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lunedì 17 maggio 2010

DREYELANDS - Le Stanze delle Rivelazioni


Intervista agli ungheresi Dreyelands in occasione della pubblicazione del loro ultimo disco "Rooms of Revelation". Ci risponde il chitarrista del gruppo András Horváth:

Come definiresti in termini musicali il vostro nuovo album? Vuoi introdurlo?

-E' una miscela molto gustosa di generi diversi. Sulla base di heavy metal progressive, con un tocco AOR anni '80. Canzoni con intermezzi moderni, un suono pesante, ma estremamente melodico, temi facilmente accessibile a livello di liriche. Ci sono canzoni con cori radiofonici, ma abbiamo anche scritto alcuni riff davvero molto pesanti. Ci piace combinare queste cose...

Quanto tempo è stato necessario per registrarlo?

-È stato un processo molto lungo. Abbiamo iniziato le registrazioni per la primavera del 2008 e terminato nel novembre dello stesso anno. Il Mixaggio ed il mastering li abbiamo effettuati nel gennaio 2009. Abbiamo frammentato le registrazioni, perché tutti noi abbiamo dei posti di lavoro privati e le famiglie in continua crescita (dall'inizio delle registrazioni fino all'uscita dell'album abbiamo avuto cinque neonati nella band). Quindi abbiamo lavorato in periodedo breve,a comunque relativamente lungo.

Qual è l'origine di una vostra canzone? Come create una canzone?

-In linea di massima scrivo la spina dorsale delle canzoni e prendo le idee in sala prove dove discuto con gli altri e cambio determinate parti se è necessario. Ma ci sono alcune canzoni che abbiamo fatto in sala prove prove interamente con gli altri ragazzi della band. Abbiamo come politica che tutte le idee devono essere sperimentate. Quando la musica è pronta, e tutti siamo contenti, le registriamo e le inviamo al cantante Nikola, che vive a 250 km da noi, lui scrive le linee vocali e ci invia i file. Così il nostro batterista Omar scrive i testi. (Anche se due testi di altrettanti brani sull'album sono stati scritti dal nostro amico Endre Tarjányi che è il cantante degli Stonedirt una stoner band ungherese).

Quali sono gli argomenti trattati nel nuovo album?

-E' un concept album. E' un viaggio in una mente schizofrenica. C'è un ragazzo che ama la sua donna prima della realizzazione del loro amore. Egli inizia il suo viaggio immaginario in una casa e mentre sale stanza per stanza si avvicina alle risposte ed al suo destino. Ci sono un sacco di storie di non finte della vita umana. Forse dovremmo scrivere dei testi per protestare su qualcosa, ma in questo momento abbiamo voluto fare un album solo per divertimento. E' come un romanzo di Agatha Christie.

Qual è il brano del nuovo album al quale ti senti più affezionato?

-Per me sono "Fragments" e "Leaving Grace". "Fragments" è un brano molto complesso, ma orecchiabile, quello che amo ascoltare e suonare... In "Leaving Grace" c'è il più pesante riff della mia vita. Ai ragazzi della band piace molto anche "Leaving Grace". E' una canzone molto semplice da suonare, ma sai, è qualcosa di eterno che non posso spiegare ancora, ma io la sento in continuazione.

Quali sono le band che hanno influenzato il vostro sound di più?

-Tutti ascoltiamo un sacco di musica ed un sacco di generi nella band quindi è una domanda difficile. Abbiamo tutti un concetto molto diverso di musica. Comunenemente ascoltiamo band progressive metal come Dream Theater, Queensryche, Symphony X, Pagan's Mind, Circus Maximus, Vanden Plas, Ayreon, Beyond Twilight, ma anche gruppi più leggeri come Pink Floyd, Queen... Certamente c'è anche un'enorme influenza AOR/hard rock da parte mia, perché io adoro gruppi come Europe, Whitesnake, Def Leppard, Blue Murder, Gotthard, Aerosmith, Extreme, Winger, Van Halen... Questa è la musica della mia infanzia. Ma ci piacce molto anche il lato più oscuro del metal come Strapping Young Lad, Meshuggah, Behemoth, Opeth, Pantera. E noi ascoltiamo anche grunge, jazz ecc... Come potete vedere, ci sono un sacco di generi.

Cosa vi aspettate dal nuovo album?

-Spero che la nostra musica possa arrivare a quante più persone possibili. Il nostro obiettivo è che un sacco di persone possano conosere il nome dei Dreyelands. E ci piacerebbe fare un sacco di altri album ovviamente ...

Cosa ne pensi del mondo della music business? Come lo giudichi?

-Non voglio giudicarlo. Certo è che la situazione attuale con la condivisione illegale di mp3 si può essere anche arrestati. Ma non sembra un problema attuale. Ho comprato un LP in vinile in un negozio di seconda mano solo pochi giorni fa. Sulla copertina posteriore c'è un quadretto. Si tratta di un teschio con le tibie incrociate, dove il cranio è una cassetta audio. Il testo è: "Le copie illegali stanno uccidendo la musica... Ed è illegale". L'album è del 1983! Forse la soluzione è in un sistema dove download legale può essere fatto attraverso una sottoscrizione, dove le persone possono pagare un importo da fissare per avere accesso illimitato per il download. Penso che sia molto importante dare al cliente un servizio di alta qualità, perché ne valga la pena di pagare. E gli LP ed i CD e rimarranno solo per i fans più incalliti, che come me, hanno una grande collezione di dischi.

Quali sono le principali difficoltà per una band come la vostra?

-E' molto difficile suonare in Ungheria ed Serbia, dove viviamo, perché ci sono solo pochi club in cui ci sono condizioni degne. Ci piacerebbe suonare il più possibile. Così siamo alla ricerca della possibilità di suoanre all'estero.

C'è qualche musicista con il quale desiderate collaborare un giorno?

-Naturalmente, ce ne sono un sacco. Senza nessuna pretesa, mi piacerebbe suonare con Arjen Anthony Lucassen, Jorn Lande, Mike Portnoy, Jorn Viggo Löfstad, John Macaluso, Victor Smolski, Devin Townsend, Marco Mendoza, Tony Levin, Steve Vai, se fosse ancora vivo Freddie Mercury, ecc...

Quali sono i piani futuri per la band? Come volete promuovere il vostro nuovo album?

-Ci piacerebbe suonare molto e vorrei fare altre registrazioni.

Pubblicherete un live CD o un DVD?

-Ci piacerebbe, ma non è ancora previsto.

Vuoi lasciare un messaggio ai nostri lettori?

-Amo la musica! date acqua alle terre altrimenti ogni pianta morirà! E sappiamo tutti: le piante non sono metal!

Intervista di Maurizio Mazzarella

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