Ansa News

domenica 18 ottobre 2009

ANTONIUS REX - Arte, Musica e Talento


Come abbiamo sottolineato in sede di recensione dell’ultimo album Per Viam, Antonio Bartoccetti è sicuramente il musicista più di culto che abbiamo in Italia, seguito con ammirazione e dedizione da fans sparsi anche in tutto il resto del mondo. Persona fuori dal comune, compositore raffinato ed eccelso chitarrista, esprime nella sua musica e nei suoi versi contenuti senza dubbio profondi e molto forti, che solo chi predispone il suo spirito verso la sua lunghezza d’onda può captare ed alla fine abbracciare in pieno lo splendore di quelli che sono senza dubbio non semplici dischi ma vere e proprie opere d’arte, dall’artwork che li correda ai concetti espressi, dalle composizioni agli arrangiamenti. La possibilità di porgli alcune domande suscita molta emozione ed un onore che certo non si prova frequentemente e per questo gli siamo molto grati.

Da qualche anno ormai la tua vena compositiva è senza dubbio ritornata florida (sul sito www.antoniusrex.com sono già schedulati i prossimi lavori di Jacula ed Antonius Rex stesso). Al di là del fatto che hai trovato in Black Widow un parner ideale per le tue pubblicazioni, cosa ti spinge a comporre così tanto in questi ultimi anni?

-Il nostro intento artistico è sempre stato improntato a elaborare e concettualizzare una serie di opere, che dovevano assumere un carattere numerico ben preciso, con un messaggio esoterico e magico definito, da trasmettere a tutti coloro che ci avrebbero fedelmente seguito nel corso del nostro percorso. E' un lungo cammino musicale-iniziatico che ha preso forma inizialmente con il progetto Jacula, in seguito temporaneamente congelato dopo aver rilasciato due opere ancora oggi considerate avanti nel tempo, precorritrici di certe direzioni che negli anni successivi sono state metabolizzate da formazioni di culto nell'area dark, per dare vita al gruppo che era diretta conseguenza della prima esperienza, gli Antonius Rex appunto. Abbiamo sempre composto parecchio materiale, anche se all'epoca le realizzazioni discografiche che hanno visto la luce sul mercato sono state sporadiche: nell'imminente ristampa di Zora per il 32° anniversario della sua pubblicazione, troverete inserito un brano inedito, Monastery, risalente a quel periodo. Specificavo in precedenza che il nostro cammino artistico doveva compiersi attraverso la reale realizzazione di un numero ben preciso di opere e col passare degli anni anche grazie all'attiva collaborazione instaurata con Black Widow abbiamo potuto regalare ai nostri fans con logica consequenziale, tutto ciò che noi avevamo predisposto in questo disegno esoterico. Ma non c'è più soltanto l'esigenza di lanciare un proprio messaggio grazie ad una nutrita gamma di dischi ormai concepiti a suo tempo: oggi sentiamo davvero l'esigenza di dover scandagliare ancora gli anfratti e i recessi più reconditi dell'animo umano, di penetrarli con la nostra ricerca spirituale, di enfatizzare certi valori etici e di gettare nel fango i materialismi che strangolano i meccanismi vitali della società odierna. Da questi propositi nasce il nostro compito di pubblicare ancora dischi e di far percepire la nostra inquisizione. Per il 2010 sono pronte opere sconvolgenti sia per quanto riguarda la creatura occulta per eccellenza alias Jacula (album "Pre Viam" = "Vampire"), sia dagli Antonius Rex.

Non hai mai pubblicato lavori uno uguale all’altro ed in Per Viam è molto evidente la tua necessità di essere più fisico e diretto musicalmente e concettualmente. Forse è un lavoro figlio dei tempi cupi (crisi, guerre, problemi ecologici) che stiamo attraversando?

Hai assolutamente ragione, il nostro obiettivo primario è stato sempre quello di diversificare ogni lavoro da quello che lo aveva preceduto, e questo aspetto è significativo secondo noi perchè evidenzia la nostra attitudine e il nostro cammino particolare, risolto a non doversi ripetere mai. Mentre Switch on Dark era un album più legato a tematiche e atmosfere gotiche e metafisiche se vuoi, l'ultima opera Per Viam oppone un cambiamento stilistico abbastanza evidente, e come hai specificato nella tua domanda, possiede essenzialmente tratti più epidermici e incisivi. Volevo creare un disco del genere sul piano squisitamente musicale, e anche i testi che accompagnano alcuni brani sono indirizzati ad una forma simile, viste le condizioni veramente agonizzanti in cui il mondo odierno si muove e soffoca nei tentacoli di una crisi fortissima, non solo economica, ma soprattutto mistico-spirituale.

Antonius Rex Prophecy grazie alle suggestive atmosfere create in fase di arrangiamento ed al tuo ipnotico parlato non lascia alcun dubbio sui suoi forti contenuti. Ce ne puoi parlare? Perchè proprio in questo lavoro hai deciso di render nota quella che era una profezia fatta 61 anni fa da Charles Tiring?

