Intervista agli italianissimi Infernal Angels, ci risponde il cantante della band XeS:
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
-Innanzitutto grazie dello spazio concessoci. “Midwinter Blood” è un album che racchiude in se molte sfaccettature del black metal, un album sì violento e veloce ma anche melodico e a tratti epicheggiante con una produzione potente che enfatizza il lato oscuro delle composizioni.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
-La band nasce ormai nel lontano 2002 in Basilicata, dalle ceneri di un precedente progetto che vedeva coinvolti me e il primo chitarrista della band, Prince Of Tears. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti e tanti membri sono passati all’interno della band. Io mi sono trasferito nelle Marche e ho trovato aiuto per continuare il progetto Infernal Angels in musicisti appartenenti alla scena Marchigiana/Umbra. Ora la line up è composta da me alla voce, Managarmr (Disjecta) alla chitarra, Strid (Morkal) alla seconda chitarra, Beast (Morkal) al basso e Midgard (Criptum) alla batteria.
Come è nato invece il nome della band?
-Il nome della band è legato alle tematiche abbiamo sviluppato sul nostro secondo demo, che prendono spunto dall’opera di John Milton “ Il Paradiso Perduto”, che come saprai, narra l'episodio biblico della caduta dell'uomo: la tentazione di Adamo e Eva a opera di Satana e la loro cacciata dal giardino dell'Eden. L'opera di Milton racconta due vicende: quella di Satana e quella di Adamo ed Eva. Quella di Lucifero, che è poi quella che noi avevamo trattato, rende omaggio agli antichi poemi epici di argomento guerresco. Inizia in medias res, dopo che Lucifero e gli altri angeli ribelli sono stati sconfitti e scaraventati da Dio nell'Inferno. Nel "Pandemonio" Lucifero deve impiegare le sue abilità retoriche per far ordine tra i suoi seguaci; è affiancato dai suoi fedeli tenenti Mammone e Belzebù. Alla fine della discussione, Satana si offre volontario per avvelenare la Terra, appena creata. Affronta da solo i pericoli dell'Abisso in un modo che ricorda molto quello di Ulisse e di Enea dopo i loro viaggi nelle regioni ctonie dell'Oltretomba.
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
-Le tematiche che affrontiamo nei nostri testi riguardano episodi biblici, anticristianesimo e visioni personali, come ad esempio l’ossessione per il sangue che, Mohr, autrice di alcuni testi di “Midwinter Blood”, ha. I testi comunque vengono adattati alla musica.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
-Penso che “Midwinter Blood” sia un album che, pur restando ben ancorato agli stilemi del Black Metal tradizionale, abbia molti spunti personali, sia ben chiaro che non inventiamo nulla di nuovo e nemmeno abbiamo la presunzione di pensarlo. Noi amiamo tutti il metal estremo in generale e nella nostra musica cerchiamo di fare confluire tutte le nostre influenze cercando di creare qualcosa di estremo e violento, ma allo stesso tempo melodico ed atmosferico.
Come nasce un vostro pezzo?
-Penso come il 99% delle canzoni. Partiamo da dei riff di chitarra e poi cerchiamo di evolverli.
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
-E’ una domanda molto difficile questa è come dover scegliere a quale figlio vuoi più, bene. Penso che “Midwinter Blood” vada ascoltato nella sua interezza per avere un quadro bene definito della nostra musica, sia a livello tecnico che emozionale.
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
-Tutto il movimento estremo ha influenzato la nostra crescita, ma ti ripeto, noi cerchiamo di restare il più possibile personali anche se è molto difficile, perché il black metal è un genere molto particolare: se rimani fedele alla linea sei un clone, se esci fuori dal seminato non sei più black metal, capirai che è molto difficile accontentare tutti, ma noi siamo dell’opinione che la nostra musica debba in primis piacere a noi.
