Ansa News

martedì 22 settembre 2009

LUNARSEA - La Metamorfosi del Metallo


Intervista ai nostrani Lunarsea, ci risponde il chitarrista della band Fabiano Romagnoli:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

-Ciao e grazie per l’intervista. Siamo una band attiva dal 2003 fondata da me e cristian antolini. Abbiamo realizzato 2 demo “evolution plan.txt” del 2003 , “bio Ashesh Halo” del 2004 e 2 full lenght, “Hydrodynamic Wave” del 2006 uscito per la greca Burning Star e “route code selector” del 2008 per l’italiana Punishment 18 records, la nostra ultima fatica in studio.

Come sè nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

-Io e Cristian collaboravamo gia’ da tempo in vari progetti, poi abbiamo deciso di fare una band nostra che rispecchiasse i nostri gusti musicali del periodo. In quel periodo facevamo ascoltare le nostre idee ai vari amici, sembravano accolte bene e abbiamo pensato di farne qualcosa di piu’ che non la classica suonatina tra amici il fine settimana. Da li e’ nata la band.

Come è nato invece il nome della band?

-Lunarsea e’ un nome che usava un mio carissimo amico come nickname in varie chat se non ricordo male. Fatto e’ che mi sembrava un nome valido per una band e da li’ l’ho preso in prestito….. Potrei raccontarti storie lunari o similari, ma la vera origine e’ alquanto semplice come vedi.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

-Ognuno nella band ha il suo ruolo, diciamo una specie di catena di montaggio. Non credo molto nelle band dove tutti fanno tutto…..noi sappiamo il valore di ognuno e ognuno sa’ cosa puo’ dare nel gruppo senza invadere gli spazi altrui. E’ una band che si basa sul lavoro delle chitarre im primis, perche’ e’ da li’ che nascono le canzoni, poi c’e’ un lavoro di gruppo su come far convivere tutti gli strumenti in quella struttura di base. I testi sono di proprieta’ di Cristian Antolini, un amante di letture religiose,post-moderne,tecnologiche, e credo che metta tutto cio’ all’interno dei nostri testi. Sono testi difficili ad una prima lettura, parlano di materie astratte con metafore moderne e razionali, sempre con un riferimento religioso ma mai di parte.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

-Suoniamo Death Metal melodico, senza fronzoli o pretese di risultare originali a tutti i costi. Non ci basiamo tuttavia sui vecchi canoni death metal melodico, visto che facciamo uso di sintetizzatori, blast e inserti di voci pulite, cose che diciamo nel vecchio gotebourg sound non c’erano. A chi piace il death metal moderno sono sicuro trovera’ alementi interessanti nella nostra musica. Certo e’ un genere di nicchia e settoriale e non ci aspettiamo che un ascoltatore patito del power possa apprezzare piu’ di tanto la nostra musica.

Come nasce un vostro pezzo?

-Io e Cristian proponiamo a vicenda delle idee, di solito io ho gia’ in mente la struttura completa di una canzone, che do’ a cri per le linee vocali e i testi, poi ognuno cerca di inserire all’interno le proprie idee in base alle proprie capacita’ senza alterare la struttura base del pezzo.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

-Personalmente il mio brano preferito e’ in A Firmness Loop Day, che e’ stata diciamo una sfida. E’ un brano piu’ semplice come struttura rispetto agli altri, ma a giudicare dai commenti, e’ un brano efficace nella sua semplicita’. Ci sono chiari riferimenti agli Amon Amarth in questo brano.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

-Sicuramente band di death metal melodico quali Scare simmetry, Blinded Colony, ma anche band progressive quali Shadow Gallery, Zero Hour e una puntatina di power metal alla Gamma Ray per intenderci. L’album ad un primo acchitto suona death metal melodico, ma all’interno si trovano tutte queste influenze.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

-Ci siamo appoggiati alla Kick Agency per una promozione adeguata al cd e ne siamo totalmente soddisfatti. Crediamo che nel nostro mandato abbiano fatto davvero un egregio lavoro. Sigleremo un accordo a breve con la Nadir Rock di Trevor(Sadist) per pianificare delle date live di supporto al disco.

E’ un programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

-Al momento no e’ troppo presto. I nostri progetti futuri sono di far uscire un nuovo album nel 2011 e sicuramente successivamente ci piacerebbe far uscire un DVD dal vivo per “festeggiare” i 3 album della band.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

-La scena musicale italiana e’ satura di band, forse troppe, e per questo e’ difficilissimo avere una chance per uscire dall’undeground. In una statistica ricordo di aver letto che l’underground metal italiano come numero di band e’ il primo in europa. Per noi riuscire a suonare e’ un grande impegno di forze e sacrifici, nonche’ economici, ma speriamo che prima o poi i risultati vengano. Credo che la nostra forza sia il fatto di divertirci in primis, e questo lo si puo’ notare anche in una nostra esibizione dal vivo. Non abbiamo creato una qualche immaggine o un alibi intorno al gruppo. Ci piace suonare questo genere, divertirci e credo che il pubblico lo apprezzi.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

-Sicuramente ci ha semplificato la vita per trovare contatti e fare promozione alla band. E’ uno strumento valido se usato con parsimonia. Invece dall altro canto, trovare il nostro disco in Free Download su portali, torrent e peer-to-peer vari e’ un danno. Un danno economico in primis perche’ si vendono meno copie e se non si vende un cd come si puo’ pensare di andare avanti e fare tour?

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

-Ci valorizza nel contesto in cui e’. Nel senso che con Route Code Selector siamo arrivati ad un punto in cui ognuno ha il proprio spazio all’interno del gruppo. Ci siamo trovati diverse volte con musicisti che volevano fare questo o quello all’interno delle nostra canzoni per dimostrare la loro bravura ma non e’ questo l’approccio. Certo anche a me piacerebbe fare assoli su ogni pezzo e suonare per 3 minuti di fila sweep picking e tapping vari, ma non e’ questo lo spirito di un gruppo. Infatti per “sfogarmi” mi diletto in collaborazioni e continuo a fare canzoni strumentali dove posso mettere dentro tutte le mie idee da malato di virtuosismo. Fatto e’ che i Lunarsea portano via tutto il mio tempo e non ne avrei per dedicarmi ad altri progetti. Preferisco dedicare anima e corpo ad una cosa e farla al 100% piuttosto che fare piu’ cose ma fatte cosi’ allo sbaraglio.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

-Beh, tutti i nostri miti. Mi piacerebbe avere un Michael Stanne alla voce, uno steve harris al basso e qualche assolo di petrucci. Puo’ bastare?

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Vi lascio i nostri recapiti per chiunque volesse darci un ascolto.
www.lunarsea.eu
myspace.com/lunarseaband
info@lunarsea.it

Intervista a cura di Maurizio Mazzarella

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