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giovedì 25 giugno 2009

DEBAUCHERY - Rockers And War


Attivi da poco meno di dieci anni e provenienti dalla Germania, i Debauchery giungono con questo nuovo “Rockers And War”, edito per l’etichetta AFM Records, alla pubblicazione del sesto album in studio, facendo ritorno sul mercato discografico ad un solo anno di distanza dal precedente “Continue To Kill”. La formazione attuale di questa band tedesca vede Thomas alla voce, Jiasheng Wang aka Joshi e Simon Dorn alle chitarre, Marc Jüttner al basso e Oliver "Oli" Zellmann alla batteria. Musicalmente i Debauchery suonano un death metal che può essere grintoso e compatto, come anche virtuoso e dotato di una ponderata melodia, ma “Rockers And War” ha qualcosa di più. Il disco in questione infatti è suddiviso in due parti. Una prima, fino alla sesta traccia, è fedele ai classici canoni del genere, con un mix di sonorità che spaziano dai Death agli Obituary, come anche dai Deicide fino a giungere ai Cannibal Corpse, senza tralasciare i Six Feet Under e qualcosa di black metal in stile Dimmu Borgir. Poi, fino alla conclusione del disco, c’è una seconda parte spiazzante in un certo senso, dove al death metal viene affiancato un hard rock grezzo, tra AC/DC, Motorhead e via discorrendo. Nel complesso quindi, “Rockers And War” (album prodotto egregiamente) può piacere ed in più d’un frangente risulta anche molto gradevole, sopratutto nella seconda parte. Il problema però sta nel fattore “resistenza nel tempo”, nel senso che dopo un primo ascolto questo disco è destinato a finire negli scaffali di casa, perché se l’idea di fondo può risultare gradevole ed anche esplosiva, i componimenti non giovano di quella freschezza necessaria per restare ben saldi nella mente dell’ascoltatore. Si parte con “There Is Only War”, un’autentica dichiarazione di guerra seguita dalla brutale “Primordial Annihilator”, song tecnica ed iper veloce, “Honour & Courage” spiazza per la propria introduzione raffinata, mentre “Savage Mortician” è un vortice sonoro di pura aggressività, come la pungente “Killing Ground” e l’eccellente “Wolves Of The North” impostata su un arrangiamento impeccabile. Ecco poi la seconda parte con “3 Riff Hit”, brano colmo di spunti tecnici di vibrante interesse, “New Rock” a seguire rimarca l’animo rock del progetto, “Hammer Of The Blood God” invece è un’insieme di virtuosismi appetibili, stesso dicasi per la versatile “Demon Lady” e l’intensa “Rocker”. Se amate il death e avete voglia di rischiare questo è il disco che fa per voi, se invece siete puristi del genere dirigete altrove il vostro sguardo.

Voto: 6/10

Maurizio Mazzarella

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