-Il recitato è stato da sempre un elemento caratterizzante e tipicizzante del nostro modo di comporre e proporre musica: lo troviamo altamente affascinante e suggestivo, ideale per comunicare ai seguaci che ci vogliono ascoltare con assoluta attenzione, concetti di estrema importanza. La profezia che chiude Per Viam è stata scritta proprio dallo scomparso Charles Tiring oltre 60 anni fa, e coloro che avranno modo di ascoltarne i contenuti, capiranno immediatamente quanto profetica appaia a tanto tempo di distanza. Ho deciso di inserire il testo e musicarlo nel nostro ultimo album proprio perchè mi sembrava attinente all'attualità e si collega direttamente alla profezia Maya sull'ipotetica fine del mondo nel 2012 di cui si comincerà a parlare pesantemente fra poco.

Ci parli della spiritualità di Antonio Bartoccetti, come riesci dopo tanti anni ad alimentarla, a mantenere sempre accesa la fiamma?

-Lo spirito è agli antipodi della materia, la Forma l'opposto della Sostanza, così come i rapporti del Tutto....... i rapporti fra il bene e il male. La spiritualità è in progressiva estinzione... nel mio caso è una sorta di eredità genetica che incremento con il monachesimo, con lo spiritismo ma anche osservando i "commentatori mediatici" che generano pena e riso: osservando la demenza imperante specialmente in TV si può incrementare la spiritualità: osserviamo i conduttori impossibilitati ad essere se stessi, i politici e la loro temporale illusione, valutiamo i telegiornali programmati, valutiamo i reality per le prostitute.... c'è solo materialismo, consumismo e desiderio di successo terreno.... questo fa ridere ed incrementa la distanza fra spiritualismo e materialismo. Ma osserviamo anche la cecità dei preti pedofili condannati dai demoni ad essere divoratori di feci e la violenza dei signori della guerra.... la sorte dei comune mortali è che essi dimenticano la loro origine spirituale. Mantenere infine accesa la fiamma? Osservando i suicidi in Giappone e in Francia!

Ci puoi descrivere il processo di composizione associato al concetto di ‘microsceneggiature’, registrazione ed arrangiamento del disco? Come avete diviso il lavoro tu e Doris Norton? E tuo figlio Rexanthony, ci parli anche della sua collaborazione?

-Si tratta in pratica di creare prima ancora delle composizioni musicali, un insieme di situazioni, argomenti e immagini ideali che possano concatenarsi in una sceneggiatura di più ampio respiro che comunque abbia uno sviluppo logico e consequenziale. Una volta messa a punto la cosiddetta microsceneggiatura, pensiamo a quali siano le atmosfere sonore che più si possano accostare a determinati concetti e idee che si vogliono manifestare, per cui si crea una traccia di base che progressivamente prenderà la forma finale e definitiva attraverso le fasi di tipica composizione musicale. Quando riteniamo che il brano sia completo in ogni sua minima e singola parte, allora procediamo con la registrazione nel nostro studio, utilizzando la teconologia che abbiamo a disposizione...... 192 Khz di frequenza, molti plug-ins e master a 24 bit su piattaforma Mac. Diciamo che quando composizioni e incisione sono ultimate, Doris Norton da sola, arrangia e mixa ogni singola traccia fino a giungere al master finale che invia al laboratorio del glassmaster. Mio figlio Anthony è parzialmente interessato al prog e qualche volta comunque inserisce parti di tastiere, come ha fatto per l'improvvisazione che chiude "Antonius Rex Prophecy". Oggi è ancora più attratto dalla musica elettronica.... domani si vedrà.

Tu ti ritieni più un compositore anziché un chitarrista, però non possiamo negare che sei dannatamente forte ed hai molto da trasmettere anche come caposcuola dello strumento. A mio avviso sembra tu lo metta in secondo piano. Cosa ne pensi?

-Mi ritengo un compositore che suona la chitarra: questo binomio comunque dura da sempre. Ricevo commenti dagli oltre 20.000 fans, sia sul modo di comporre che sul modo di suonare la chitarra... ciò fa in ogni caso piacere. Comunque prima di tutto sono uno che scrive, che passa intere notti a farlo perchè ha bisogno di farlo.... è quasi una mania. Ho sempre un registratore con me, un microfono e una chitarra nel baule della macchina... compongo di notte. Da circa 10 anni non ascolto più nessun disco eccezion fatta, recentemente, per i classici francesi e per Dream Theater, che comunque sono troppo tecnici e poco creativi. Agli inizi ascoltavo Tony Iommi, Jimmy Page e successivamente John McLaughlin. Non mi sono mai piaciuti, assolutamente, nè Jimmy Hendrix nè Santana che non ha mai saputo suonare. In Italia ammiravo Paolo Tofani e Francone Mussida. Io uso la chitarra a modo mio... fisicamente lavoro con le 4 dita nei solismi e raramente con 3... questo contribuisce a personalizzare la mia improvvisazione. Penso che da "Magic Ritual" in avanti, il mio stile sia proprio diventato il Mio... mentre fino a "Praeternatural" ero un chitarrista come molti, comunque sempre più dedito ai solisti che alle ritmiche. Come vedi non metto fuori piano la chitarra ma l'obiettivo assoluto è comporre, è vivere ogni brano come un'esperienza reale, è.... tornare sul luogo del delitto a ritrovare strane presenze e forse anche ad "ucciderle" (simbolicamente). Streghe, veggenti e sacerdotesse dagli sguardi ultra terreni sono le mie vittime virtuali.

