Ansa News

mercoledì 24 giugno 2009

BLACK MESSIAH - First War Of The World


Attivi dal 1992 e provenienti dalla Germania, precisamente dalla città di Gelsenkirchen, i Black Messiah giungono con il nuovo “First War Of The World”, edito per l’etichetta AFM Records, alla pubblicazione del quarto album in studio, facendo ritorno sul mercato discografico a tre anni di distanza dal precedente “Of Myths And Legends”. La formazione attuale di questo combo teutonico è composta da Zagan alla voce, al violino ed al mandolino, Meldric e Zoran alle chitarre, Aknar alle tastiere, Garm al basso e Mike 'Brööh' Bröker alla batteria. Musicalmente la ricetta proposta dai Black Messiah, fonde egregiamente il black metal con il folk, il pagan ed il viking, usufruendo di partiture dai connotati spesso sinfonici ed ultra melodici e da tracce palpabilmente epiche e medioevali. Per essere più chiari e precisi, i punti di riferimento principali sono band del calibro di Ensiferum, Turisas, Cruachan, Tyr e Finntroll, ma non mancano momenti riconducibili a Dimmu Borgir ed Emperor o anche a Rhapsody Of Fire e Cirith Ungol. Detto questo, “First War Of The World” nel suo genere e nel proprio complesso risulta un disco eccellente, prodotto in modo egregio e suonato in maniera impeccabile, valorizzando appieno le doti tecniche e compositive della band. Dopo l’intro “Prologue - The Discovery”, si parte con “The Vanir Tribe”, song cruda, suonata in modo deciso e con grande energia, corredata da ponderati virtuosismi che metteno a fuoco immediatamente quello che è lo stile dei Black Messiah, “Gullveig” a seguire, rimarca in modo evidente la componente folk del disco, giovando di un’incredibile dinamicità e di splendide melodie, differentemente “Von Rachsucht und Lüge” valorizza un sound prettamente epico, districandosi tra trame di puro heavy metal. “Vor den Toren Valhalls” rispolvera uno stile semplice ed alquanto tradizionale, ma sempre molto efficace, “The Battle of Asgaard” è uno dei pezzi più complessi dell’album, con spunti tecnici di vibrante interesse, differentemente “Burn Vanaheimr”, è in assoluto il momento più estremo di “First War Of The World” grazie al suo sound ruvido e robusto. “Das Unterpfand” si adagia su ritmi essenzialmente lenti, ma comunque pungenti, “Andacht” è un brano intenso, profondo e straordinariamente ispirato, il brano bouns “Söldnerschwein” che conclude l’album infine, giova di un arrangiamento curato in modo minuzioso e riassume i contenuti di un disco di grande qualità.

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella

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