Il disco in questione, ovvero "Damned Woman and a Carcass", è l'album che circa tre anni fa, sancì l'esordio sul mercato discografico degli italianissimi Dark End, che nell'Aprile del 2007, hanno firmato un nuovo contratto con l'etichetta francese Dead Sun Records, che a sua volta ha deciso di riproporre sul mercato questo prodotto dandogli una distribuzione europea e rivisitandolo da un punto di vista grafico. I Dark End affondando le proprie radici nel black metal di tipo sinfonico ed orchestrale e fondamentalmente ascoltando "Damned Woman and a Carcass" nella sua totalità, possiamo tranquillamente affermare che questa è una formazione di notevole talento e spessore artistico. Se valutiamo la dimensione musicale, le principali influenze dei Dark End possono essere toccate con mano. In "Damned Woman and a Carcass" infatti, ad un primo impatto si sente sulla pelle l'atmosfera dei primi album dei Cradle Of Filth ed anche dei primi lavori realizzati dai Dimmu Borgir, ma tra le sfumature dei componimenti dei Dark End, in particolare nei frammenti più complessi, vengono alla mente con estrema semplicità i Limbonic Art dei primi due dischi, differentemente come personalità, viene facile mettere in parallelo a questa band italiana i migliori Emperor. Scendendo nel particolare, dei Dark End rispetto a tante formazioni del settore, balza agli occhi la voglia di realizzare concretamente un proprio stile, capace di donare allo stesso gruppo una determinata identità. Un aspetto che ascoltando i brani di "Damned Woman and a Carcass", vede il gruppo concentrato nella costante ricerca di sfumature e caratteristiche del tutto originali. Dei Dark End conseguentemente, piace la voglia di provare ad intraprendere un discorso di evoluzione che non li faccia peccare di coerenza e questo fattore dona maggiore forza alla loro stessa indentità. Soffermandoci nei particolari, l'album gode di una buona produzione che risulta assolutamente appropriata per la musica che propongono i Dark End, che in "Damned Woman and a Carcass" evidenziano anche delle ottime doti tecniche, in particolare a riguardo delle linee di chitarra. Da porre in evidenza anche la splendida cover "Love Will Tears Us Apart" dei Joy Division. Ottimo disco assolutamente consigliato a chi ama questo genere.
Voto: 7/10
Salvatore Mazzarella
Voto: 7/10
Salvatore Mazzarella
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