Sempre rimanendo in ambito chitarristico hai sempre avuto una predilezione per le Gibson? Quali sono le peculiarità di queste chitarre che le rendono tue compagne inseparabili?

-Gibson guitars: ho il merito di averle tenute tutte a partire dalla primissima SG Standard con cui ho fatto il primo assolo in "In Cauda Semper Stat Venenum". Lavoro primariamente con SG e con Les Paul e in questo ultimo caso ho realizzato "Per Viam" con una Les Paul Classic Antique ed una SG Standard 3 single-coil limited. In questo momento sto lavorando con una Les Paul Custom che è molto sensibile e di base ha un suono ancora più underground. In studio adotto due procedimenti: il primo classico e quindi microfono davanti a un vecchio Vox (AC30 a valvole)... il secondo direttamente nell'hardisk tramite plug-ins. Uso anche Fender naturalmente ma non per incidere dischi... sono troppo "chiare".

Sei sempre stato attento anche all’utilizzo dell’elettronica e dei computer, non solo in fase di arrangiamento e registrazione ma anche per produrre nuovi suoni con le chitarre stesse. Esempio lampante è lo splendido assolo che chiude Antonius Rex Prophecy ed il disco stesso. Ce ne puoi parlare?

-La parte finale di Antonius Rex Prophecy è stata fatta con chitarra elettrica inserita in una serie di plug-ins la quale è andata in sincronismo con un sintetizzatore suonato da Anthony. Penso sia un bel risultato, premettendo sempre che comunque alla base di tutto c'è la creatività dell'improvvisazione e non il timbro.

A proposito di questo sarebbe interessante la pubblicazione di un dvd dove descrivi un po’ il tuo ‘mondo musicale’. Sembra ci sia qualcosa in cantiere vero?

-Fra i video che ho fatto inserire online c'è Ipse Dixit (circa una decina di minuti) dove sono impegnato a spiegare profondamente i concetti e a descrivere ogni singolo brano che compare in Per Viam. Non è escluso che nel prossimo futuro si possa cominciare a ingrandire un progetto del genere. Ho parecchie idee che mi girano per la testa per cui sono auspicabili tempo e spazio necessarii per poter dare vita a dei progetti forse un pò insoliti ma estremamente affascinanti. Un disegno reale sarà: DVD, libro (sia di prose che di liriche) allegati ai nuovi CD. Quando uscirà il nuovo Jacula (previsione Gennaio 2010) "Pre Viam" (= Vampire) dovrà uscire come trilogia: un cofanetto con i 3 album + video-shock.

Abbiamo appreso dell’improvviso abbandono del progetto da parte di Doris Norton con l’immediata conseguenza che la pianificazione di alcune date live è stata brutalmente interrotta. Ci sono novità su questo fronte ? Ed alla luce di questi fatti quali saranno le prossime mosse di Antonius Rex e Jacula?

-Dovevamo fare un tour negli Stati Uniti e dovevamo fare un mega-concerto a Genova per Dicembre 2009... ma lei ha detto NO e l'acqua del ruscello non torna indietro. Sicuramente sentirò la mancanza delle sue tastiere e del suo magico tocco.... ma questo era scritto nel libro del Fato.

Nel ringraziarti per la tua disponibilità, ma soprattutto per quello che ci doni come artista, ti lasciamo chiudere questa intervista!!!

-Ti regalo i primi versi dell'Antonius Rex Prophecy, che presto diventerà anche un video: "Chiederete nostalgia al tempo voi che tratterrete i respiri per non sprecare l'aria. Guarderete gli strati d'ossa spinti nel baratro dove vibra ancora l'ultimo tasto dell'antico organo rubato alla chiesa crollata. Grida roche da gole arse, bruciate e ancora asservite al padre dei miracoli che non ascolta. Non riuscirete a rileggere il sacro libro dei profeti... sarete naufraghi agonizzanti in acquitrinii eterni. E così nel tempo già sigillato del secolo XXI sarà comandato al sole di piangere. E le lacrime del sole cadranno sulla terra. E la terra diventerà come una graticola sul fuoco. L'acqua dei mari si trasformerà allora in vapori. E i vapori avvolgeranno la terra. E la terra sarà come una stanza oscura senza finestre.............."

Intervista a cura di Salvatore Mazzarella

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