Ansa News

lunedì 17 agosto 2009

GURU OF DARKNESS - Mater Meretrix


Gran bel lavoro questo ultimo disco in studio dei nostrani Guru Of Darkness, autori di un black metal pregevole, diretto in alcuni fraseggi, più dedito alla componente sinfonica in altri, ma sempre eccellente in ogni frangente ed in ogni episodio. Sarebbe facile fare paragoni con altre band, come ad esempio i Cradle Of Filth degli esordi, ma non redenderebbe il giusto onore a questo insieme di musicisti, abili sia da un punto di vista tecnico che compositivo, oltre che dotati di una conistente personalità. Disco quindi buono nel complesso, suonato in modo eccellente e prodotto impeccabilmente, i singoli brani sono scorrevoli e fluidi ed anche coinvolgenti in più momenti. Il disco, è inoltre impreziosito dalla presenza di numerosi ospiti dal notevole spessore artistico, come l'ex Mayhem e Shadow Dancer Culto Priestu, Giuseppe Orlando dei Novembre ed il mitico Steve Sylvester dei Death SS. Passando all'album nel particolare, si parte con "Incoming Darkness", un breve intro cupo, oscuro e particolarmente intenso, "Journey To Destiny" a seguire, è un brano diretto, massacrante, dall'impatto molto forte e dalla brutalità estrema, "Call Of Nenia" si assesta su sonorità granitiche ed impenetrabili, dove emerge il lato più crudo e crudele della band, "Back From Suicide" invece, giova di una rapidità d'esecuzione incredibile e valorizza in modo palpabile l'ottimo contributo della sezione ritmica. Con "The Everwalker" i Guru Of Darkness lasciano temporanemamente l'acceleratore, puntando su ritmi armonici, ma sempre incisivi e pungenti, "Mater Meretrix" gode di egregi cambi di tempo e qualitativamante si dimostra uno dei momenti più elevati del disco, stesso dicasi per "Endless Winter", song dai toni ipnotizzanti e dalle melodie accativanti, mentre "Ancient Sounds Of A Lost Valley", è un pezzo immediato dove viene rispolverato uno stile datato, ma sempre efficace. "In The Hands Of Evil" rimarca l'eccellente prestazione delle chitarre, "Path To Moloch" è uno strumentale dai contenuti crepuscolari, "Moloch Eyes" è in assoluto il momento più estremo del disco e la conclusiva "An Eternal Envy" infine, racciude l'essenza della band, riassumendo le peculiarità di un disco assolutamente consigliato agli amanti di queste sonorità. In Italia sappiamo fare del buon metal ragazzi, sosteniamo le band italiane come i Guru Of Darkness, lo meritano davvero.

Voto: 8/10

Maurizio Mazzarella

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