Ansa News

venerdì 10 luglio 2009

VOIVOD - Infini


Ancora un grande disco per i Voivod che fanno ritorno sul mercato discografico con "Infini" a tre anni di distanza dal precedente "Katorz". Nell'attuale formazione della band canadese, presenzia ancora una volta l'ex Metallica Jason Newsted al basso e la sua prestazione arricchisce notevolmente da un punto di vista prettamente tecnico, quella che è la qualità complessiva di un disco che consente ai Voivod di raggiungere quota dodici studio album. Musicalmente, di thrash in questo disco c'è poco o nulla per essere chiari, ma questo aspetto poteva anche essere prevedibile in un certo senso, mentre presenziano diversi spunti progressivi di vibrante interesse. Ma il sound dei Voivod è sempre stato vario e spiazzante ed "Infini" non fa altro che confermare questa caratterista di una band che in questo episodio, rimarca in modo predominante la componente alternativa della propria musica. E' infatti più facile trovare spunti appartenti ai Foo Fighters ad esempio, che agli stessi Voivod del passato, ma questo non deve far gridare allo scandolo, perché "Infini" nel proprio complesso, è un grande album che ci presenta una band, comunque coerente, in uno stato di forma assolutamente eccellente. Passando al disco, si parte con "God Phones", un pezzo dai toni cupi e particolarmente oscuri nella parte inziale, ma che poi sterza verso uno stile più dinamico e melodico adagiandosi su una struttura "alternative" e ruvida allo stesso tempo, "From The Cave" giova di un grandissimo lavoro delle chitarre e vede la band indurire notevolemente il proprio sound granitico ed impenetrabile senza troppi momenti virtuosi, "Earthache" reupera sonorità perolopiù tradizionali ed anche datate in alcuni frangenti, ma sempre molto efficaci, "Global Warning" invece, è il pezzo che inquadra meglio quelli che sono i Voivod di oggi, grazie alla propria versatilità. Nel preseguo, "A Room With A V.U." rimarca una grande cura degli arrangiamenti, stesso dicasi per "Destroy After Reading" dove si nota una pacata dose di malinconia, differentmente "Treasure Chase" esalta le doti tecniche di Jason Newsted, mentre "Krap Radio" vede i Voivod calcare in modo vertiginoso sull'acceleratore. Nella parte finale del disco, "In Orbit" e "Pyramidome" si assestano su ritmi lenti, ma sempre incisivi, "Deathproof" e Morpheus mostra un sound all'avanguardia, la conclusiva "Volcano" infine, riassume i contenuti e le peculiarità di un disco che i fan della band non faranno molta fatica ad apprezzare.

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella

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