Ansa News

lunedì 20 luglio 2009

EXENCE - Essenza istrionica


Intervista agli italici Exence, ci rispondono Massimiliano Pasciuto e Federico Puleri, rispettivamente voce e chitarra della band:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?


Pule: Con piacere. Hystrionic è il nostro debutto sul mercato e avviene dopo molti anni dalla nascita della band stessa. In tutto questo tempo abbiamo modellato ognisingola traccia di questo album, col fine di ottenere un qualcosa che ci soddisfacesse non solo sul momento ma anche a lungo termine… a volte accade che sin da pochi giorni dopo una registrazione si scovino errori o cose poche gradite e allora abbiamo cercato di eliminare quest’aspetto con la poca fretta. E’ stata un evoluzione naturale, un processo di maturazione ed invecchiamento forse indispensabile per il risultato che ci eravamo prefissati. Tornando alla lunga “attesa” è vero che un musicista curerebbe a livelli maniacali ogni singola nota di ogni pezzo, ma è altrettanto evidente che se ne avesse la possibilità non smetterebbe quasi mai di modificare una canzone negli anni a venire. Dunque arriva un momento, dove la cosa giusta da farsi è voltare pagina e pensare al futuro. Immortalare, fermare il tempo e registrare un disco, oltre che a fotografare i nostri ultimi 8 anni di vita musicale è un modo per progredire nella nostra -spero lunga- avventura. Noi, siamo soddisfatti di ciò che abbiamo fatto e questo era l’obiettivo primario per ripagare la passione e l’impegno che abbiamo impiegato in quasi 18 mesi di lavoro.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

Pule: Gli Exence (ex-Essence) nascono da un idea di Max, che contattò me e Francesco per creare questo progetto estremo dove lui potesse cantare death metal, dato che veniva da una parentesi di power metal. Max e Francesco suonavano con una band tuttora attiva ma di cui non fanno più parte, gli Holy Land. Mirko invece è subentrato nel 2003 e anche lui vantava sul curriculum diverse collaborazioni con svariate band toscane e non. Il mio ingresso nei Vision Divine avvenne quando gli Exence esistevano già da 2 anni e non ho mai avuto intenzione di mollare questo progetto in cui credo moltissimo. Suoniamo insieme da un decennio quasi, e nonostante qualche periodo “morto” siamo sempre qui. Spero di poterti raccontare altri anni di attività fra qualche tempo!

Come è nato invece il nome della band?

Pule: Il nome della band è nato nel modo più comune che si possa immaginare... Ricordo che eravamo tutti più o meno appena maggiorenni e pieni di euforia per il progetto che stava prendendo forma, ci sedemmo a un tavolo con foglio e penna all’interno di un bar, scrivendo tutti i nomi che ci venivano in mente...dai più scontati ai più strani. Confrontando poi, notammo che sia nella bozza di Max che nella mia presenziava il nome ESSENCE; atipico per il genere sia nel "suono" disteso che nel "significato" distante dai canoni. Ci mettemmo poco tempo a decidere che questo sarebbe stato il nome da dare alla band, dato che oltretutto l'etimologia stessa accostava bene al nostro intento musicale e concettuale per diversi motivi. La decisione invece di modificarne le “SS” con una “X” deriva dal fatto che così facendo, pur non snaturandone il suono abbiamo eliminato numerosi problemi di ominimia.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

Max: C’è una strettissima correlazione tra la sezione strumentale e la parte testuale. In questo album ho curato personalmente ogni singolo elemento collegato alla voce, dalle parole alla metrica; in fase di incisione il tutto è stato esaltato dai suggerimenti dei produttori e della band. La stesura di molti testi risale a qualche anno fa ma le tematiche proposte sono ancora molto legate al mio modo di vedere le cose. In generale in quello che scrivo prende forma un sentimento, una visione, una metafora, ma in fondo sempre qualcosa di strettamente universale. L’unico filo conduttore è la rappresentazione di ciò che accomuna ogni essere umano, nel bene e nel male, la sua capacità di essere al contempo conformista e camaleontico nell’agire ma soprattutto nel pensare. E’ per questo che ho deciso insieme alla band di usare “Hystrionic” come titolo del full e di utilizzare l’immagine proposta in copertina. Si potrebbe dire che nell’uomo rappresentato è riassunto l’intero senso dell’album. Il risultato finale è una “eterna dinamica” in cui suono e voce si fondono perfettamente.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

Pule: Mi metti in difficoltà! Sono una persona a cui non è mai riuscito e soprattutto piaciuto “convincere” altre persone a fare qualcosa; spero sempre che ci sia uno stimolo esterno o un qualcosa che avvicini in modo naturale il potenziale ascoltatore. Posso però, affermare con decisione che la nostra priorità primaria è stata e sempre sarà quella di avere un IDENTITA’ concreta e un sound generale che deve essere EXENCE e stop. Senza inventare nulla di innovativo -non abbiamo creato un genere musicale dato che ci muoviamo all’interno di death e thrash metal- credo però di poter dire che il nostro album sia abbastanza personale. Poi, come caratteristiche descrittive posso dire che chi ama la musica estrema, veloce, con ritmiche serrate, cambi di tempo e brani incasinati avrà pan per i suoi denti! Si tratta in sostanza di un album death-thrash progressivo. Spero basti per incuriosire qualche orecchio!

