Ansa News

domenica 2 maggio 2010

NERVECELL - Preaching Venom


Dagli Emirati Arabi con furore. Certo, avete capito bene, non stiamo vaneggiando, perché questo terzetto d’origine araba ha sede a Dubai, la “Las Vegas d’oriente”. Di sicuro il coraggio non manca a questi ragazzi, che hanno deciso di imbracciare le chitarre elettriche in un luogo nel quale è completamente assente la tradizione metal. Il loro full-lenght d’esordio (dopo 1 demo e 1 EP) “Preaching Venom” possiede un intro (ingannevole) dal delicato arpeggio di chitarra acustica accompagnato da sonorità ambientali gotiche. Il velo di mistero, però, cala repentinamente, in quanto già dalla seconda track (“Vicious Circle of Bloodshed”) emergono un cantato in growl davvero imperioso, l’immancabile e ridondante doppia cassa accompagnata da riff estremamente veloci e dalla metrica variegata. Fa anche capolino una “simpatica vocina” in scream, che si insinua tra le pieghe dense e complesse di “Flesh & Memories”. Con il passare delle tracce, le incursioni in screming diventano sempre più frequenti componendo degli autentici “duetti” con il sempre impetuoso growl, come accade nella “filthiana” “Beyond Our Sins”. L’album scorre spedito con una certa coerenza compositiva senza concessioni “fuori tema”. Si riscontra solo qualche apertura melodica (intro a parte) in “Haute Monde Facade” e nelle note “orientaleggianti” (le radici emergono) della flessuosa “Ratios”. Quest’ultima, però, ci lascia con il retro pensiero di “bella incompiuta”, in quanto risulta sfumata precocemente, diciamo all’apice del godimento sonoro. In ogni caso il pronto riscatto non si fa attendere: l’incalzante cavalcata “Vastlands of Abomination” vale almeno un ascolto. La chiosa finale, rappresentata da “Existence Ceased”, è la degna chiusura pregna dei virtuosismi mostrati dalla band nel corso del lavoro che sicuramente sarà gradito agli amanti del genere death e thrash. Ma non aspettatevi innovazioni, perché manca quel tocco di originalità che avrebbe permesso all’opera il definitivo “salto di qualità”. Per il futuro, magari, sarebbero da eliminare anche alcune inutili ripetizioni compositive, provocate probabilmente da omissioni d’inesperienza.

Voto: 7/10

Enrico Losito

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