Ansa News

giovedì 17 settembre 2009

FOOL'S GAME - Reality Divine


Composti da musicisti dal notevole spessore artistico, come il bassista Matt Crooks il cantante Lars F. Larsen, il batterista John Macaluso, il tastierista Nick Van Dyk ed il chitarrista solista Matt Johnsen, i Fool's Game sfornano un album assolutamente eccellente. Musicalamente il loro stile è saldamante ancorato ad power metal robusto e roccioso che non disdegna mai momenti strumentali complessi e fortemente melodici, ricordando in modo palpabile i migliori Blind Guardian, ma anche gli Iced Earth oltre che i Demons & Wizards. "Reality Divine" andando dritti al sodo, è un gran bel disco, ben suonato e ben prodotto, che scorre fluido e si lascia apprezzare dalla prima all'ultima nota pur non scoprendo nulla di nuovo. Passando ad analizzare l'album più nel dettaglio, la partenza è affidata a "Mass Psychosis", un pezzo masiccio, robusto, dall'impatto molto forte e dotato di un'energia carismatica e grintosa che rende il componimento trascinante e coinvolgente, "When The Beginning Meets the End" a seguire, è un brano colmo di un folto numero di virtuosismi, grazie ai pregevoli intrecci strumentali tra le tastiere e le chitarre, sempre taglienti ed incisive, "Sowing Dead Seeds" invece, è uno dei pezzi più intensi ed ispirati dell'album, dove momenti poetici si fondono con trame più ruvide e robuste. Con "As the Field of Dreams Was Abandoned" la band si destreggia in un muro sonoro impenetrabile, estremizzano al massimo il proprio sound, "The Conqueror" si dimostra il brano più complesso di "Reality Divine", ma anche il più spiazzante e strabiliante, "Prelude to the Fair Worm" nella propria breve durata è un componimento dotato di una fortissima componente emozionale, mentre "She Moved Through the Fair" rimarca il notevole spessore artistico dei musicisti coinvolti, esaltando il notevole contributo della sezione ritmica, in particolare della batteria. Nella parte finale del disco, "The Wild Swans at Coole" conferma la straordinaria cura degli arrangiamenti, minuziosa e maniacale e la conclusiva "On Endless Planes of Ignorance" infine, racchiude l'essenza della band, riassumento le peculiarità di un disco assolutamente consigliati agli amanti di queste sonorità.

Voto: 7/10

Maurizio Mazzarella

Nessun commento:

Posta un commento