Ansa News

mercoledì 28 ottobre 2009

THE RUINS OF BEVERAST - Foulest Semen of a Sheltered Elite


Vengono dalla Germania questi The Ruins Of Beverast, che con questo nuovo Foulest Semen of a Sheltered Elite giungono al proprio terzo capitolo in studio, facendo ritorno sul mercato discografico a circa tre anni di distanza dal precedente Rain upon the Impure. Siamo nel campo del black metal nel complesso, ma questa band teutonica ha uno stile tutto proprio che in alcuni frangenti rasenta il doom, basta ascoltare il brano d'apertura I Raised this Stone as a Ghastly Memorial per renderesene conto, un pezzo che in molti punti ricorda i primissimi Tiamat, che certamente allo stato attuale non sono una band di black metal. Dalla seguente God's Ensanguined Bestiaries però, il disco cambia leggermente tiro, abbandona parzalmente il doom, più presente nei pezzi seguenti e si butta su territori di puro black metal progressivo, con chitarre veloci e monotone, ma malvage e di grande impatto, con una sezione rimtica incisiva e brutale e con un'atmosfera cruda ed assolutamente oscura. Siamo comunque di fronte ad un disco che non scopre nulla di nuovo, non è un prodotto negativo per essere chiari, ma non è neache innovativo, resta fermo su se stesso ed anche se questa è una band di buona qualità e di pregevoli doti tecniche e compositive, Foulest Semen of a Sheltered Elite è il classico prodotto destinato a chi vive di solo pane e black metal, perché sicuramente chi ama queste sonorità non farà grossa fatica a definirlo come un capolavoro. La produzione è buona, anche se in alcuni tratti risulta ovattata e questa cosa penalizza un disco fatto di canzoni pregevoli e dalla lunga durata, cosa che non dona agli stessi pezzi il giusto impatto, nel senso che questo è anche il classico disco dalla presa non facile e quindi particolarmente difficile da assimilare, ma che può essere apprezzato nella giusta misura negli eventuali ascolti successivi. Per questo, pur essendo un album di grande valore artistico per il settore, l'acquisto e l'ascolto resta esclusivamente consigliato a chi questo genere sa apprezzarlo fino in fondo.

Voto: 6,5/10

Maurizio Mazzarella

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