Partita nel lontano 1993 l’attività dei salentini Essenza è proseguita ininterrottamente sino ad oggi, passando attraverso festivals, raduni, concorsi, demos e tre full lenght di cui i primi due in lingua italiana, Suggestioni (2000) e Contrasto (2002). Quest’ultimo Delvil’s Breath concretizza l’evoluzione subita nel corso degli anni dal gruppo che ha indurito i propri suoni passando da un hard rock a base di influenze purpleiane ad un metal comunque legato alla tradizione tra seventies (Black Sabbath) ed eighties (nwobhm) per quanto riguarda il lato compositivo delle canzoni, poggiate però su un’infrastruttura musicale vicina ai Megadeth sia nelle poderose ritmiche, sia nell’interpretazione vocale. In effetti, a parte le vocals uno dei motivi principali di questa mutazione è sicuramente l’ingresso dell’ultimo arrivato Paolo Colazzo alla batteria, che va ad affiancare i fratelli Carlo (voce, chitarra) ed Alessandro (basso) Rizzello da sempre nella band, autore di un drumming moderno, speed oriented e niente affatto banale. Il lavoro è ben suonato e ben registrato (negli studi della band stessa) con i musicisti che mettono in mostra le loro capacità tecniche in maniera misurata, senza mai strafare; un unico appunto alla pronuncia inglese che andrebbe migliorata, sebbene è doveroso sottolineare che questa è una novità per la band che come detto prima utilizzava la lingua italiana. Attirano l’attenzione la title track (con tanto di video in rotazione su Rock TV), la groovy Deep Into Your Eyes e Fighting The Wind con leggere venature epic. Detto della gradevole confezione digipack che avvolge il dischetto ottico, è veramente strano che la band sia dovuta ricorrere all’attenzione di una label olandese (visto certi obrobri che escono per etichette nostrane) per pubblicare un lavoro senza dubbio discreto.
Voto: 7/10
Salvatore Mazzarella
Voto: 7/10
Salvatore Mazzarella
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