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mercoledì 19 maggio 2010

HEIDEVOLK - Tra Storia e Mitologia


Intervista agli olandesi Heidevolk, in occasione della pubblicazione del loro ultimo disco "Uit Oude Grond". Ci risponde il cantante del gruppo Joris Boghtdrincker:

Come definiresti in termini musicali il vostro nuovo album? Vuoi introdurlo?

-È il nostro terzo album, contiene undici canzoni tra folk e pagan metal cantate in lingua olandese. E' il nostro album più diverso di quelli realizzati fino ad oggi, molto più groove e con canzoni più pesanti. Troverete alcuni brani strumentali, alcuni canti e alcune canzoni più veloci, il tutto con un suono di chitarra più brutale per dare il maggior di sentimento possibile!

Quanto tempo è servito per registrarlo?

-Circa tre settimane.

Qual è l'origine di una vostra canzone? Come create una canzone?

-Non c'è nessun protocollo standard, ma in gran parte si comincia con una sensazione generale o con un concetto che vogliamo mettere in musica. Solitamente Reamon e Sebas partono con un riff di chitarra, Joost e Rowan aggiungono il ritmo e Mark poi ed io inseriamo le parti di voce, ma a volte ci piace mischiare tutto. Penso che sia buono provare alcune nuove procedure di tanto in tanto, un nuovo approccio garantisce una certa diversità.

Quali sono gli argomenti trattati nel nuovo album?

-Ci sono molti diversi stili e molti argomenti diversi su "Uit Oude Grond". Le canzoni trattano dei cicli della natura, del folklore locale, della storia della provincia di Gelderland, la mitologia germanica e la visione del mondo pagano. Come detto, è tutto in olandese, ma abbiamo incluso alcune note di copertina in inglese sul libretto, in modo che chiunque possa capire quello che le canzoni narrano esattamente.

Qual è il brano del nuovo album al quale ti senti più affezonato?

-Per me personalmente, sarebbe "Een Geldersch Lied", che è un vecchio poema di A. C. W. che noi abbiamo messo in musica. Ha un atmosfera molto solenne e fiera. Mi piace molto "Beest Bij Nacht", un racconto piuttosto morboso con un tocco più aggressivo verso la fine.

Quali sono le band che hanno influenzato il vostro sound di più?

-Noi tutti ascoltiamo gruppi molto diversi, ma anche se questo riflette indubbiamente sul nostro suono, non ha davvero nulla in comune con qualsiasi altra band. È possibile ascoltare alcuni elementi di Iron Maiden, Storm ed altre band solo per citarne alcune. Sul piano concettuale, direi Bathory, Menhir e Skyforger dovrebbero essere le nostre influenze principali.

Cosa vi aspettate dal nuovo album?

-Spero che la gente si goda le canzoni e saremo in grado di portare qualcosa di nuovo al genere che suoniamo e, naturalmente, che ci dia la possibilità di suoanre dinanzi ad un pubblico nuovo in Europa. Suonare dal vivo è sempre stato molto importante per la band. Amiamo la vita sulla strada, visitare nuovi luoghi e incontrare persone che apprezzano la nostra musica!

Cosa ne pensi del music business? Come lo giudichi?

-Cerchiamo di stare lontani dal punto di vista commerciale il più possibile. Personalmente, non ho alcuna ambizione di diventare un musicista professionista, come me per questo tipo di musica dovrebbe essere guidato dalla passione e dall'ispirazione, piuttosto che dal desiderio di fare soldi. Finora, gli Heidevolk ci costano solo soldi, ogni soldo che facciamo, è immediatamente investito nella banda di nuovo e cosa che per noi è perfettamente ok. Capisco e rispetto il fatto che la nostra etichetta Napalm Records ha un interesse prevalentemente commerciale. Non ha influito però con i nostri desideri artistici come band ed è qualcosa a cui siamo molto grati.

Quali sono le principali difficoltà per una band come la vostra?

-Il fatto che cantiamo in olandese non piace a tutti, così a volte le persone non si aprono verso ciò che facciamo. Ed essenfo formati da sei componenti ostinati, con sei pareri e sei ordini del giorno in una band che suona, può essere una combinazione simile un male? E' una vera sfida rimanere concentrati come gruppo, ma ci siamo riusciti finora, quindi sono sicuro che affronteremo le sfide future.

C'è qualche musicista con il quale desiderate collaborare un giorno?

-La collaborazione che abbiamo fatto con gli Arkona è andata bene e siamo aperti ad esibirci con altre band. Quanto alla nostra musica propria, sarebbe bello eseguire alcuni brani con un'orchestra un giorno, specialmente gli inni epici, sarebbe adatta bene ad una disposizione classica con un coro.

Quali sono i piani futuri per la band? Come volete promuovere il vostro nuovo album?

-La Napalm sta facendo un buon lavoro, portando l'album a conoscenza di tutti attraverso la stampa ed in aggiunta ci auguriamo che la musica "si venda" soprattutto quando la gente ci vedrà nei festival. Le pianificazioni a lungo termine non sono il nostro punto di forza, per cui dobbiamo solo comporre un album alla volta. Il tour dell'Heidenfest in autunno sta arrivando, così saremo in grado di portare la nostra musica ad un pubblico di grandi dimensioni.

Pubblicherete un live CD o un DVD?

-Forse, ma sarebbe davvero difficile catturare l'atmosfera live. Se lo faremo, vogliamo farlo bene. Troppo spesso ho visto "registrazioni di concerti", quello che vorremmo avere non è una registrazione, ma un'esperienza!

Vuoi lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Parliamo spesso dell'unico show che abbiamo fatto finora in Italia, che è stato a Padova durante il tour con i Kampfar nel 2006. E' stata una esperienza importante, è stato veramente speciale suonare lì! Vogliamo tornare in Italia presto e speriamo di vedervi tutti lì!

Intervista di Maurizio Mazzarella

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