Intervista agli italianissimi Node, ci rispondono il cantante del gruppo Giuseppe "Rex"Caruso ed il chitarrista Gary D'Eramo:
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
Rex: Si intitola “In The End Everything is a Gag”, e contiene dieci tracce di emozioni, che partendo dalla furia più bestiale, caratteristica dei Node, attraversano vari stadi dei sentimenti umani. Nonostante sia stato realizzato piuttosto rapidamente, rispecchia la nuova natura della band, ognuno di noi ha messo del suo per produrre questo disco e il risultato è un sound più moderno e d’impatto.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
Gary : La band si forma nel 1994 per volontà mia e di Steve Minelli allora axeman dei Death SS, due mini LP, cinque album, una marea di Live in giro per il continente, e sedici anni di storia… pensare che tutto è nato per scherzo tra me e Steve ai tempi… non ci crederebbe nessuno, la decisione di formare la band è nata una sera di alcool estremo all’Acquatica di Milano, dopo due giorni eravamo in sala prove… dopo un anno il minicd dopo due il primo album e così via… tanta passione e tanto amore per la musica, invariato da ben sedici anni.
Come è nato invece il nome della band?
Gary: Deriva da una porta informatica chiamata appunto NODE è il punto di congiunzione tra il sistema operativo e gli agenti esterni ad esso. Il nome fu scelto da Steve, dato che ai tempi i testi trattavano molto il rapporto tra uomo e tecnologia, con varianti cyber fantasy… un po’ alla Fear Factory per intenderci meglio..
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
Rex: I testi, che sono stati scritti da me, Gary e Marco, parlano di noi e delle nostre esperienze di vita. Tranne per “New Order” che tratta un argomento che mi preoccupa alquanto che è quello della regressione mentale di massa, purtroppo caratteristica del nostro tempo. I testi hanno un peso determinante a mio parere, anche se non tutti ci fanno caso, ognuno è un modo a se. Per me e parlo dei testi che ho scritto fin ora, non sono semplicemente qualcosa per far sentire che c’è una voce, sono un vero e proprio messaggio che spero, venga recepito da chi ascolta le canzoni.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
Rex: Le qualità sicuramente sono l’immediatezza e la compattezza dei brani , non credo si possa rimanere fermi sentendo questo tipo di musica durante un live. Ci sono anche parti introspettive e armoniche che rendono il tutto piacevole all’ascolto anche da casa, abbiamo cercato di non tralasciare niente, per mantenere sempre viva l’attenzione dell’ascoltatore e credo proprio che ci siamo riusciti.
Come nasce un vostro pezzo?
Gary: Solitamente registriamo separatamente una marea di riffs, poi passano al vaglio della band, si prendono quelli che riteniamo piu’ interessanti e cominciamo a lavorarci, poi finita la fase di arrangiamento si aggiungono linee vocali e poi testi… fatto tutto si parte a provarli in sala prove sino alla paranoia.
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
Rex: Questa domanda dovrebbe essere posta singolarmente ad ognuno di noi, penso che avresti cinque risposte differenti. Per quanto mi riguarda brani a cui tengo molto sono “All my faults” e “In death you live” per via dei messaggi contenuti nei testi e degli stati emozionali che mi suscitano quando le suoniamo.
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
Gary: Maggiormente non lo so, ma sicuramente Machine Head, Death, Messhugah, Porcupine Tree, Obituary, e Gojira
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
Gary: Sono gia’ confermate alcune date visibili sul nostro sito www.node.it oppure su www.myspace.com/nodeband stiamo cercando di suonare il piu’ possibile, sabato scorso abbiamo cominciato il tour allo Zoe di Milano e la risposta e’ stata massiccia!!!! Speriamo in bene per il futuro.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
Gary: Preferiamo fare album in studio…gia’ la situazione discografica ed economica è difficile… fare un dvd sarebbe altresì una spesa inutile, meglio un buon album… per il live ci sono delle tracce pronte, innumerevoli per la verità registrate durante lo scorso tour europeo… alcune di queste le abbiamo utilizzate come bonus nelle ristampe di Sweatshops e das Kapital, appena uscite per Punishment 18 Records.
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
Rex: Nella scena italiana vedo gran tumulto, ci sono miriadi di band che cercano di venire a galla, purtroppo con scarsi risultati, non ci sono più soldi per produrre i dischi e le etichette fanno una fatica mostruosa a tirare a campare, costringendo a volte le band, a fare dei sacrifici assurdi per poter fare uscire un disco. Per i gestori dei locali è più o meno la stessa cosa, i cachet sono sempre più bassi, così facendo i gruppi o smenano soldi di tasca loro per poter suonare in giro, oppure si limitano ai locali “sotto casa”. In sostanza non siamo messi bene.
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
Rex: Internet è una manna dal cielo per noi, la rete ci permette di allargare i nostri contatti e farci conoscere sempre a più persone. Non essendo i vari Metallica e mostri sacri, il problema della pirateria ci influenza ben poco, anzi a volte ci aiuta a raggiungere un pubblico più ampio, quindi god bless Internet!
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
Gary & Rex: Gia’ avere un Palco valorizza… c’è gente che non ha la possibilita’ di esprimere le proprie qualita’ su un palco… ci sentiamo fortunati e soddisfatti!!!
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
Gary: Da parte Mia mi piacerebbe collaborare con Max Cavalera…. giusto per vedere chi è piu’ ignorante tra noi due (ride n.d.r.).
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
Gary & Rex: Grazie a tutti per l’attenzione concessaci..e grazie a voi per il supporto.. Saremo in giro per l’italia nei prossimi mesi ci vediamo on stage!!!! STAY EVIL!!!
