Ansa News

giovedì 9 dicembre 2010

LUCKY BASTARDZ - Intervista alla Band


Intervista ai nostrani Lucky Bastardz in occasione della pubblicazione del loro ultimo album in studio. Ci risponde la band nel suo complesso:

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

(Geppo) - “Bite Me, Dude” è rabbia, ironia, tecnica, ignoranza e cattiveria. Il tutto ficcato a calci in un CD.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

(Paco) - La band è nata nel tour bus della mia vecchia band, i Secret Sphere. Durante quel tour Geppo, che era con noi nelle vesti di responsabile del merchandise, mi convinse a formare una band di puro Rock’n’Roll. Una volta tornati a casa, ci sbattemmo per trovare un bassista e un batterista che avessere attitudine e voglia di spaccare il mondo. Dopo la prima fase di assestamento, la band trovò una formazione stabile e potente con Evan L.A. al basso e Mark alla batteria, e registrammo il primo album. Da marzo di quest’anno, Mr. TNT ha preso il posto di Evan L.A., che rimane un amico, e siamo partiti con la stesura dei brani che sarebbero finiti su questo “Bite Me, Dude”.

Come è nato invece il nome della band?

(Geppo) - Anche questo sempre durante quel tour. Eravamo assieme agli Astral Doors, il loro batterista era un puttaniere convinto e la batteva a tutte. Fece l’errore di puntare anche mia moglie Simona. Dopo avergli fatto gentilmente capire che quella donna non si poteva toccare, lui mi rispose: “Oh, sure man. You are a Lucky Bastard!”. Tra le risate generali, quel termine mi rimase impresso ed in seguito decidemmo di farne il nome della band.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

(Paco) - Nei nostri testi si parla della nostra vita quotidiana, dei momenti che vediamo o viviamo nell’ottica dei Lucky Bastardz, condita con rabbia, birra e Rock’n’Roll.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

(Mark) - Ci piace definirci una “double-kick engine rock’n’roll” band, per cui gli elementi fondamentali del nostro sound sono doppia cassa martellante, voce ruvida e sgraziata, un massiccio muro di chitarre e un tappeto di basso che trova la melodia anche nelle parti più thrash. Ovviamente non abbiamo la presunzione di proporre un tipo di musica innovativo, il nostro obiettivo è quello di divertire l’ascoltatore, possibilmente prendendolo a calci in culo con la nostra energia!

Come nasce un vostro pezzo?

(Mark) - I pezzi di quest’ultimo album sono nati principalmente da Paco e me. Dopo aver registrato velocemente la struttura del pezzo, con una chitarra guida e una batteria midi, portavamo il pezzo al resto della band. Una volta ascoltato, ognuno era libero di esprimere pareri o proporre variazioni. Dopo una prima fase di arrangiamento, e una volta scelti i pezzi che avrebbero formato la tracklist dell’album, siamo stati impegnati in pre-produzione per oltre un mese. Qui i pezzi sono stati registrati seguendo lo stesso procedimento applicato per la registrazione vera e propria: tutto questo è stato molto utile, ci ha totalmente immersi nell’atmosfera tipica da studio, per questo siamo convinti che questo “Bite Me, Dude” sia stato molto più curato rispetto al primo album.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

(La band) - Quando suoniamo dal vivo, il pezzo che preferiamo è il brano che stiamo suonando in quel momento.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

(Mark) - Abbiamo tutti e quattro gusti molto simili ma nello stesso tempo molto diversi. Geppo è figlio di tutta la scuola thrash anni ’80 ma nello stesso tempo adora il rockabilly e l’industrial, Paco viene da esperienze power ma è da sempre un estimatore dell’hard rock/glam tipico dei fine anni ’80, Mr. TNT cresce in un tributo ai Dream Theater assieme a me, infine io sono inoltre appassionato di thrash/death anni ’80-’90. Un bel mix no?!

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?

(Mark) - L’unica cosa che abbiamo in previsione per promuovere l’album, e l’unica cosa che continueremo a fare incessantemente, è suonare. Ovunque e per chiunque. Dal grande palco, al grande festival, al baretto di provincia. È l’unico modo, oltre che il più diretto, di portare a più orecchie possibile la nostra musica, fare esperienze e conoscere sempre più persone.

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

(Geppo) - Per un album dal vivo penso che se ne riparlerà fra tre o quattro anni. Un DVD sarebbe bello, ma troppo costoso per le nostre tasche. Abbiamo, però, recentemente girato il videoclip di Sin City, con il quale intaseremo di spamming tutto il web e di cui non è esclusa la rotazione su qualche emittente TV.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

(La band) - La scena musicale italiana pullula di band di talento, come Dustineyes, Ul Mik Longobardeath, Backstage Heroes, Sfregio e Lethal Poison. Purtroppo l’aspetto triste è la difficoltà di trovare locali disposti a farci suonare. Ormai offrono sempre e solo quelle cazzo di cover band.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

(Mark) - Fino ad ora internet ci ha sicuramente dato una mano. Portali come myspace e facebook sono pura pubblicità gratuita, aiutano a farsi conoscere, a promuovere i nostri eventi Live, a martellare sempre e costantemente la gente, a far capire che i Lucky Bastardz sono vivi e incazzati!

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

(Geppo) - Pur non essendo i soliti techno-prog-power-death-jazz-symphonic metal band, la nostra forza è nella semplicità, nella pulizia dell’esecuzione e nella brutalità che ci contraddistingue. È li che troviamo la nostra soddisfazione.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

(La band) - L’elenco sarebbe lunghissimo, per ora siamo già soddisfatti di aver condiviso il palco con Onkle Tom Angelripper, Pino Scotto, Hardcore Superstar, Crashdiet e Crucified Barbara. Ora non vediamo l’ora di spaccare le piastrelle dei muri del Rock’n’Roll Arena a casa del nostro grande Ale Fuzz, aprendo per S.T.P. e Peter Pan Speedrock.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

(La band) - Grazie a chi ci segue dall’inizio, grazie a chi ci segue da poco, grazie a chi compra i nostri dischi e indossa le nostre t-shirts, grazie a chi si spacca la schiena ai nostri concerti e grazie a quelli che leggeranno questa intervista.

Intervista di Maurizio Mazzarella

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