Ansa News

lunedì 31 agosto 2009

MONOCHROMATIC SYSTEM – Something To Die For...


Collocare in un preciso settore la musica proposta dai Monochromatic System, risulterebbe un'azione assolutamente errata. Compelssivamante, questa formazione italiana, affonda le proprie radice maggiormente sul metal core, passando con disinvoltura tra il nu metal e l’industrial, senza però adagiarsi su uno stile particolarmente definito. La cosa che però è più importante, è che "Something To Die For..." è da considerare come un album eccellete, egregiamente prodotto e suonato in modo ottimale, composto da buoni componimenti, snelli ed il più delle volte dalla facile assimilazione e costantemente capaci di evidenziare in più episodi la straordinaria personalità dei Monochromatic System. Conseguentemente "Something To Die For...", non è il classico album nela quale l'ascoltarore conosce ampiamente il proprio contenuto prima ancora d’ascoltarlo, ma ha la capacità di destabilizzarlo senza percorrere un sentiero predefinito. A livello di temporale, "Something To Die For..." non ha una durata eccessiva, ma nel complesso dona ampia idea di quello che è il talento della band. Analizzando il disco più dettagliatamente, la partenza è affidata a “Drawning”, brano introduttivo dall'atmosfera accattivante e cupa contemporaneamente, “War” a seguire, è un autentico massacro nel quale fraseggi energici e ruvidi si fondono con un ritornello seducente, mentre in “Face To Face”, il sound dei Monochromatic System diventa estremo all'ennesima potenza confermando le proprie doti accattivanti. “Inside Your Face” è una brano intenso, ma anche grintoso e carismatico, “I Know” pone in luce l'ottimo contributo della sezione ritmica, maestosa e possente, “Disturbed” invece, è un componimento che non segue un binario preciso e che deraglia sin dalle prime battute. “Doctor For Madness”, contiene tutta la rabbia e l'aggressività dei Monochromatic System, caratteristiche ben presenti anche nella versatile “God Save Me From My Self”, tra gli episodi di maggiore qualità da un punto di vista prettamente tecnico, la conclusiva “Requiem” infine”, racchiude l'essenza della band, riassumendo le peculiarità di un disco particolarmente afascinante.

Voto: 7/10

Salvatore Mazzarella

Nessun commento:

Posta un commento