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
-Per promuovere “Midwinter Blood” stiamo suonando in giro per l’Italia, il 20 Febbraio suoneremo a Pescara, poi dovremmo recuperare una data a Perugia con i Fleshgod Apocalypse, a Maggio saremo al Black Lake III a Brescia, in compagnia di band del calibro di Satanic Warmaster, Behexen, Melancolia Estatica, a Luglio abbiamo un altro festival a Padova e poi vediamo cosa verrà fuori. Poi in contemporanea stiamo scrivendo materiale nuovo che è ancora in fase embrionale, ma che già suona diverso da “Midwinter Blood”, ma è presto per dire come suonerà il nuovo album.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
-Per fare un live album o un DVD, ci vogliono fondi che attualmente non abbiamo, magari in futuro si vedrà, ma per ora non è una di certo qualcosa a cui pensiamo.
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
-Ti dirò una cosa, sono stanco della “scena” italiana, anche se non esiste assolutamente qualcosa che si possa chiamare “scena.” Ci sono delle buonissime band e altre veramente ridicole e la maggior parte di esse si credono gli inventori del metal. Ho rapporti buoni con alcune band, ma rispetto a qualche anno fa mi sono veramente stufato di fare il bravo e buono a tutti i costi. Così ti dico che la scena italiana mentalmente e non musicalmente, fa davvero cagare. Finché si andrà avanti a furia di amicizie, oppure pagando per suonare ai grossi festival o per andare in tour con grossi nomi, rimarremo sempre una scena secondaria rispetto al resto d’Europa. Le problematiche sono proprio queste: mancanza di spazi per suonare, una mafia su quei pochi locali che fanno suonare dal vivo, una mafia sulle grosse manifestazioni, sempre gli stessi gruppi che suonano. Sono davvero nauseato, quindi vado avanti per la mia strada e basta.
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
-Penso che Internet sia stato importante per far girare il più possibile il nome e la nostra musica, ma ha di certo il lato negativo che con il file sharing sfrenato, pochi acquistano i cd e quindi di conseguenza sono sempre meno le etichette che investono sulle band emergenti. E’ davvero difficile la situazione.
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
-Personalmente non ci ho mai pensato, ma credo che ognuno di noi sia soddisfatto di quello che fa, altrimenti non lo farebbe.
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
-Con Kate Perry…. A parte gli scherzi, mi piacerebbe collaborare con Sakis dei Rotting Christ e con Ihsahn.
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
-No….
Intervista a cura di Maurizio Mazzarella
Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?
-Innanzitutto grazie dello spazio concessoci. “Midwinter Blood” è un album che racchiude in se molte sfaccettature del black metal, un album sì violento e veloce ma anche melodico e a tratti epicheggiante con una produzione potente che enfatizza il lato oscuro delle composizioni.
Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?
-La band nasce ormai nel lontano 2002 in Basilicata, dalle ceneri di un precedente progetto che vedeva coinvolti me e il primo chitarrista della band, Prince Of Tears. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti e tanti membri sono passati all’interno della band. Io mi sono trasferito nelle Marche e ho trovato aiuto per continuare il progetto Infernal Angels in musicisti appartenenti alla scena Marchigiana/Umbra. Ora la line up è composta da me alla voce, Managarmr (Disjecta) alla chitarra, Strid (Morkal) alla seconda chitarra, Beast (Morkal) al basso e Midgard (Criptum) alla batteria.
Come è nato invece il nome della band?
-Il nome della band è legato alle tematiche abbiamo sviluppato sul nostro secondo demo, che prendono spunto dall’opera di John Milton “ Il Paradiso Perduto”, che come saprai, narra l'episodio biblico della caduta dell'uomo: la tentazione di Adamo e Eva a opera di Satana e la loro cacciata dal giardino dell'Eden. L'opera di Milton racconta due vicende: quella di Satana e quella di Adamo ed Eva. Quella di Lucifero, che è poi quella che noi avevamo trattato, rende omaggio agli antichi poemi epici di argomento guerresco. Inizia in medias res, dopo che Lucifero e gli altri angeli ribelli sono stati sconfitti e scaraventati da Dio nell'Inferno. Nel "Pandemonio" Lucifero deve impiegare le sue abilità retoriche per far ordine tra i suoi seguaci; è affiancato dai suoi fedeli tenenti Mammone e Belzebù. Alla fine della discussione, Satana si offre volontario per avvelenare la Terra, appena creata. Affronta da solo i pericoli dell'Abisso in un modo che ricorda molto quello di Ulisse e di Enea dopo i loro viaggi nelle regioni ctonie dell'Oltretomba.
Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?
-Le tematiche che affrontiamo nei nostri testi riguardano episodi biblici, anticristianesimo e visioni personali, come ad esempio l’ossessione per il sangue che, Mohr, autrice di alcuni testi di “Midwinter Blood”, ha. I testi comunque vengono adattati alla musica.
Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?
-Penso che “Midwinter Blood” sia un album che, pur restando ben ancorato agli stilemi del Black Metal tradizionale, abbia molti spunti personali, sia ben chiaro che non inventiamo nulla di nuovo e nemmeno abbiamo la presunzione di pensarlo. Noi amiamo tutti il metal estremo in generale e nella nostra musica cerchiamo di fare confluire tutte le nostre influenze cercando di creare qualcosa di estremo e violento, ma allo stesso tempo melodico ed atmosferico.
Come nasce un vostro pezzo?
-Penso come il 99% delle canzoni. Partiamo da dei riff di chitarra e poi cerchiamo di evolverli.
Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?
-E’ una domanda molto difficile questa è come dover scegliere a quale figlio vuoi più, bene. Penso che “Midwinter Blood” vada ascoltato nella sua interezza per avere un quadro bene definito della nostra musica, sia a livello tecnico che emozionale.
Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?
-Tutto il movimento estremo ha influenzato la nostra crescita, ma ti ripeto, noi cerchiamo di restare il più possibile personali anche se è molto difficile, perché il black metal è un genere molto particolare: se rimani fedele alla linea sei un clone, se esci fuori dal seminato non sei più black metal, capirai che è molto difficile accontentare tutti, ma noi siamo dell’opinione che la nostra musica debba in primis piacere a noi.
Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?
-Per promuovere “Midwinter Blood” stiamo suonando in giro per l’Italia, il 20 Febbraio suoneremo a Pescara, poi dovremmo recuperare una data a Perugia con i Fleshgod Apocalypse, a Maggio saremo al Black Lake III a Brescia, in compagnia di band del calibro di Satanic Warmaster, Behexen, Melancolia Estatica, a Luglio abbiamo un altro festival a Padova e poi vediamo cosa verrà fuori. Poi in contemporanea stiamo scrivendo materiale nuovo che è ancora in fase embrionale, ma che già suona diverso da “Midwinter Blood”, ma è presto per dire come suonerà il nuovo album.
E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?
-Per fare un live album o un DVD, ci vogliono fondi che attualmente non abbiamo, magari in futuro si vedrà, ma per ora non è una di certo qualcosa a cui pensiamo.
Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?
-Ti dirò una cosa, sono stanco della “scena” italiana, anche se non esiste assolutamente qualcosa che si possa chiamare “scena.” Ci sono delle buonissime band e altre veramente ridicole e la maggior parte di esse si credono gli inventori del metal. Ho rapporti buoni con alcune band, ma rispetto a qualche anno fa mi sono veramente stufato di fare il bravo e buono a tutti i costi. Così ti dico che la scena italiana mentalmente e non musicalmente, fa davvero cagare. Finché si andrà avanti a furia di amicizie, oppure pagando per suonare ai grossi festival o per andare in tour con grossi nomi, rimarremo sempre una scena secondaria rispetto al resto d’Europa. Le problematiche sono proprio queste: mancanza di spazi per suonare, una mafia su quei pochi locali che fanno suonare dal vivo, una mafia sulle grosse manifestazioni, sempre gli stessi gruppi che suonano. Sono davvero nauseato, quindi vado avanti per la mia strada e basta.
Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?
-Penso che Internet sia stato importante per far girare il più possibile il nome e la nostra musica, ma ha di certo il lato negativo che con il file sharing sfrenato, pochi acquistano i cd e quindi di conseguenza sono sempre meno le etichette che investono sulle band emergenti. E’ davvero difficile la situazione.
Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?
-Personalmente non ci ho mai pensato, ma credo che ognuno di noi sia soddisfatto di quello che fa, altrimenti non lo farebbe.
C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?
-Con Kate Perry…. A parte gli scherzi, mi piacerebbe collaborare con Sakis dei Rotting Christ e con Ihsahn.
Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?
-No….
Intervista a cura di Maurizio Mazzarella
Nessun commento:
Posta un commento