Ansa News

sabato 20 marzo 2010

ARISE - The Reckoning


Provenienti dalla Svezia ed attivi praticamente dal 1994, gli Arise con questo nuovo "The Reckoning", edito per l'etichetta Regain Records, giungono alla pubblicazione del proprio quarto lavoro in studio, facendo ritorno sul mercato discografico a distanza di quattro anni dal precedente "The Beautiful New World". Musicalmente siamo nel campo del death metal di classica scuola scandinava, anche se questa band mostra uno stile molto personale, con svariate di thrash e qualche piccola sfumatura di Sepultura, non a caso il nome della band nasce proprio dal titolo di un disco di successo dell'ex band di Max Cavalera. Nel complesso ad ogni modo, il punto di riferimento principale per gli Arise restano band come gli At The Gates ad esempio, anche se è facile trovare tracce dei primi Dark Tranquillity, come dei primissimi In Flames, Soilwork, Children Of Bodom e via discorrendo. Ne viene fuori nel complesso un buon disco, assolutamente ben composto ed egregiamente suonato, con ogni componente del gruppo che mostra una discreta preparazione da un punto di vista tecnico. "The Reckoning" piace perché è un disco che sa essere incisivo ed intenso allo stesso tempo, perché alla rabbia, all'aggressività ed all'energia, fonde in modo eccellente anche una ponderata dose di melodia che lo rende particolarmente affascinante, seducente ed anche accattivante, un po' come accade ai Dark Tranquillity, una band che ha molti punti in comune con gli Arise, non a caso in uno dei brani del disco è ospite un certo Mikel Stanne. Buona anche la produzione, nel complesso adeguata ad un disco di questo genere, anche se si poteva fare qualcosina in più, con un lavoro leggermente migliore in questo senso, "The Reckoning" avrebbe potuto competere con qualche altro lavoro del settore più noto senza alcun problema, ma questo non toglie che siamo di fronte ad un prodotto di valore, anzi, lo conferma. Per i sostenitori di questo settore quindi, questo resta un prodotto vivamente consigliato.

Voto: 7,5/10

Maurizio Mazzarella

Nessun commento:

Posta un commento