Ansa News

mercoledì 7 ottobre 2009

IMMORTAL - All Shall Fall


Sono passati ben sette anni da "Sons of Northern Darkness", ma ne è valsa assolutamente la pena. "All Shall Fall" è l'ottavo lavoro targato Immortal ed è un album d'incrdibile valore, dove la band scndinava mette la musica al centro di ogni cosa. Siamo nel campo del black metal, è vero, ma gli Immortal riescono nell'impresa di non snaturare il proprio mostrando incredibili doti tecniche e compositive, fattore che va a scapito di componenti come la brutalità e l'aggressività, ma che consente di apprezzare maggiormente lo spessore artistico complessivo della band. La produzione è buona ed il disco scorre fluido, lasciandosi apprezzare dalla prima all'ultima nota. Forse i purisiti del genere non lo apprezzeranno in fondo, ma "All Shall Fall" obbiettivamante è un grande, grandissimo disco, inutile girarci intorno. Passando ad analizzare l'album in maniera più dettagliata, la partenza è affidata alla title-track, ovvero "All Shall Fall", un pezzo maestoso, possente, colmo di spunti tecnici di vibrante interesse, impostato su chitarre modulato in modo pressoché impeccabile ed avvolto da una melodia ipnitizzante, supportata a sua volta da ritmi assolutamente coinvolgenti, "The Rise of Darkness" a seguire, punta su un'esecuzione più rapidida e vede la band dare una sterzata più estrema al proprio stile, in un brano che risulta grintoso e carismatico, "Hordes To War" invece, è un'autentica dichiarazione di guarra, un muro sonoro granitico ed impenetrabile, privo di alcun tipo di virtuosismo, dove l'unico intento degli Immortal è quello di essere i più cattivi possibili. Nel proseguo, "Norden On Fire" giova di un'atmosfera più oscura ed introspettiva, dove viene evidenziato l'aspetto più intenso della band, che metta da parte la propria dimensione brutale, a favore di uno spessore artistico di notevole livello, mentre "Arctic Swarm" fa ritorno su tonalità più aggressive ed energiche, in uno degli episodi di maggiore qualità da un punto di vista puramente tecnico, ma sempre dotato di grande ruvidità e robustezza. Nella parte finale del disco, "Mount North", componimento strutturato ed articolato in modo egregio, mette in luce il lato più versatile degli Immortal, rimarcando una cura degli arrangiamenti minuziosa e maniacale, la conclusiva "Unearthly Kingdom" infine, song dai toni funerei e oscuri, racchiude l'essenza della musica firmata dagli Immortal, riassumendo le peculiarità di un album che eccelle da ogni punto di vista. Fatelo vostro a prescindere dal genere che amate ascoltare, perché questa è grande musica.

Voto: 8/10

Maurizio Mazzarella

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