Come nasce un vostro pezzo?

Pule: ...qui mi sbizzarrisco! Un pezzo nasce da un immagine, da una sensazione, da un suono che sento fuori dalla finestra e che nella mia testa suona come un ritmo da elaborare, da una cosa che ti fa incazzare e che senti il bisogno di scrollarti via, dai colori che voglio metaforicamente parlando vedere in alcune situazioni di vita; tutto principalmente dipende dal grado di sensibilità che ho in quel preciso istante. Ci sono infatti periodi “bui” in cui sono totalmente insensibile a tutto e periodi estremamente prolifici per creare musica. Sono un lunatico e ciò si riversa anche nell’aspetto musicale. Inoltre, spesso nascono senza avere lo strumento in mano. Potrei farti una lista lunghissima di modi in cui posso cominciare a scrivere un brano. E’ questo che mi piace della musica; sono libero. Posso crearla in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo e stato mentale. Quello che non riesco a tirare fuori con le parole spesso viene espulso in modo naturale dal cervello attraverso il tasto REC. Vivo la musica in un modo molto serio, e questo oltre a rendermi estremamente palloso (per gli altri) è significativo; raramente sarò in grado di scrivere qualcosa se sono rilassato e spensierato. Trovo l’ispirazione nei momenti più seri e più intensi della mia vita. Una cosa meno astratta però, penso di poterla affermare; i riff più interessanti vengono fuori sempre a notte fonda! Potrei avere mattinate intere a disposizione, ma non sarebbero prolifiche come un quarto d’ora alle 3 di notte. Comporre per me è introspezione e quindi è assolutamente indispensabile un minimo di presupposto. Può sembrare una risposta folle e compunta mavivo la musica e la sua creazione in un modo molto profondo. Sento la necessità di darle la stessa importanza che si deve dare alla lettura di una poesia tanto per intendersi. Poi per carità, da tutte le mie paranoie e convinzioni può nascere anche una merda totale, ma sicuramente sarà uscita con passione! I pezzi quindi nascono, e poi Max interviene con le metriche e i testi.

Max: Il gruppo ha la fortuna di avere al suo interno un chitarrista eccellente, sia nel carisma che nell’aspetto creativo. Tutto questo si riversa in uno stile compositivo assolutamente personale, piacevole (per gli amanti del genere) e tecnicamente di alto livello. Fino a questo momento è stato federico il reale motore nella stesura dei pezzi. In sintesi: lui pensa ad un pezzo quasi nella sua interezza e lo propone al gruppo; vengono apportate modifiche sulla base delle considerazioni dei singoli ed infine intervengo io a completarlo con le voci. Fortunatamente lo strumento informatico e soprattutto l’ausilio dei software musicali ci consente anche di lavorare a distanza e questo, rispetto a qualche anno fa, velocizza i tempi della composizione, grazie ad un feedback costante tra di noi.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Max: Personalmente il brano a cui sono maggiormente legato è “shaman”. Tecnicamente è impeccabile e il ritornello ha una sonorità molto accattivante. Inoltre il riff finale è puro “thrash”, rispecchia in toto il mio background musicale ed è stato quello con cui ho avuto maggior confidenza in fase di registrazione. Dal punto di vista emotivo, la stesura del testo è legata ad un libro che lessi molti anni fa “La via del Wird”, la storia di un giovane scriba cristiano che si ritrova a vivere un’avventura spirituale nelle foreste dell’Inghilterra pagana dell’alto medioevo, scoprendo l’inadeguatezza della sua visione del mondo. In questo percorso è accompagnato da un uomo dalla carismatica fede mistica e dalle formidabili doti sciamaniche. Il testo è esplicitamente legato ad un episodio di questo libro. Figurati che l’ho letto ben 8 volte eh eh…

Pule: Mi sento molto legato al brano strumentale, e non potrebbe essere altrimenti dato che l’ho scritto per la persona che mi ha cresciuto e lasciato da qualche mese. Ogni volta che lo ascolto rivivo le sensazioni che ho provato scrivendolo; è come avere una chiave che ti permette di riaprire una porta che affaccia sul passato, non importa se sia doloroso o meno; in fondo ciò che è veramente magico nella musica è che le note sono un po’ come delle foto no..? Rivederle è sempre emozionante. Da un punto di vista più tecnico invece non saprei cosa risponderti: ogni brano è un parto, e sarebbe impossibile scegliere un figlio rispetto ad un altro!

