Ottavo capitolo del proprio percorso artistico per i norvegesi Gorgoroth, che fanno ritorno sul mercato discografico con questo pregevole "Quantos Possunt ad Satanitatem Trahunt" a tre anni di distanza dal precedente "Ad Majorem Sathanas Gloriam". Diciamolo subito, questo è un grandissimo disco di black metal, ben prodotto e straordinariamente suonato, capace di esaltare la personalità e le doti tecniche e compositive della band. "Quantos Possunt ad Satanitatem Trahunt" nel complesso non scopre nulla di nuovo, ma contiene grandissima musica e soprattutto tantissima qualità. I Gorgoroth nel settore sono dei maestri e questo album ne è assolutamente la matematica conferma. Passando ad analizzare il disco in modo più minuzioso, la partenza è affidata ad "Aneuthanasia", un pezzo immediato, compatto e dall'impatto molto forte, dotato di grande brutalità ed aggressività, oltre che supportato da una pregevole struttura e da partiture strumentali di un incredibile spessore tecnico, "Prayer" è un autentico capolavoro nel capolavoro, giova di un'atmosfera più malinconica, ma sempre malvagia ed esalta l'eccellente contributo delle chitarre, intense e taglienti allo stesso tempo, "Rebirth" invece, si assesta su rimti armonici e gode di un clima introspettivo che rende il brano affascinante e particolarmente accattivante. Nel proseguo, "Building a Man" è un'autentica dichiarazione di guerra, si districa su partiture ruvide e robuste e rimarca il pregevole contributo della sezione ritmica, "New Breed" è in assoluto l'episodio più cattivo e rabbioso del disco, non presenta eccessivi virtuosismi e non rinuncia mai a momenti tecnici di vibrante interesse e notevole spessore artistico, mentre "Cleansing Fire" risplvera uno stile più classico e tradizionale, ma sempre efficace e di grande effetto. Nella parte finale del disco, "Human Sacrifice" è un brano granitico, è avvolto da un muro sonoro impenetrabile ed è supportato da un arrangiamento curato anche nel più piccolo dei particolari, differentemente "Satan-Prometheus" presenta una rapidità d'esecusione spiazzante, risulta l'episodio di maggiore qualità del disco e sintetetizza le peculiarità di un grandissimo album di black metal che si chiude con "Introibo ad Alatare Satanas", ovvero, un minuto circa di musica elettrizzante avvolta da un'atmosfera funerea. Poche parole, se amate il black metal questo disco vi farà sicuramente impazzire, fatelo vostro assolutamente!
Voto: 8/10
Maurizio Mazzarella
Voto: 8/10
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