Provenienti dalla California, per gli Echoes Of Eternity questo nuovo As Shadows Burn è il secondo album in studio, che esce a due anni di distanza dall'esordio The Forgotten Goddess. Agli Echoes Of Eternity, piace definirsi come una band di progessive metal, prendendo le distanze dal gothic, ma nella realtà, la formazione statunitense, fonde egregiamente ambo i settori, dimostrando nel complesso una buona personalità. Il disco è buono, è ben prodotto (da Logan Mader), ma l'impressione è che manchi ancora della giusta spontaneità per consentire alla band di spiccare il volo. Passando ad analizzare il disco in modo più dettagliato, la partenza è affidata a Ten of Swords, un brano che parte in modo armonico, per poi sterzare verso uno stile più energico e grintoso, capace di alternarsi in modo fluido con momenti melodici e seducenti, ma sempre molto incisivi, A Veiled Horizon a seguire, è un pezzo particolarmente ispirato che decolla lentamente, rimarcando le buone doti tecniche della band e le pregevoli doti vocali di Francine Boucher, abile a districarsi su tonalità diverse, Memories of Blood and Gold invece, è una canzone più ruvida e robusta rispetto ai componimenti precedenti, dove la band punta molto sulla maestosità della sezione ritmica e sulla graniticità delle chitarre. Nel proseguo, Descent of a Blackened Soul giova di una straordinaria intensità e si districa in un'atmosfera accattivante quanto avvolgente allo stesso tempo, The Scarlet Embrace segue la scia del brano precedente, adagiandosi su una melodia ipnotizzante e seducente, mentre Twilight Fires, è in assoluto l'episodio più estremo del disco, dove viene fuori il lato più brutale della band. Nella parte finale del disco, Buried Beneath a Thousand Dreams è un'autentica dichiarazione di guerra, risultando un brano rabbioso ed aggressivo, ma sempre capace di affascinare, Letalis Deus conferma la buoan cura della arrangiamenti e mette in luce il lato gotico della musica firmata dagli Echoes Of Eternity, differentemente, la conclusiva Funeral in the Sky nei suoi sette minuti complessivi, esalta la dimensione progressive della band riassumendo le peculiarità di un disco di buona qualità.
Voto: 7/10
Maurizio Mazzarella
Voto: 7/10
Maurizio Mazzarella
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