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

Pule: Come prima ti accennavo, l’intento primario –che riesca o meno!- è sempre quello di rimanere sul nostro binario. Non vorrei mai fare volontariamente il gruppo che “sembra l’altro”. Tuttavia sono cresciuto con heavy metal a 360° in tutte le sue forme e questo inconsciamente ti influenza in stesura brani. Gruppi che adoro, se vuoi qualche nome sono Death, Pantera, Nevermore...ma potrei stilarti una lista di altri 100 nomi che ti risparmio! Gli altri membri della band anche, hanno gusti molto vari che spaziano dal rock più classico ad ogni tipo di musica...eccezion fatta per la roba da Mtv e merda affine.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

Pule: Le nostre mosse future sono basilari; promuovere la band nel miglior modo possibile e continuare ad amare questo progetto affinché possa magari evolversi in una realtà meno underground e più solida. Ciò significa lavoro, dedizione, testardaggine, pazienza e fortuna. Le prime 4 le abbiamo, per la quinta attendiamo...il culo è sempre utile. Abbiamo per adesso solo un festival in programma (tenetevi informati sullo space del gruppo all’indirizzo http://www.myspace.com/exence) e stiamo valutando se affidare il nostro aspetto live ad un agenzia per il futuro, in modo di fare un pò di numero con le date di promozione a Hystrionic. La nostra etichetta si sta muovendo in tal senso ma attualmente non abbiamo una schedule ricchissima...

E’ un programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

Pule: Magari! Considerare mosse simili sarebbe sinomino di successo avvenuto, poiché non avrebbe senso per una band poco ricercata spendere fior di quattrini in un qualcosa che non assicurerebbe né ritorno economico né interesse attorno ad essa. I budget sono scarsi e prima di progettare un discorso simile sarebbe fondamentale un riscontro positivo all’album, che per adesso stiamo attendendo! (il disco è uscito da poco) ...speriamo arrivi! Poi, perché no, ci piacerebbe sicuramente!

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

Max: Sono sicuro che la maggior parte dei gruppi a cui rivolgete questa domanda vi risponde allo stesso modo. Ti posso dire in tre parole come mi sento a riguardo: sfiduciato, disilluso e soprattutto non supportato…in questo campo e nell’heavy metal in particolare l’unica vera ricompensa è la passione…non ho altro da dire

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

Max: Anche in questo caso potrei risponderti come molti fanno, ma quando si parla di internet la faccenda è diversa perché si formano due fazioni, anzi tre: i favorevoli alla pirateria, i contrari e gli indifferenti. Per quanto mi riguarda, appartengo alla terza categoria: se fossi un popstar con soldi a valanga probabilmente non me ne fregherebbe un cazzo se qualche milione di individui scaricasse illegalmente i miei album…tanto altrettanti milioni li comprerebbero e tra sponsor, serate e diritti di immagine sarebbe l’ultima cosa a cui penserei. Da musicista metal penso che se mai qualcuno dovesse scaricare i miei brani, che lo faccia pure…che ti devo dire…fa sempre piacere incontrare per strada qualcuno in più che ti fa i complimenti per la tua musica… Questo è il lato oscuro (per molti) di internet. L’aspetto positivo rimane la condivisione di spazi comuni anche a notevole distanza geografica e la possibilità di farsi un minimo di pubblicità (autonoma per lo più…) con chi non ti conosce anche solo per dire “Io ci sono…se ti interessa”

Pule: Non saprei rispondere; fra qualche anno potrò tracciare un bilancio e capire se questo mondo parallelo ci ha portato dei benefici o meno, ma certo è che basta un attimo per dialogare con l’altra parte del mondo e quindi abbreviare tempi. Altrettanto vero che l’abuso e l’uso scorretto di internet ha segato le gambe a moltissime bands che non hanno magari la possibilità di vendere neppure quel tot di copie che sarebbe necessario a ricoprire le spese sostenute, dato che con un clic si tira giù un album intero 2 ore dopo l’uscita dello stesso. Approfitto di queste ultime 2 righe per ringraziarti dello spazio concessoci, e per salutare tutti i lettori che sono invitati a dare un ascolto ai nostri brani. Dateci una chance! E supportate il metal italiano!

Intervista a cura di Maurizio Mazzarella

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