Intervista a cura di Maurizio Mazzarella
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
Rex: Si intitola “In The End Everything is a Gag”, e contiene dieci tracce di emozioni, che partendo dalla furia più bestiale, caratteristica dei Node, attraversano vari stadi dei sentimenti umani. Nonostante sia stato realizzato piuttosto rapidamente, rispecchia la nuova natura della band, ognuno di noi ha messo del suo per produrre questo disco e il risultato è un sound più moderno e d’impatto.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
Gary : La band si forma nel 1994 per volontà mia e di Steve Minelli allora axeman dei Death SS, due mini LP, cinque album, una marea di Live in giro per il continente, e sedici anni di storia… pensare che tutto è nato per scherzo tra me e Steve ai tempi… non ci crederebbe nessuno, la decisione di formare la band è nata una sera di alcool estremo all’Acquatica di Milano, dopo due giorni eravamo in sala prove… dopo un anno il minicd dopo due il primo album e così via… tanta passione e tanto amore per la musica, invariato da ben sedici anni.
Come è nato invece il nome della band?
Gary: Deriva da una porta informatica chiamata appunto NODE è il punto di congiunzione tra il sistema operativo e gli agenti esterni ad esso. Il nome fu scelto da Steve, dato che ai tempi i testi trattavano molto il rapporto tra uomo e tecnologia, con varianti cyber fantasy… un po’ alla Fear Factory per intenderci meglio..
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
Rex: I testi, che sono stati scritti da me, Gary e Marco, parlano di noi e delle nostre esperienze di vita. Tranne per “New Order” che tratta un argomento che mi preoccupa alquanto che è quello della regressione mentale di massa, purtroppo caratteristica del nostro tempo. I testi hanno un peso determinante a mio parere, anche se non tutti ci fanno caso, ognuno è un modo a se. Per me e parlo dei testi che ho scritto fin ora, non sono semplicemente qualcosa per far sentire che c’è una voce, sono un vero e proprio messaggio che spero, venga recepito da chi ascolta le canzoni.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
Rex: Le qualità sicuramente sono l’immediatezza e la compattezza dei brani , non credo si possa rimanere fermi sentendo questo tipo di musica durante un live. Ci sono anche parti introspettive e armoniche che rendono il tutto piacevole all’ascolto anche da casa, abbiamo cercato di non tralasciare niente, per mantenere sempre viva l’attenzione dell’ascoltatore e credo proprio che ci siamo riusciti.
Come nasce un vostro pezzo?
Gary: Solitamente registriamo separatamente una marea di riffs, poi passano al vaglio della band, si prendono quelli che riteniamo piu’ interessanti e cominciamo a lavorarci, poi finita la fase di arrangiamento si aggiungono linee vocali e poi testi… fatto tutto si parte a provarli in sala prove sino alla paranoia.
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
Rex: Questa domanda dovrebbe essere posta singolarmente ad ognuno di noi, penso che avresti cinque risposte differenti. Per quanto mi riguarda brani a cui tengo molto sono “All my faults” e “In death you live” per via dei messaggi contenuti nei testi e degli stati emozionali che mi suscitano quando le suoniamo.
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
Gary: Maggiormente non lo so, ma sicuramente Machine Head, Death, Messhugah, Porcupine Tree, Obituary, e Gojira
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
Gary: Sono gia’ confermate alcune date visibili sul nostro sito www.node.it oppure su www.myspace.com/nodeband stiamo cercando di suonare il piu’ possibile, sabato scorso abbiamo cominciato il tour allo Zoe di Milano e la risposta e’ stata massiccia!!!! Speriamo in bene per il futuro.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
Gary: Preferiamo fare album in studio…gia’ la situazione discografica ed economica è difficile… fare un dvd sarebbe altresì una spesa inutile, meglio un buon album… per il live ci sono delle tracce pronte, innumerevoli per la verità registrate durante lo scorso tour europeo… alcune di queste le abbiamo utilizzate come bonus nelle ristampe di Sweatshops e das Kapital, appena uscite per Punishment 18 Records.
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
Rex: Nella scena italiana vedo gran tumulto, ci sono miriadi di band che cercano di venire a galla, purtroppo con scarsi risultati, non ci sono più soldi per produrre i dischi e le etichette fanno una fatica mostruosa a tirare a campare, costringendo a volte le band, a fare dei sacrifici assurdi per poter fare uscire un disco. Per i gestori dei locali è più o meno la stessa cosa, i cachet sono sempre più bassi, così facendo i gruppi o smenano soldi di tasca loro per poter suonare in giro, oppure si limitano ai locali “sotto casa”. In sostanza non siamo messi bene.
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
Rex: Internet è una manna dal cielo per noi, la rete ci permette di allargare i nostri contatti e farci conoscere sempre a più persone. Non essendo i vari Metallica e mostri sacri, il problema della pirateria ci influenza ben poco, anzi a volte ci aiuta a raggiungere un pubblico più ampio, quindi god bless Internet!
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
Gary & Rex: Gia’ avere un Palco valorizza… c’è gente che non ha la possibilita’ di esprimere le proprie qualita’ su un palco… ci sentiamo fortunati e soddisfatti!!!
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
Gary: Da parte Mia mi piacerebbe collaborare con Max Cavalera…. giusto per vedere chi è piu’ ignorante tra noi due (ride n.d.r.).
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
Gary & Rex: Grazie a tutti per l’attenzione concessaci..e grazie a voi per il supporto.. Saremo in giro per l’italia nei prossimi mesi ci vediamo on stage!!!! STAY EVIL!!!
Intervista a cura di Maurizio Mazzarella
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