investire, vuoi per paura di scommettere su qualcosa di nuovo, il panorama italiano ci presenta sempre le stesse proposte. In realtà ci sono tantissimi musicisti e artisti “sotterranei” che non riescono ad emergere per mancanza di mezzi.
(Pier) - Dalla parte dei musicisti nel metal in particolare credo si tenda ancora a seguire troppo gli altri a scapito della propria personalità. L’originalità a mio avviso è l’unico vero traguardo che consente a una band di distinguersi e fare strada. E poi bisogna faticare. Oggi chi vuole studiare musica va in internet e si trova una marea di video didattici tanto che alla fine non ne guarda uno bene. Poi prende lo strumento in mano e vuole esser capace a suonare. Noi abbiamo faticato tanto per raggiungere i nostri traguardi e ultimamente vedo un po troppa pigrizia in tanti musicisti giovani. Dai su diamoci da fare!
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
(Pier) - Internet è sicuramente un’arma a doppio taglio. Da una parte da la possibilità a chiunque di far sentire la propria voce, in qualunque campo, ed è quindi un mezzo di diffusione della cultura straordinario. Dall’altra rende più pigra la gente, che vuole avere tutto li davanti al computer e non ha più voglia di muoversi o più semplicemente di “sbattersi” per qualcosa come si faceva una volta. Il download illegale della musica è diventato davvero vergognoso e vedo ormai da anni nel mio lavoro di insegnante di chitarra che le nuove generazioni sono parecchio “diseducate” quando si parla di cd, per non parlare dei vinili. Dall’altra parte non posso negare gli aspetti positivi. Il nostro videoclip “Princess of love ha ormai raggiunto le 60mila visualizzazioni su youtube e questo è un risultato davvero notevole per una band al disco di esordio. Anche il myspace Mastercastle è andato in continua crescita ed ha superato di gran lunga le 400mila visite. Sono numeri molto importanti che ci danno molta fiducia in questa band.
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
(Giorgia) - Ho avuto in passato svariate esperienze ma sono sempre dovuta sottostare a decisioni altrui che interferivano, anche involontariamente, con la mia vena creativa limitandola. Con Mastercastle ho la totale libertà di espressione, e questa credo che sia la condizione ideale nella quale ogni artista, degno di questo nome, si dovrebbe trovare.
(Pier) - Indubbiamente si. Il gruppo è nato come progetto mio e di Giorgia ma è una vera e propria band. Ognuno ha messo nel disco tutto ciò che sentiva di mettere. C’è stato chi ha lamentato la “troppa linearità” dei pezzi o chi avrebbe voluto sentire più assoli di chitarra, ma si è trattao al 100% di musicisti. Abbiamo ricevuto pareri entusiasti sia da persone che avevano una scarsa o nulla cultura di heavy metal, cosi’ come pure da parte di persone legate al metal estremo. Questi sono stati i risultati più importanti. Del resto il mio scopo era quello. Tutto quello che posso trasmettere come chitarrista l’ho potuto inserire nel disco senza mai eccedere e la stessa cosa hanno potuto fare Steve Vawamas e Alessandro Bissa. La voce della Gueglio si è rivelata
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
(Giorgia) - David Coverdale è in cima ai miei pensieri.
(Pier) - Mike Terrana, Deen Castronovo, Joe Satriani, Tom Araya, Yngwie Malmsteen, Gianpiero Reverberi dei Rondò Veneziano, Blackie Lawless, e tanti altri.
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
(Giorgia) - Ascoltate “Last Desire”, lasciatevi trasportare ed emozionatevi. Non c’è regalo più grande per me.
(Pier) - Ringrazio te Maurizio e tutto lo staff di Informazione Metal. Invito tutti voi che state leggendo a fare un salto sul nostro sito www.myspace.com/mastercastle dove troverete delle preview del disco nuovo, videoclip e tante altre belle cose. A presto!
Intervista di Maurizio Mazzarella
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