Ansa News

martedì 5 luglio 2011

HACKNEYED - Carnival Cadabre


Questi Hackneyed vengono dalla Germania e sono nati circa cinque anni fa. Nel primo periodo di attività, sotto contratto con la Nuclera Blast, hanno raccolto diversi consensi, vivendo un buon momento di fama, forti di due buoni dischi come "Death Prevails", l'esordo del 2008 ed il seguente "Burn After Reaping" uscito un anno più tardi. Poi il cambio di etichetta, l'approdo alla Lifeforce Records ed ecco che a due anni dall'ultima uscita, giunge questa nuova fatica discografica dal titolo "Carnival Cadabre". Da un punto di vista musicale, si navica come sempre nei canoni più nudi e crudi del death metal, con una forte strizzata d'occhio alla classica scena americana, senza mai trascurare anche quelal più estrema scandinava. Ne viene fuori un mix di rabbia e cattiveria di non poco conto, dove la band ci dimostra rispetto al passato una maggiore consepevolezza nei propri mezzi, oltre ad una massiccia maturità, sintomo di aver perseguito una precisa identità, a seguito di una personalità molto forte. Rispetto al passato infatti lo stile si è indurito notevolemente, meno spazio alla tecnica ed agli eventuali prezosismi, per dare maggiore sfogo all'aspetto più aggressivo e duro della propria musica, con un sound ruvido, robusto, ma mai rozzo o grezzo. Nel complesso, c'è davvero poco o altro d'aggiungere. I pezzi sono buoni, hanno un impatto deciso e certamente forte, la presa dei brani non è immediata, ma è comunque semplice. La produzione è buona, non è il fiore all'occhiello del disco, ma è comunque appropria a quello che la band teutonica vuole proporci. Se il death metal scorre nelle vostre vene, direi che sapete cosa fare, anche se onestamente mi aspettavo qualcosa in più perché questo resta sempre il terzo disco, ovvero quello che un gruppo deve farlo decollare, o farlo restare per terra.

Voto: 6,5/10

Maurizio Mazzarella

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